CONVINCONO UNA DONNA A PARLARE CON GLI ANGELI PER FARSI CONSEGNARE SOLDI: ARRESTATI DAI CARABINIERI

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, guidata dal Capitano Michele Perrone, all’esito di articolata attività di indagine, su disposizione del Sostituto Procuratore dott.ssa Valentina Giammaria, che dirige l’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica dott. Giuseppe De Falco, hanno tratto in arresto la 51enne Barbara Soster e il 28enne Angelo De Petris, entrambi accusati, a vario titolo, dei reati di estorsione, violenza privata, minacce, percosse, indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento e truffa continuata in concorso.

Nello specifico le investigazioni hanno permesso di accertare che gli odierni arrestati, sfruttando il periodo di particolare vulnerabilità e fragilità della vittima, una donna di Latina, a seguito di un incidente stradale, ingenerando nella stessa la convinzione che la Soster fosse una veggente in grado di parlare con gli angeli, convincevano la vittima a consegnare loro dapprima la somma contante di 900 euro per la compilazione del modello di constatazione amichevole a seguito di sinistro, e successivamente, mediante artifizi e raggiri, e successivamente tramite vere e proprie minacce, destinate, oltre che alla donna, anche ai suoi familiari, somme di denaro via via crescenti, ammontanti a circa 4500 euro.

Il culmine si è raggiunto quando la donna ha consegnato agli odierni arrestati una carta Postepay intestata a lei stessa, con la quale  sono stati operati movimenti non autorizzati per un ammontare di circa 650 euro spesi in 12 giorni.

Violenze nei confronti dei propri familiari, nei confronti dei quali la stessa vittima si è mostrata reticente fino all’ultimo, al punto di meditare di compiere gesti estremi pur di non rivelare loro la verità dei fatti e delle minacce ricevute: Comportati bene, noi l’altra gente la squartiamo, le avrebbero detto i due arrestati al fine di convincere la donna a consegnare, in una delle diverse occasioni, delle somme di danaro, oppure prospettando l’ipotesi che, a causa dei mancati pagamenti, la donna sarebbe andata in carcere e che quindi potesse veder revocata la potestà genitoriale.

A nulla è valso il tentativo dei due indagati di eliminare le tracce dei contatti avuti con la vittima, cancellando quindi le conversazioni avvenute sui social network ed eliminando altresì profili Whatsapp ed i propri contatti dai numeri salvati in rubrica, le investigazioni dei militari dell’Arma hanno permesso di venire a conoscenza di tutte le condotte delittuose poste in essere dagli arrestati che hanno permesso dapprima di interrompere questa spirale di minacce e violenza, e finalmente di donare nuovamente serenità alla vittima.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, verranno trasferiti presso la Casa Circondariale competente.

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