Latina, insorgono le forze di opposizione: “Per non ammettere errore sul Documento unico di programmazione, il centrodestra manda all’aria un consiglio comunale su temi importanti per la città”. LBC, PD, M5S e Per Latina 2032 all’unisono: “Atto gravissimo. La Destra fa la maggioranza nel peggior modo possibile”
“Quanto successo è un atto gravissimo ed una preoccupante limitazione democratica. La Destra, disertando e rinviando il Consiglio Comunale, toglie la parola alle opposizioni e manca di rispetto alla città”. Così, in una nota, i gruppi consiliari di LBC, PD, M5S e Per Latina 2032.
“Per evitare la discussione sul DUP (Documento Unico di Programmazione) – spiegano – hanno impedito lo svolgimento di un Consiglio Comunale che aveva in programma la trattazione di mozioni consiliari importanti per la collettività come quella sulla TARI, sulla riqualificazione del sito dismesso dall’ex SVAR, sulla alberatura e la de-impermeabilizzazione dei parcheggi. Ed altre di grande rilevanza sociale come l’istituzione del premio ‘Per Giulia e per tutte’, proposto in memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le donne vittime di violenza”.
Proprio sul DUP aggiungono: “La verità è che la maggioranza ha commesso un errore sull’importante documento di programmazione; errore che oggi avrebbero dovuto sanare mettendoci la faccia. Hanno, infatti, erroneamente calendarizzato questo punto senza rispettare l’obbligo di legge dei 30 giorni di pubblicazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche e non potevano quindi portarlo in votazione nella seduta odierna. Ma, non essendoci limite al peggio, ecco una pezza peggiore del buco: anziché ammettere l’errore pubblicamente, fornendo una spiegazione a noi e alla città, hanno preferito nascondersi mandando all’aria il Consiglio Comunale attraverso un’azione irresponsabile”.
“I gruppi di Destra, che sono numeri alla mano i primi responsabili sul mantenimento del numero legale, hanno esercitato nel peggior modo possibile la forza del loro essere maggioranza. E facendolo – concludono – hanno scelto da che parte stare: dalla loro, non da quella della collettività”.