Latina ospita la mostra “Gianni Berengo Gardin. Fotografo” nell’ambito del Concorso Internazionale di Fotografia. La mostra fotografica dall’8 al 25 maggio presso il Museo Duilio Cambellotti
Latina si prepara ad accogliere un evento culturale di straordinario valore: la mostra “Gianni Berengo Gardin. Fotografo” a cura di Alessandra Mauro e Suleima Autore, in collaborazione con Contrasto.
Si tratta di uno degli eventi di punta della terza edizione del Concorso Internazionale di Fotografia Città di Latina organizzato da Latina Mater Ets, Fondazione Roma e Comune di Latina. “Siamo orgogliosi e onorati di ospitare la mostra di Gianni Berengo Gardin tra gli eventi collaterali del Concorso e, soprattutto, di donare alla nostra città un appuntamento dal prestigio internazionale”, dichiarano gli organizzatori. “Le opere di Gianni Berengo Gardin, uno dei maggiori fotografi italiani, fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali, tra cui l’Istituto Centrale per la Grafica e il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Presto gli occhi della nostra comunità si riempiranno di bellezza pura e storia autentica”.
Gianni Berengo Gardin, nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, si è dedicato alla fotografia di reportage, d’indagine sociale, di architettura e di descrizione ambientale. Ha collaborato con le principali testate italiane ed estere, ha pubblicato più di 260 volumi fotografici. Nel 1972 la rivista Modern Photography lo annovera tra i “32 World’s Top Photographers”. Nella Storia della fotografia italiana (Laterza, Roma-Bari 1987) Italo Zannier lo definisce “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”. Nel 2003 fa parte degli 80 fotografi selezionati per la mostra “Les choix d’Henri Cartier-Bresson”.
Ha tenuto oltre 360 mostre personali in Italia e all’estero: da Colonia a Montreal, da Venezia a New York, fino alle più recenti al PalaExpo e al MAXXI di Roma, a Milano e Venezia. Numerosi i premi e i riconoscimenti, tra cui il Premio Brassaï a Parigi, il prestigioso Lucie Award alla carriera a New York, già assegnato tra gli altri a Henri Cartier-Bresson, William Klein ed Elliott Erwitt.
La mostra, a cura di Alessandra Mauro e Suleima Autore, in collaborazione con Contrasto, ospiterà una selezione di opere dalla Venezia delle prime immagini alla Milano dell’industria, degli intellettuali, delle lotte operaie; dai luoghi del lavoro a quelli della vita quotidiana; dagli ospedali psichiatrici, all’universo degli zingari, dai tanti piccoli borghi rurali alle grandi città.
“Senza tempo. Le fotografie di Gianni Berengo Gardin hanno questa precisa qualità. Mentre raccontano eventi accaduti in un momento specifico e irripetibile, sono eternamente declinabili al tempo presente. Come la singola fabbrica che è in realtà tutte le fabbriche fatte di macchinari e esseri umani; come Venezia negli anni ’60 cristallizzata nelle stesse gondole, gli stessi vaporetti e la stessa inarrestabile acqua alta che ancora oggi sono simbolo della città; come i campi arati e le periferie, i medesimi paesaggi che tracciano ancora oggi i nostri orizzonti; come i bambini che in ogni luogo e in ogni epoca corrono, fanno acrobazie e giocano per le strade dei paesi e delle città”.
L’appuntamento è giovedì 8 maggio presso il Museo Duilio Cambellotti con l’inaugurazione della mostra che potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 fino al 25 maggio. L’ingresso è gratuito.