CORDEN PHARMA, È FATTA PER LA CESSIONE AL BIG DELLA FARMACEUTICA: OK DEL GOVERNO

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Corden Pharma, le trattative per il passaggio di proprietà sono alle fasi finali. Lo annuncia l’amministratore delegato dell’azienda di Sermoneta Scalo

La scorsa settimana, una nota dell’Ugl Chimici, firmata dal segretario Ivan Vento, preannunciava una svolta nelle trattative per la vendita dello stabilimento chimico farmaceutico pontino da parte dell’attuale proprietà.

“In relazione alle vicende della Corden Pharma Latina Spa – dichiarava Vento – si è avuta notizia che la compagine scientifica ed industriale rappresentata dal Consorzio Parco Scientifico e Tecnologico Pontino Technoscience, unitamente al partner finanziario che dovrebbe supportare il piano industriale di rilancio che è stato presentato, alla presenza delle istituzioni e delle parti sociali sul tavolo prefettizio, ha dato disponibilità ad un ulteriore eventuale incontro istituzionale per rappresentare lo stato dell’arte”.

Ora, è l’amministratore delegato della Corden Pharma Spa, Filippo Rolando, a confermare che il dado è tratto in riferimento alla cessione del pacchetto azionario. E l’acquirente non sarebbe il Consorzio Parco Scientifico pontino, piuttosto un apprezzato operatore internazionale.

Il completamento dell’operazione di cessione è previsto per l’ultima settimana di maggio. Una svolta di cui i sindacati – Cgil, Cisl e Uil – non sarebbero stati né coscienti né avvertiti, basti pensare alla circostanza per cui chiedevano un incontro in Prefettura per l’apertura di un tavolo di crisi che facesse luce sui soggetti acquirenti. Il problema è che la richiesta arrivata il 12 maggio scorso è stata inoltrata, col senno di poi, a giochi praticamente fatti da parte del management dell’azienda.

Dell’operatore acquirente si sa al momento che lavora nel campo dello sviluppo e della produzione di prodotti farmaceutici. E la vendita dell’azienda, peraltro, ha dovuto anche sottostare alla regolamentazione del “Golden power”, ossia il potere di veto che il Governo italiano ha nel momento in cui un’azienda italiana sta per passare di mano agli stranieri in campi strategicamente rilevanti per l’interesse nazionale.

Le trattative per la Corden Pharma, ad ogni modo, hanno ricevuto il sì del Governo Meloni e a breve è previsto in azienda un nuovo organo amministrativo. L’operatore internazionale che diverrà il socio di maggioranza ha già dato l’ok a rispettare il piano di concordato e la continuità degli affari.

Un volta ultimato il “closing” dell’operazione, ci saranno gli incontri con dipendenti e stakeholder per spiegare i termini dell’operazione e partire con il nuovo corso che vede una Corden Pharma a marca sempre più estera.

“La Femca CISL, unitamente ad altre organizzazioni sindacali, segue da tempo la vicenda aziendale all’interno del tavolo di crisi territoriale, pertanto era al corrente che la società fosse in vendita – dichiara Elisa Bandini Segretario Generale della Femca CISL di Latina – infatti c’era stato un incontro con un papabile acquirente un anno fa non andato a buon fine per vai motivi pertanto, consapevoli della possibilità di acquisizione del sito, in questi mesi abbiamo atteso gli sviluppi  fiduciosi che l’operazione si sarebbe compiuta senza ovviamente poterne conoscere  i dettagli poiché è noto, agli addetti ai lavori, che percorsi di acquisizione complessi come quelli della società in questione avvengono all’interno di un perimetro di riservatezza che impedisce alla direzione del sito di rilasciare dichiarazioni al riguardo.”

È una vertenza che ha avuto inizio nel 2019 con un esubero di persone pari a circa 200 unità all’interno di una procedura concordataria.  In questi anni grazie al ricorso della cassa integrazione è stato possibile gestire i licenziamenti attraverso il criterio dell’uscita volontaria di quasi tutte le risorse impattate abbattendo le conseguenze di una crisi strutturale che non lasciava spazio di manovra a nessuna iniziativa finalizzata a chiudere la procedura di licenziamento. 

“La continuità dei tavoli territoriali per il ricorso agli ammortizzatori ci ha reso sempre molto consapevoli dello stato di crisi aziendale – continua Bandini – che è andato anche peggiorando a seguito della crisi pandemica e successivamente di quella finanziaria indotta dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia a causa del perdurare del conflitto bellico in Ucraina. La vendita era per noi la speranza per porre fine a questo clima d’incertezza che da molti anni ha fatto vivere nel limbo le maestranze e creato sempre molta attenzione da parte del territorio a tutti i livelli, dato che questa è un’azienda che sorge nel cuore di una provincia importante da moltissimi anni.

L’azienda ha risposto che darà seguito alla richiesta fatta nei giorni scorsi dalle parti sociali per condividere, quando sarà possibile, informazioni utili a fornire un quadro più dettagliato sulla situazione aziendale, pertanto – dichiara Elisa Bandini – “allo stato attuale riteniamo non sia utile fare fughe in avanti con il rischio di fornire dichiarazioni approssimative che potrebbero produrre inutili strumentalizzazioni; invece portiamo a casa un elemento di forte fiducia per il futuro soprattutto perché l’operazione di cessione del pacchetto azionario di Corden è avvenuta seguendo le procedure previste dalla regolamentazione della “golden power “ ed il governo ha approvato la transazione a garanzia della stabilità dell’operazione ed è già noto che il completamento dell’iter che renderà ufficiale il closing è previsto l’ultima settimana di maggio.”

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