Concorsopoli Asl di Latina: l’azienda sanitaria ha sospeso dal lavoro il direttore dell’Uoc Reclutamento Claudio Rainone e il funzionario dell’unità operativa complessa Reclutamento Mario Graziano Esposito, sottoposti entrambi alla misura degli arresti domiciliari in seguito all’operazione coordinata dalla Procura di Latina ed eseguita da Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Latina
Le due determine di sospensione a carico dei due dipendenti Asl accusati di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio, entrambi nella forma aggravata, sono state firmate nell’immediatezza dell’operazione di polizia. Gli atti, infatti, recano la data di venerdì 21 maggio.
Atti dovuti peraltro, come dispone il Contratto collettivo nazionale. Chi, infatti, viene colpito da misure restrittive della liberta personale o provvedimenti inibitori, è soggetto anche alla sospensione dal lavoro.
A Rainone ed Esposito spetteranno un’indennità alimentare al 50% dello stipendio tabellare, la retribuzione individuale di anzianità e gli eventuali assegni famigliari esclusi compensi accessori.
I due atti sono disposti dal Direttore Uoc Personale dell’Asl di Latina Giovanni Bernardi.
Secondo il comunicato rilasciato dal Dg Silvia Cavalli, la Asl dovrebbe nei prossimi giorni prendere provvedimenti nei confronti di tutti coloro coinvolti nell’indagine che ha scoperchiato un meccanismo di raccomandazioni per almeno due concorsi per posti di lavoro all’azienda sanitaria. Ora, solo con le prossime ore o i prossimi giorni si capirà se i provvedimenti di sospensione, oltreché a coinvolgere i maggiori indagati, Rainone ed Esposito, comprendano anche gli altri indagati, ma non ristretti da alcuna misura cautelare, presenti nell’inchiesta.
Su tutti, le sei persone, di cui sono documentati gli scambi con Rainone che si faceva dire le domande gradite per la prova orale, tra cui figurano il Presidente del Consiglio Comunale di Minturno Giuseppe Tomao per il quale la sezione locale di Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni dalla carica e il figlio del Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta Matteo Di Domenico. Anche a Gaeta, il consigliere comunale Emiliano Scinicariello e il gruppo politico “Orizzonti” hanno chiesto le dimissioni della madre di Di Domenico, Pina Rosato, non coinvolta dalle indagini.