“Occhio Pinocchio. Per ritIrare una proposta di delibera presentata in Consiglio comunale non è sufficiente il “terrorismo psicologico” dei consiglieri di minoranza verso quelli di maggioranza: ci vuole ben altro. Un appiglio formale altrimenti sarebbe come dare ragione a quei quattro scalmanati dell’opposizione.
Così, come ogni favola, il sindaco tira il famoso coniglio dal cilindro, come Silvan. Il pubblico esterrefatto, i consiglieri della maggioranza, non hanno nulla da obiettare quando il sindaco dichiara: “siccome è stato accennato, c’è anche un aspetto di carattere formale, perché teoricamente se si cambia anche la quota di partecipazione, stricto iure bisognerebbe anche avere, acquisire il parere da parte del collegio dei revisori, quindi io mo’ al di là di tutto dico: ritiriamo il punto, lo ridiamo in approfondimento alle commissioni competenti in particolare all’urbanistica, però Vittorio per favore poi pure questo va, lo dici a Carlo e lo approfondisce, perché noi dall’urbanistica non avevamo avuto tutte queste osservazioni su questa questioni e quindi poi tramite le commissioni lo ripresentiamo, però quello che voglio rimarcare è che se non si fa questo passo, noi rimaniamo indietro, rimaniamo al palo, quindi ci tengo a dirvelo”.
Tanto per semplificare il detto latino e renderlo comprensibile ai più: non si può andare avanti nella discussione perché manca il parere del collegio dei revisori dei conti. Tutti felici e contenti: nessuno aveva seguito l’intervento dei consiglieri della minoranza. Se lo avessero fatto avrebbero inteso che la nuova composizione delle quote del Comune, dopo la unione per fusione dal Consorzio Industriale Roma-Latina al Consorzio Industriale del Lazio, dal 3,50 allo 0,60 era stata deliberata dal Consiglio comunale nella seduta del 23.11.2023 (atto n.118) allorché si era provveduto alla approvazione del Bilancio Consolidato per l’esercizio 2022.
In quella sede era stata approvata la Relazione trasmessa dal Commissario del Consorzio Industriale del Lazio e, come strictu iure (come per legge), sul provvedimento era stato acquisto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, verbale protocollo 41163 del 16.10.2023. Nella relazione si dava atto della partecipazione con quota di 0.60% del Comune di Sabaudia all’interno del Consorzio Industriale del Lazio, così come da fusione approvata dall’assemblea nel 2021.
Tanto per essere chiari non è necessario, quando e se dovesse tornare in consiglio comunale il provvedimento, acquisire un parere che è stato già dato. Bisogna, essendo il Consiglio un organo di indirizzo politico, mettere i consiglieri nella condizione di votare un atto in scienza e coscienza. Una delibera che va definita attraverso una memoria, come chiedeva l’opposizione, che indichi le finalità e gli obiettivi per il trasferimento delle aree perimetrate del Prg vigente per gli insediamenti produttivi ed artigianali nonché l’insieme dei rapporti patrimoniali con il Consorzio Industriale del Lazio e le modalità di trasferimento attesa la necessaria adozione della variante al Piano Regolatore del Consorzio e alle NTA.
Siccome siamo propositivi, oltre a quello detto in consiglio, gli anticipiamo cosa dovrebbe contenere questa memoria: Quadro normativo di riferimento. Natura giuridica dei consorzi industriali; Legge regionale; Consorzio Industriale del Lazio Sintesi della competenza del Consorzio Industriale in materia urbanistica. Rapporto tra Prg comunale e Piano Consortile sovraordinato. La planimetria delle aree PIP ed artigianali attualmente perimetrate nel piano regolatore generale e le norme tecniche di attuazione del Prg. Elenco degli insediamenti presenti nelle aree PIP ed artigianali. Regolamento PIP (se esistente). Elenco dei lotti liberi e non assegnati nelle aree PIP e nelle aree artigianali e relativa situazione proprietaria. Investimenti realizzati negli anni (quantificazione di massima del valore) ed eventuali mutui ancora in essere da parte dell’amministrazione. Quadro riassuntivo degli investimenti e degli ammortamenti.
Eventuali oneri successivi a carico del comune se proprietario di immobili. Oneri a carico degli attuali titolari degli immobili nelle aree trasferite al consorzio, atteso che ciascuna azienda che realizzi o intenda realizzare attività produttive in area ASI è dunque tenuta a corrispondere un contributo per oneri di assegnazione in cui sono da ricomprendersi sia la quota parte prevista alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, sia anche la quota parte relativa alle opere di urbanizzazione secondaria. Rapporto tra gli attuali proprietari ed il consorzio alla luce della normativa in vigore, atteso che nel momento in cui il Consorzio esercita i suoi poteri ed include determinate aree nel proprio piano regolatore, impone alle dette aree un vincolo di destinazione per l’esecuzione di opere di pubblica utilità, determinando per ciò stesso l’assoggettamento dei/lle lotti/aree a future espropriazioni e quindi l’affievolimento e la conformazione del diritto di proprietà.
Natura del Piano Regolatore Consortile (procedure approvazione, osservazioni, vas) e Norme Tecniche di Attuazione. Individuazione puntuale delle aree PIP ed artigianali da ricomprendere nella variante al Piano Regolatore Consortile per il loro trasferimento alla gestione consortile. Investimenti per il potenziamento delle attuali aree da trasferire eventualmente al Consorzio. Eventuali progetti o programmazione da inserimento nella pianificazione consortile FSC 2026-2033 e nel programma di investimenti del Consorzio Industriale del Lazio.
Eventuale schema di accordo tra Comune e Consorzio Industriale del Lazio. Obiettivo che si vuole raggiungere e le finalità relativamente al trasferimento delle aree al Consorzio Industriale del Lazio. Schema proposta di atto di indirizzo e di modifica del Documento Unico di Programmazione 2025-2027. Che non si dica che non siamo propositivi. La capacità di governo si vede da queste cose. Occhio Pinocchio.
Così, in una nota, i consiglieri comunali di minoranza Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Immacolata Iorio, Enzo Di Capua, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano.