CONFISCATI I PATRIMONI DI NINO MONTENERO E ANTONINO PIATTELLA

Nino Montenero
Nino Montenero

Aprilia, sono stati confiscati dalla Polizia di Latina i patrimoni illecitamente accumulati di Nino Montenero e Antonino Piattella

I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Latina e del Servizio Centrale Anticrimine di Roma hanno notificato ed eseguito, in due distinte operazioni, i decreti di confisca nei confronti di Nino MonteneroAntonino Piattella.

Nino Montenero, 64 anni, residente ad Aprilia, attualmente detenuto, è ritenuto un soggetto costantemente coinvolto in attività criminose, a partire dal 1972, e in rapporti di frequentazione e correità con altri soggetti dediti al crimine.

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Le numerose indagini a suo carico hanno fatto rilevare la vicinanza di Montenero ad altri pericolosissimi pregiudicati operanti nel Basso Lazio e in Campania, tra cui esponenti di vertice dei clan camorristici Contini, Nuvoletta e Gionta, divenendo sin da giovanissimo punto di riferimento per la gestione della stragrande maggioranza dei traffici illeciti del territorio in materia di rapine e stupefacenti ed intessendo negli anni rapporti con la mafia, la camorra e la criminalità organizzata albanese.

La villa confiscata ai Montenero nell’operazione di Polizia, già oggetto di sequestro nel marzo 2019

Montenero, infatti, ripetutamente denunciato e arrestato per rapine a mano armata commesse in concorso con altri criminali ai danni di banche e furgoni portavalori (si ricorda l’assalto ai danni della Cassa di Risparmio di Roma, in cui fu ucciso il metronotte Alberto Moriconi, a Lavinio, nel 1981); per spaccio e traffico di stupefacenti (si ricordano le operazioni Jumbo, Pittbull, Piazze Pulite, Airon e Las Mulas), nell’ambito delle quali Montenero è stato colpito da ordinanze di custodia cautelare, che hanno disvelato i suoi strettissimi rapporti criminali con i citati clan camorristici campani.

Il Tribunale di Latina Sezione Misure di Prevenzione ha condiviso gli accertamenti della Divisione Polizia Anticrimine secondo i quali i beni oggetti della confisca sono stati acquisiti grazie alle disponibilità economiche derivanti dalle attività illecite poste in essere da Montenero fin dagli anni ’70, ritenendo che le indagini hanno fatto emergere un’evidente sproporzione tra il valore del patrimonio familiare ed i redditi dichiarati al fisco da Montenero e dai suoi familiari.

Nel decreto notificato all’intero nucleo familiare di Montenero, si fa, infatti, rilevare come minimi siano risultati i redditi dichiarati dallo stesso (poche migliaia di euro all’anno per Nino e per il figlio Dimitri; il figlio Bruno risulta non aver mai svolto attività lavorativa), così come quelli dei genitori di Montenero, i quali nel 1971 furono addirittura assegnatari di un alloggio popolare per le riconosciute condizioni di indigenza.

Il complesso immobiliare confiscato, per un valore approssimativo stimabile in circa 1 milione e centomila euro, intestati al proposto, alla moglie, alla madre, e ai fratelli, si concretizza complessivamente nei seguenti beni e utilità: 2 immobili residenziali, una villa ed un appartamento, un locale commerciale, 2 terreni.

La cava di pozzolana scoperta in località Tufetto (zona sottoposta a vincolo idro-geologico), ad Aprilia, con l’operazione Dark Side (2017): Piattella è ritenuto essere stato a capo del sodalizio criminale che sversava materiale altamente pericoloso

Per quanto riguardo Antonino Piattella, 56 anni, residente ad Aprilia e attualmente detenuto, come accertato dalle indagini di Polizia l’imprenditore ha la propensione, anzi la specializzazione, nel porre in essere attività delittuose, particolarmente nel settore edilizio, tributario, patrimoniale, economico ed ambientale, con una spiccata capacità di operare per il tramite di prestanome

Infatti è stato condannato per violazione delle norme in materia di controllo dell’attività urbanistica edilizia, tentata estorsione, ricettazione, minacce, truffa aggravata continuata in concorso, occultamento o distruzione di documenti contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Piattella e altri soggetti vennero sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere, nell’ambito dell’operazione denominata “Dark Side”, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di traffico di rifiuti e inquinamento ambientale. Tutte attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, di gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale, trasferimento fraudolento di valori.

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Le investigazioni permisero di svelare l’esistenza di un sodalizio criminale che, durante la sua attività, aveva sversato tonnellate di rifiuti di qualsiasi tipo in una ex cava di pozzolana alle porte della città di Aprilia, nella disponibilità di Piattella, senza alcuna autorizzazione al loro trattamento e senza alcun tipo di preventiva “preparazione” del sito volta ad evitare che i rifiuti potessero disperdersi ed entrare in contatto con l’ambiente, arrecando grave danno all’intera collettività.

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Il Tribunale di Roma Sezione Misure Patrimoniali, ribadendo una evidente sproporzione tra i redditi ufficiali di Piattella e dei suoi familiari e le disponibilità concrete emerse dagli accertamenti, ha disposto la confisca del complesso immobiliare e rapporti bancari già sequestrati, per un valore stimabile in 1,5 millioni di euro.

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