CONCORSOPOLI IN POLIZIA: ROMANO INDAGATO PER CORRUZIONE, PER LUI DIVIETO DI DIMORA

Felice Romano, originario di Minturno, segretario del Siulp, il più importante sindacato di polizia, è indagato per corruzione. Secondo le accuse, il sindacalista avrebbe favorito G.F., allora 22enne partecipante al concorso del 2020 per allievo vice ispettore della Polizia di Stato e figlio di A.F., amico personale di Romano. Il padre del candidato gli avrebbe regalato due buoni da 2 mila euro ciascuno da spendere da Bulgari. Subito riscattati da Romano e dalla sua compagna. Il sindacalista ha restituito in seguito i soldi all’amico.

Le intercettazioni raccontano un colloquio tra Romano e Maria Elisabetta Falvo, primo dirigente medico della Polizia di Stato. “Dorso curvo è il minore dei problemi: non si piega la schiena (…) una cosa catastrofica”, scrive lei su Whatsapp. Il Fatto scrive che pur di far passare l’idoneità fisica al ragazzo, “Falvo produrrà un certificato parlando di “dorso curvo senza limitazione funzionale”. “Ma noi siamo così… il Siulp è una grande famiglia”, scrive al segretario una delle indagate. I reati contestati nella concorsopoli della polizia sono corruzione e falso a Roma, dopo uno stralcio arrivato da Napoli. Nel fascicolo ci sono aspiranti poliziotti in sovrappeso, altri con poca forza nelle braccia, camere iperbariche vendute da amici.

Nelle carte si racconta il caso di A.N., fratello di un primo dirigente, che non era riuscito a passare l’handgrip test, ovvero il test che calcola la forza dei muscoli dell’avambraccio. Serviva ad accedere al concorso 2020 da vice ispettore. “Fabbrì fai conto è mio figlio”, avrebbe detto Romano, il 2 marzo 2022, a Fabrizio Ciprani, dirigente generale medico della Polizia, anche lui indagato. Con la compagna Elisabetta, però, Romano aggiunge: “Abbiamo parlato con il capo… l’hanno richiamato… l’hanno fatto ripassare la prova… idoneo”.

I pm capitolini avevano chiesto gli arresti domiciliari. Romano ha respinto le accuse, Falvo si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il Gip ha deciso la sospensione dalla polizia per la donna e altre due dirigenti del Siulp e per Romano – in pensione – il divieto di dimora nel Municipio 1 di Roma, dove si trova la sede del sindacato.

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