CORI, ABUSI EDILIZI: “ORDINANZE DI DEMOLIZIONE TOP SECRET”

Il consigliere Germana Silvi interviene sul caso “Villa Dallas” e sul giudizio radicato avanti il Tar di Latina avverso l’Ordinanza di Demolizione emessa dal Comune di Cori.

Tutto nasce dalle azioni messe in campo dalla minoranza dell’Altra Città, che a partire dal 2024 chiedeva l’accesso agli atti sull’ordinanza di demolizione emessa nel 2018 dal Comune di Cori avverso la villa abusiva costruita in zona artigianale dal congiunto dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale, con delega alle attività produttive. 

La minoranza tuttavia non ha mai ricevuto gli atti richiesti e il Consigliere Germana Silvi presentava, nell’aprile del 2024, un’interrogazione con la quale richiedeva copia dell’avvenuta trascrizione in conservatoria della citata ordinanza di demolizione, per la quale attività sarebbe stato incaricato un geometra locale. 

Contemporaneamente, il Consigliere di minoranza chiedeva al Comune di conoscere le motivazioni per le quali non avesse ritenuto di costituirsi dinanzi al Tar per difendere la legittimità dell’ordinanza di demolizione dallo stesso assunta. 

Inoltre, il Consigliere Silvi chiedeva al Comune se avesse adottato provvedimenti sanzionatori nei confronti dell’autore dell’abuso, come previsto dalla legge che prevede sanzioni pecuniarie per le aree vincolate, sino alla misura massima di € 20.000,00.

Sui quesiti formulati, l’amministrazione comunale non ha mai fornito risposte, ma nel successivo Consiglio Comunale, il sindaco stesso dichiarava che anche per altre ordinanze di demolizione per abusi edilizi, l’amministrazione stessa non si era attivata!

“Dichiarazione alquanto grave da parte dell’Istituzione – sottolinea la Silvi – soprattutto perché il Sindaco non ha assolutamente motivato tale immobilismo, contrario a tutti i dettami delle norme vigenti in materia”.

“Nel maggio 2024, abbiamo quindi richiesto di conoscere la consistenza di queste ordinanze di demolizione emesse dall’Ufficio Tecnico del Comune di Cori, anche per dare riscontro ai tanti cittadini che operano nel rispetto delle normative vigenti e ai quali è doveroso dare risposte. Ma l’Amministrazione attuale rispondeva solo un anno dopo, e solo a seguito delle ripetute segnalazioni indirizzate al Segretario Comunale sul mancato rispetto del diritto della minoranza di accesso agli atti. 

La nota di risposta dell’assessore all’urbanistica è tuttavia surreale: ha sostenuto, infatti, che l’Ufficio Tecnico non conosceva le ordinanze di demolizione che ha emesso e che per fare una tale ricerca avrebbe dovuto sospendere il lavoro ordinario dell’Ufficio. 

Ribadisco che tale risposta è surreale, in quanto, come recita la norma: “il responsabile del servizio ha l’obbligo di trasmettere, a fine anno, al Prefetto l’elenco delle opere non sanabili per le quali il responsabile dell’abuso non ha provveduto nel termine previsto alla demolizione e al ripristino dei luoghi e di indicare lo stato dei procedimenti”.

Quindi la nostra richiesta non richiede alcun lavoro straordinario perché gli Uffici hanno l’obbligo di predisporre questa lista per la Prefettura, con informazioni dettagliate sul nominativo dei proprietari, gli estremi catastali, il verbale di consistenza delle opere abusive e l’eventuale titolo di occupazione dell’immobile.

Non vorremmo che la risposta dell’assessore sia soltanto un maldestro tentativo di eludere i doveri dell’amministrazione, piuttosto che un problema di competenza professionale. Anche se, purtroppo, e nostro malgrado, recentemente, abbiamo avuto modo di rilevare altri casi in cui l’assessore non sembrerebbe rispondere all’ incarico che ricopre”.

In merito alla villa presuntivamente abusiva costruita in zona industriale dal familiare della Presidente del Consiglio Comunale, il TAR, con l’ordinanza pubblicata sul sito istituzionale, ha chiesto al ricorrente il deposito di documentazione dallo stesso citata nel ricorso e non depositata, e al Comune, in particolare quanto segue : “è necessario acquisire dal Comune di Cori tutta la documentazione concernente gli aspetti penali della vicenda utilizzata e valorizzata nell’ordinanza di demolizione impugnata;una documentata e puntuale relazione del Comune di Cori sui fatti contestati nel gravame, che prenda motivata posizione su tutte le censure dedotte dal ricorrente; acquisire, dal ricorrente o, in difetto, dal Comune di Cori (se ne dispone), copia della relazione del consulente del Pubblico Ministero più volte citata nel ricorso, comprensiva dei relativi allegati”

Considerato che il Comune di Cori, tanto nella fase cautelare quanto nella fase di merito è rimasto totalmente inerte, ci auguriamo che quanto meno, abbia già dato ottemperanza all’ordine giudiziale intimato, affinché si possa finalmente fare chiarezza sulla posizione dell’Amministrazione Comunale nell’interesse della comunità”.

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