CONFARTIGIANATO LATINA. ARRESTATO DIRETTORE SANNOLO, MA PER IANNOTTA AVEVA “UN CV IMPORTANTISSIMO”

Da sinistra Gaetano Sannolo e Pietro Bottino
Da sinistra Gaetano Sannolo e Pietro Bottino

Arrestato per bancarotta il direttore di Confartigianato Imprese Latina, Gaetano Sannolo, presentato dal Presidente Luciano Iannotta il 23 ottobre  

Luciano Iannotta (da sinistra)
Luciano Iannotta (da sinistra)

Da direttore generale di una banca catanese a direttore di un’associazione di categoria pontina il passo è breve, e pure le grane. Il 19 dicembre, infatti, Gaetano Sannolo, 47 anni, Cavaliere della Repubblica dal 2011 e diventato nello scorso ottobre direttore di Confartigianato Imprese Latina, è stato posto ai domiciliari in seguito al crac di Banca di Sviluppo Economico di Catania (Banca Base) insieme al presidente del Cda, Piero Bottino. 

Le accuse sono gravi. In concorso si trovano, tra i capi di imputazione formulati dalla Procura distrettuale di Catania, bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e aggiotaggio per un’operazione condotta dalle Fiamme Gialle della città siciliana (Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania e Nucleo Speciale di Polizia Valutaria).
Al centro dell’inchiesta lo stato d’insolvenza della Banca Sviluppo Economico s.p.a. dichiarato dal Tribunale civile di Catania nel dicembre 2018 e confermato in appello nell’aprile 2019. L’operazione delle Fiamme Gialle, denominata “Fake Bank”, secondo l’accusa, avrebbe consentito di “tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della “fallita” banca etnea consistenti in operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario in dispregio dei vincoli imposti dall’Autorità di Vigilanza”.

L’indagine scaturisce dalle segnalazioni effettuate dagli ispettori della Banca d’Italia dal 7 novembre del 2017 al 14 febbraio del 2018, che riscontrarono “numerose e gravi irregolarità”. La Banca d’Italia chiese all’assessore all’Economia della Regione Siciliana lo “scioglimento degli organi con funzioni amministrative e controllo della banca”, tanto da far scattare l’amministrazione straordinaria.

Quando emerse il crac della banca, scattò la sospensione dei pagamenti ai clienti, con il blocco dei bancomat e il prelievo, nel giro di poche ore, di diversi milioni di euro. Il 13 febbraio del 2018, la Regione dispose, su proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca Sviluppo Economico S.p.A” e la sottoposizione all’amministrazione straordinaria”.

Contemporaneamente, venne disposta “la sospensione, per il periodo di un mese, del pagamento delle passività di qualsiasi genere, nonché della restituzione degli strumenti finanziari alla clientela”.

I finanzieri iniziano le perquisizioni e le intercettazioni scoprendo “una serie di operazioni commerciali fasulle, non rispondenti alle ordinarie logiche economiche, funzionali a un mero “abbellimento” dei bilanci e concretamente idonee a minare l’integrità del patrimonio di Banca Base”. Per esempio, viene ceduta una partita di crediti, considerati “carta straccia”, del valore nominale di 5milioni di euro, a 300mila euro a una società modenese, con uffici a Napoli, la Cooperfin Spa, che assume tutti i rischi: in questo modo nel bilancio di Banca Base, “il portafoglio di 124 crediti – annota la Procura – sofferenti viene sostituito con un credito nei confronti della società acquirente”.

L’articolo di Latina Oggi del 24 ottobre scorso con cui Iannotta celebrava, insieme a Sannolo (in foto il primo da sinistra) e alla sua squadra, la rinascita di Confartigianato Imprese

Già nel giugno del 2016, Bankitalia chiede di ripatrimonializzare Banca Base, e a quel punto Bottino e Sannolo avrebbero creato una “messa in scena”: “Qualche giorno prima del commissariamento – scrive la Procura – Bottino informava i consiglieri del C.D.A. di aver acquisito un ordine di pagamento proveniente dalla società britannica “IFINA” pari a 2,5 milioni di euro che sarebbero stati destinati alla ricapitalizzazione di Base”. I finanzieri scovano una lettera “priva di data e sulla cui autenticità si nutrono forti dubbi, che vedeva un cittadino di nazionalità giordana, qualificato quale socio del Gruppo Ifina, disporre l’esecuzione di un bonifico del citato importo a favore della Banca catanese”. L’operazione di capitalizzazione che, secondo Bottino, avrebbe messo in salvo Banca Base, “doveva realizzarsi attraverso l’intervento di una Banca degli Emirati Arabi e una società maltese. Anche qualora una simile operazione di immissione di liquidità in Banca Base fosse stata realizzabile – scrivono i magistrati – a dir poco non trasparenti apparivano i reali investitori e palese era la difficoltà di risalire ai reali possessori delle disponibilità vista la presenza anche di soggetti collocati in giurisdizioni non cooperative (tra le quali, Cayman)”.

Insomma, un disastro in piena regola per conti e finanze di una banca in ordine a problemi che andavano avanti da anni, con un’insolvenza di mezzo avvenuta nel 2018. E allora, uno penserà che, almeno per prudenza, un tipo come Sannolo lo si lascia a Catania e non lo si presenta in pompa magna a Latina (che di problemi ne ha già molti) con tanto di titolo di “Latina Oggi” che campeggiava il 24 ottobre “Confartigianato Imprese rinasce“. Così il Presidente di Confartigianato Imprese, nonché del Terracina Calcio, l’imprenditore Luciano Iannotta, dichiarò al giornale pontino: “Dopo un momento di stasi, siamo pronti a ripartire da zero, con uno staff di altissimo livello nel quale c’è anche il nuovo direttore generale Gaetano Sannolo, professionista dal curriculum importantissimo, che ha creduto nel mio progetto e che si è messo in gioco per creare una struttura il cui obiettivo è fare la differenza è fare la differenza nel mondo dell’associazionismo provinciale“.

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Luciano Iannotta presenta l’incontro sulle truffe agli anziani il 30 ottobre scorso

Di quale differenza parlasse Iannotta non è dato sapere, dal momento che Sannolo, un poliedrico manager che si insedia senza soluzione di continuità nel cda della Sampdoria di Ferrero o in quello del Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, nell’ottobre 2019 era già stato direttore di una Banca in stato di insolvenza. Eppure per Iannotta un’insolvenza bancaria equivaleva ad avere “un curriculum importantissimo“.

Come Latina Tu riportava a dicembre, Iannotta, citato a più riprese nelle deposizioni dei due pentiti del clan Di Silvio in situazioni non di certo commendevoli, organizzò il 30 ottobre scorso, con il direttore Sannolo e la sua associazione di categoria, e in sinergia con la Questura di Latina e l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati (Anap), un incontro per informare sulle truffe che prendono di mira gli appartenenti alla terza età
Chissà cosa penseranno adesso i presenti a quell’incontro.

Intanto, Iannotta si è affrettato a dichiarare che la posizione di Sannolo è congelata e ne assume lui le funzioni. Ah, a pensarci prima…

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