Dinanzi all’errore del Gestore, Confconsumatori Latina chiede ai Sindaci, quale organo di controllo, di verificare le responsabilità e sostenere i giusti indennizzi dell’utenza vessata
LA NOTA – Grazie all’intervento della Confconsumatori Latina che da sola ha prontamente denunciato il grave fenomeno della proliferazione “pazza” dei solleciti di pagamento, apprendiamo da una nota stampa del Gestore Acqualatina il riconoscimento dell’errore verificatosi a danno della utenza.
Acqualatina, infatti, ha riconosciuto il problema della duplicazione dei solleciti di pagamento riconducendolo a non meglio specificate anomalie informatiche che avrebbero generato tale invio multiplo affermando conseguentemente che alcun costo ulteriore al primo sollecito sarà applicato alla singola utenza.
Ebbene dobbiamo però constatare che quanto sostenuto dal Gestore non è pienamente soddisfacente poiché, seppur corretto il non addebito al singolo utente del costo dei solleciti successivi al primo, rimane comunque il problema dello sperpero delle risorse poste in essere.
I quattro solleciti “pazzi” in copia inviati con raccomandata comportano di per sé un costo che il Gestore scaricherà, questo sì, per intero su tutti i consumatori caricandolo sotto forma di aumenti tariffari.
Come dire, per recuperare la morosità dei singoli e per errore del Gestore si pongono in essere attività non giustificate che di per sé hanno un costo che sarà caricato anche sui consumatori che invece hanno conservato comportamenti virtuosi.
Chiediamo quindi con forza che vengano fatti tutti gli accertamenti del caso necessari a individuare le responsabilità di queste attività economicamente dispendiose e che i relativi costi non vengano, dalla prossima Conferenza dei Sindaci, caricati su tutta l’utenza sottoforma di aumenti tariffari.
Proprio per queste problematiche è necessario che gli organi amministrativi della Segreteria Tecnica facciano tutti i dovuti controlli e che poi i Sindaci quale organo di controllo pubblico pongano in essere tutte le azioni necessarie a tutelare gli utenti facendo gravare i costi di questi errori esclusivamente sul Gestore e garantendo i giusti indennizzi per l’utenza.
Tutto ciò perché giustamente il Gestore dichiara che è fondamentale la lotta alla morosità ma tale lotta non può essere fatta con i soldi dei singoli utenti tra l’altro anche non morosi.
Inoltre chiediamo che si vigili, da parte della Sto e dei Sindaci, anche sul fatto che quando ci si appresterà ad approvare i nuovi aumenti tariffari non si giustifichino questi sulla base di attività di recupero in termini assoluti (numero di solleciti inviati) basati totalmente su attività erronee come quelle a cui abbiamo assistito.
Poniamo poi l’ulteriore problema sociale caricato sulla utenza in quanto ricevere ben quattro solleciti di pagamento nel giro di soli dodici giorni e nel pieno delle vacanze pone enormi disagi in termini di recupero delle raccomandate presso gli uffici postali, recupero e verifica delle bollette sollecitate, doppi pagamenti a cui è incorsa l’utenza più anziana o distratta.
Tutto ciò comporta un costo per il singolo utente che è giusto che il Gestore indennizzi.
D’altro canto invitiamo tutti gli utenti oggetto di questa attività massiva e “pazza” di recupero a porre in essere tutte le azioni di reclamo e segnalazione opportune.
Tali errori non possono essere giustificati anche perché la data degli ultimi solleciti di massa risale al 12 agosto e il Gestore pur conoscendo il problema nulla ha fatto se non compulsato dalla nostra azione iniziata solo in data 24 agosto e quindi ben dodici giorni dopo. Possiamo dire quindi che non c’è solo un errore informatico bensì una incapacità di gestire i problemi o peggio ancora una mancata volontà di farlo con il mancato controllo della parte pubblica.