CONDANNATE IN APPELLO LE FIGLIE DEL BOSS BIDOGNETTI

Katia Bidognetti (in piedi) e Teresa Bidognetti, figlie del boss di Francesco Bidognetti
Katia Bidognetti (in piedi) e Teresa Bidognetti, figlie del boss di Francesco Bidognetti filmate in un colloquio dentro il carcere

Sono state confermate in Appello le condanne per le figlie del boss Bidognetti: la sentenza è stata emessa dalla Quarta Sezione Penale della Corte d’Appello di Napoli

Katia e Teresa, le figlie di Cicciotto ‘e Mezzanotte, al secolo Francesco Bidognetti recluso al 41 bis, sono state condannate rispettivamente a 6 anni e 3 anni nel processo che le vede alla sbarra insieme ad altre venti persone per una serie di estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori.

I giudici di secondo grado hanno rigettato l’appello proposto dal pubblico ministero nei confronti di Katia Bidognetti e Giovanni Lubello, confermando le condanne inflitte alle due sorelle e a Giuseppe Bianchi (11 anni), Raffaele Manfredi (7 anni e 8 mesi), Dionigi Pacifico (15 anni), Amerigo Quadrano (11  anni) e Giuseppe Verrone (6 anni).

Dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Umberto Maiello, Francesco Puoti e Vincenzo Schiavone per un capo di imputazione, con la pena rideterminata a 6 anni e 2 mesi a testa. Ridotte le pene per Ciro Aulitto a 6 anni ed 8 mesi e 7mila euro di multa; Antonio Baldascini a 5 anni e 6mila euro di multa; Gaetano Cerci a 10 anni; Mirco Feola a 5 anni e 4 mesi; Carmine Micillo a 6 anni ed 8 mesi; Luigi Bitonto a 5 anni; Domenico D’Alterio a 5 anni; Giacomo Simonetti a 5 anni; Vincenzo De Luca a 7 anni, un mese e 10 giorni in continuazione con un’altra condanna (per quest’ultimo è stata disposta anche l’immediata scarcerazione); Ciro Taurino a 6 anni, 4 mesi e 20 giorni; Orietta Verso a 3 anni ed 8 mesi; Stanislaso Cavaliere a 3 anni e 2 mesi. Scarcerati anche per Ciro Taurino, Stanislao Cavaliere, Teresa Bidognetti ed Orietta Verso.

Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di estorsione ai danni di imprenditori di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Cellole, Castel Volturno, Acerra e Roma. Tra le vittime anche una prostituta albanese residente a Giugliano (Napoli) ed un resort di Cellole. Secondo gli inquirenti, Katia Bidognetti, da tempo residente a Formia, avrebbe ricevuto ordini proprio dal padre, lo spietato boss del Clan dei Casalesi, tramite messaggi ed allusioni durante i colloqui in carcere.

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