CONFISCATI 22 MILIONI ALL’IMPRENDITORE COINVOLTO NELLO SMALTIMENTO DEI LIQUAMI DI APRILIA

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Maxi confisca nei confronti dell’imprenditore cosentino coinvolto a dicembre in un’operazione dell’Antimafia di Roma, condotta da Squadra Mobile di Latina e Polizia Stradale di Latina e Umbria

Dalle prime ore dell’alba è in corso un’operazione della Polizia di Stato, unitamente ai militari della Guardia di Finanza di Cosenza, finalizzata all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia, concernente beni, assetti societari e rapporti finanziari, per il valore di circa 22 milioni di euro, riconducibili a un imprenditore calabrese operante nell’area dell’alto ionio Cosentino, nel Cassanese e nella Sibaritide ma anche con interessi nella città di Roma e zone limitrofe.

Si tratta dell’imprenditore 52enne Giuseppe Borrelli, 52 anni. A dicembre 2021, Borrelli finì indagato, a vario titolo, insieme ad altre 22 persone, per aver costituito un’associazione per delinquere dedita al traffico illecito di rifiuti, altri delitti contro l’ambiente e truffa ai danni dello Stato, oltreché ad altre ipotesi di reati di intestazione fittizia di beni ed autoriciclaggio.

Il Giudice per le indagini preliminare di Roma Andrea Fanelli, su richiesta del sostituto procuratore della Procura capitolina Albero Galanti, firmò una corposa ordinanza che ha disposto diverse misure cautelari, per lo più verso persone originari della provincia di Cosenza ma operanti tra Roma, Pomezia, Ariccia e Aprilia, oltreché a un sequestro preventivo di beni mobili e immobili, per equivalenti, di circa 3 milioni di euro. Borrelli fu arrestato e nell’interrogatorio di garanzia si avvalse della facoltà di non rispondere.

Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che ha coordinato le indagini, Giuseppe Borrelli sarebbe l’effettivo titolare delle società Moter srl, con sede ad Ariccia in Via di Mezzo e Eco-ter srl, con sede a Via Copenaghen a Roma, la prima delle quali aveva vinto l’appalto per lo smaltimento dei rifiuti liquidi provenienti dall’impianto Ex Kyklos, oggi gestito da Acea Ambiente in Via Ferriere ad Aprilia (impresa esercente il servizio pubblico di depurazione dei rifiuti urbani), da cui è partita la denuncia di irregolarità. Le attività di indagine, per quanto riguarda l’area pontina, sono state condotte dalla Squadra Mobile di Latina e dalla Polizia Stradale di Latina e Umbria, proprio a partire dalle prime osservazioni effettuate dal responsabile dell’impianto dell’ex Kyklos e da un dipendente dello stesso su eventuali irregolarità di smaltimento dei liquami prodotti dall’impianto apriliano.

Il provvedimento odierno è stato stato disposto su iniziativa del procuratore antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri e del pm Distrettuale Alessandro Riello.

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LA NOTA UFFICIALE –

Nella giornata del 30.3.2022 personale della Polizia di Stato, appartenente al Servizio Centrale Anticrimine e alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cosenza, nell’ambito di una strategia avviata dalla Direzione Centrale Anticrimine, unitamente ai militari della Guardia di Finanza, del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cosenza e del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata, ha dato esecuzione al decreto con il quale il Tribunale di Catanzaro – Ufficio Misure di Prevenzione, ha disposto il sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia, proposta dalla Procuratore della Repubblica di Catanzaro Direzione Distrettuale Antimafia, congiuntamente al Questore della provincia di Cosenza, concernente beni, assetti societari e rapporti finanziari, per il valore di circa 22 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore calabrese operante nell’area dell’alto ionio cosentino, nel cassanese e nella Sibaritide ma anche con interessi nella città di Roma e zone limitrofe.

Il sequestro di prevenzione ha riguardato la totalità delle partecipazioni di n. 11 società, con sedi rispettivamente in Altomonte, Roma, Cassano allo Ionio San Lorenzo del Vallo, attive in plurimi settori merceologici, e in particolare, raccolta, stoccaggio, trasformazione e smaltimento di rifiuti, edilizia specializzata, torrefazione, trasformazione e commercializzazione, all’ingrosso e al dettaglio, di caffè e prodotti affini, supermercati, compravendita immobiliare, servizi pubblicitari e marketing, compravendita e noleggio di autovetture e veicoli in generale e da corsa, produzione di birra artigianale con somministrazione e ristorazione, costruzioni di edifici residenziali e non, trasporto di merci su strada, “assunzione di appalti pubblici e privati per la progettazione e costruzione di opere”, fabbricazione e messa in opera di prodotti bitumosi.

Sono stati, altresì, sottoposti a sequestro anche n. 58 veicoli industriali e non, compresi veicoli di grossa cilindrata, nella disponibilità del compendio aziendale nonché una villa di circa 400 mq, con annesso opificio, intestati al proposto e nr. 90 rapporti finanziari.

Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato ex art. 20 d.lgs. 159/2011, dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e di quella patrimoniale della confisca, sulla base delle complesse indagini di natura economico-patrimoniale e finalizzate a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile al destinatario del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.

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