“Per l’istituzione della consigliera/del consigliere di fiducia occorre un apposito regolamento”. È quanto affermato dall’assessore al Personale Andrea Chiarato in risposta all’interrogazione presentata dai consiglieri di Latina Bene Comune ed illustrata oggi in sede di question time dalla consigliera Floriana Coletta, chiedendo come mai non fosse stata ancora istituita la figura della consigliera di fiducia, prevista da una delibera di Consiglio del 2023 e per la quale in sede di bilancio era stata definita la copertura finanziaria.
“L’istituzione della consigliera di fiducia è stata approvata dal Consiglio comunale all’interno della mozione ‘La città delle donne’ – ha ripercorso l’assessore Chiarato – e con deliberazione di giunta 31/2024 è stato approvato il Piano delle Azioni Positive, elaborato dal Comitato unico di garanzia e inviato alla Consigliera di Fiducia Provinciale come da normativa vigente. Nel corso dell’anno corrente sono stati tempestivamente sostituiti i componenti del Cug sia di parte sindacale che di parte pubblica con una serie di deliberazioni; è stato organizzato un corso di formazione a supporto dei componenti (di parte sindacale che di parte pubblica) del Cug dell’Ente che si è svolto a giugno; nei bandi di concorso predisposti nell’anno si è rispettata la preferenza, a parità di punteggio, a favore del genere meno rappresentato; le nomine delle Commissioni di esame sono state effettuate nel rispetto pedissequo della percentuale di un terzo a favore del genere femminile”.
“Detto ciò – ha proseguito l’assessore Chiarato – nell’interrogazione si fa riferimento alla ‘consigliera di fiducia’ ma va inteso che l’incarico può essere assolto da soggetto con competenze specifiche indipendentemente dal genere femminile o maschile”.
Nel corso della sua esposizione, l’assessore Chiarato ha evidenziato come la figura in questione sia stata prevista nella Risoluzione del Parlamento Europeo A3-0043/94, auspicando la regolamentazione puntuale del CdF al legislatore nazionale degli stati membri: “La raccomandazione in questione – ha aggiunto – non ha avuto seguito dal nostro Legislatore. Alcuni Enti Locali hanno disciplinato il CdF con l’inserimento della figura nel Codice di Condotta dell’Ente stesso. Tale istituto abbisogna di minima regolamentazione puntuale stabilendo titoli ed esperienza richiesta, ambiti di competenza, durata dell’incarico e molto altro”.
“Il Dipartimento III, diretto dalla dottoressa Manuela Zuffranieri, si mette a disposizione per elaborare quanto prima una bozza di proposta di Regolamento da portare nelle Commissioni competenti – ha concluso l’assessore Chiarato – per una definizione puntuale dei requisiti e dei titoli professionali necessari anche al fine dell’espletamento preventivo della procedura di interpello interno prima di rivolgersi eventualmente a un professionista esterno previo avviso pubblico”.