“Nulla di nuovo sotto il sole”. Il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, ci ha comunicato di una medaglia da appuntare sul petto. Questa volta si tratta della nomina, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, nella assemblea del neocostituito Consorzio Unico del Lazio, che ha preso il posto dei precedenti cinque consorzi industriali. Nel fare la comunicazione si è dimenticato di dire che la nomina, come per il precedente consorzio industriale Roma-Latina, è “per legge” ovvero il rappresentante del Comune partecipa, avendo Sabaudia una quota post-fusione dello 0,60%, di diritto alla assemblea. L’unica differenza è che precedentemente l’assemblea generale veniva nominata con decreto del presidente della Giunta regionale, preso atto delle designazioni dei comuni e degli altri partecipanti, oggi ogni singolo componente viene nominato con decreto presidenziale. Insomma, niente di nuovo sotto il sole: tutto come prima. Sarebbero bastate due righe.
Il sindaco di Sabaudia è, però, stato nominato nel Comitato dei Sindaci di Acqualatina. Questa frutto di una scelta politica, essendo fatta dagli altri sindaci soci. La società a capitale pubblico (51%) e privato (49%) che gestisce il servizio idrico integrato nell’ambito territoriale n.4. La società che spinge per avere quest’anno, con il parere contrario dei sindaci, un ulteriore incremento tariffario del 9% a fronte di un piano di investimenti che, ad oggi, nessuno sa se si potrà realizzare nei prossimi sei anni. Non solo, la società che gestisce il servizio da oltre venti anni, nel frattempo è cambiato il socio privato, e che è agli ultimi posti in Italia per perdite, sia sulla rete che per le cosiddette perdite amministrative (si attestano sui 15 milioni di metri cubi all’anno), gravando sostanzialmente sempre sugli stessi utenti. Ci aspettiamo di conoscere cosa accadrà sul servizio idrico, esoso e poco efficiente, e quali saranno gli ulteriori aggravi a carico degli utenti compresa la posizione che assumeranno i sindaci, soci di maggioranza della società.
Il sindaco di Sabaudia è presidente della Comunità del Parco nazionale del Circeo. Ente commissariato da un anno e dove ancora non si procede alla nomina del nuovo presidente e del consiglio direttivo. Questo mentre il Piano del Parco, adottato dal lontano 2017 non viene ancora approvato (tra poco sarà necessario farne uno nuovo) e lo stesso ente cerca di superare le difficoltà nonostante gli sforzi del commissario, dei dipendenti e del neo direttore per la realizzazione di programmi importanti, a fronte di una carenza strutturare (una pianta organica di nove persone) di personale, come la difesa del cordolo dunale e della erosione costiera che sta portando danni incalcolabili oltre che all’habitat alla economia turistica.
Ci viene da pensare: esistono degli indirizzi dell’amministrazione su queste questioni, sia da parte del consiglio o della giunta espressi con atti deliberativi? Qualche discussione c’è stata, non si può negare come su Acqualatina sollecitata dalla minoranza, ma i temi sono tanti e scottanti che forse andrebbero meglio affrontati e definiti nella sede naturale: il consiglio, piuttosto che sui giornali.
Nel frattempo, al di là dei comunicati a mezzo stampa e della ulteriore medaglia da appuntare sulla giacca, “nulla di nuovo sotto il sole” e “domani è un altro giorno”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali d’opposizione Vincenzo Avvisati, Maurizio Lucci e Paolo Mellano.