Letizia Bongiorno, Presidente di Confartigianato Latina, interviene sulla delicata trattativa in corso tra Unione Europea e Stati Uniti in merito alla possibile reintroduzione di dazi doganali su prodotti europei, prevista a partire dal 9 luglio
“Le piccole e medie imprese del nostro territorio, già messe a dura prova dall’instabilità internazionale e dalle dinamiche del mercato globale, rischiano ora di subire un ulteriore contraccolpo se l’Europa non riuscirà a evitare l’entrata in vigore di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti. Parliamo di un impatto potenzialmente devastante per settori cruciali come la meccanica, l’agroalimentare, la moda, il legno-arredo e i comparti dell’automotive e della metallurgia”, dichiara la presidente Bongiorno.
Le misure tariffarie, che attualmente colpiscono prodotti europei con dazi fino al 50% su acciaio, 25% su auto e componenti, e 10% su altri beni, potrebbero essere ulteriormente aggravate. “Non possiamo permettere che le nostre imprese paghino il prezzo di una tensione commerciale che si gioca a livelli istituzionali. È necessario che la Commissione Europea tenga conto della fragilità delle PMI e difenda l’interesse dell’intero sistema produttivo europeo, non solo dei grandi gruppi industriali”, sottolinea Bongiorno.
La presidente evidenzia come anche la possibilità di un rinvio, oggi sul tavolo delle trattative, debba essere colta come occasione per strutturare un accordo che sia chiaro, vantaggioso e non penalizzante per le nostre esportazioni. “Serve una strategia comune e incisiva. Non possiamo permetterci un’Europa divisa, con alcuni Paesi che chiedono accomodamenti e altri che alzano barricate. L’Italia deve essere protagonista di questa mediazione, tutelando la propria manifattura e i distretti produttivi locali.”
Confartigianato Latina guarda con attenzione anche alla risposta di Bruxelles, che prevede contromisure su beni americani per un valore fino a 95 miliardi e una tassa sulla pubblicità digitale. “Sono segnali forti, ma vanno accompagnati da una rete di sostegno per le imprese che subiranno danni concreti. Occorre prevedere indennizzi, agevolazioni per l’internazionalizzazione e accesso facilitato al credito per affrontare un’eventuale fase di contrazione.”
In conclusione, Bongiorno ribadisce: “Il tempo stringe. Difendere il lavoro delle nostre imprese significa agire ora, con fermezza, senza cedere a pressioni, ma anche senza chiudersi in logiche punitive. È il momento della responsabilità e della visione: servono politiche che mettano al centro la competitività delle imprese artigiane e la dignità del nostro made in Italy nel mondo.”