Nei giorni scorsi abbiamo visto le forze di opposizione in Consiglio Comunale a Latina (PD, M5S, LBC) schierarsi compatte e nettamente affinché vengano avviate al più presto le gare pubbliche sulle concessioni balneari scadute il 31/12/2023 dando finalmente tardiva applicazione dopo quasi venti anni alla direttiva europea Bolkestein. La scadenza del 31 dicembre 2024 per le gare è infatti l’ultima scadenza da rispettare per non entrare definitivamente nell’illegalità.
“Europa Verde Terracina ha condotto in questi anni una dura e riconosciuta battaglia per la trasparenza e la legalità nella nostra Città anche nella gestione delle concessioni balneari, chiedendo la decadenza immediata delle concessioni per chi si è macchiato di abusi edilizi, e imponendo il ricalcolo della percentuale di spiagge libere che a Terracina non rispettava la legge e il regolamento regionale del 50%, battaglie e vertenze che sono state in gran parte vinte, anche grazie al supporto di associazioni attive nella tutela del territorio come Legambiente e Mare Libero. Inoltre Europa Verde Terracina ha sempre puntato sulla necessità di applicare la direttiva europea che impone agli Stati membri di garantire la libera concorrenza nell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime, mettendo a gara le concessioni ed ha contribuito con la propria esperienza locale alla definizione della proposta di legge dal titolo: “Modifiche al codice civile, in materia di disciplina dei beni comuni, nonché modifiche al codice della navigazione e altre disposizioni per la tutela, la conservazione e la fruizione dei beni comuni del demanio marittimo naturale” del gruppo parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra- Europa Verde (primo firmatario On. Angelo Bonelli) e della petizione popolare, riconoscendo la necessità di fissare a livello nazionale al 70% la percentuale del litorale destinato alla libera e gratuita fruizione.
La nostra posizione su questo tema in Consiglio comunale è stata sempre molto netta e chiara e in questi mesi ci siamo battuti affinché il Comune di Terracina rispettasse questa disposizione, con una serie di atti ed azioni concrete a partire dalla Mozione sulla gestione delle spiagge libere discussa nel Consiglio comunale del 5 settembre 2023 e dall’Interrogazione presentata nel Consiglio comunale del 16 aprile scorso nella quale chiedevamo alla amministrazione se fosse stato avviato l’iter per la predisposizione delle gare per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime da espletarsi entro e non oltre il 31/12/2024 come previsto dalla Delibera di Giunta n. 104/2023, sulla base delle sentenze gemelle nn. 17 e 18 del 2021 dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che hanno abolito le deroghe nazionali, incompatibili con il diritto dell’UE, della recente sentenza di aprile del Consiglio di Stato che obbliga ad avviare immediatamente le gare e del parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), chiarissima nel ribadire i rischi di una proroga delle concessioni senza competizione aperta, che violerebbe i principi di concorrenza e trasparenza.
Interrogazione alla quale l’Amministrazione non ha fornito risposte concrete dichiarando, ad aprile, che: “considerata la necessità di indire con la massima celerità le procedure evidenziali, tenuto conto dell’esiguo personale assegnato al Settore competente, l’Amministrazione sta valutando soluzioni alternative, quali ad esempio la costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale o l’affidamento del servizio all’esterno”, ma, ad oggi, a parte la Istituzione Unità di Progetto denominata “Patrimonio e Demanio Marittimo” con decorrenza 1 luglio 2024 per la durata di 3 anni (con DGC N. 98 del 14/06/2024) e la successiva selezione di un dirigente della Unità (Determinazione N. 1195 del 03/07/2024), dell’iter per le procedure di gara non vi è ancora alcuna traccia e questo nonostante gli impegni assunti in tal senso con la Deliberazione di Giunta N. 104 del 29/12/2023 con la quale la Giunta di Terracina ha concesso una proroga generalizzata al 31/12/2024 a tutte le concessioni scadute al 31/12/2023 rifacendosi alla Legge n. 118/2022, proroghe generalizzate senza aver iniziato le pubbliche evidenze che sono state spesso contestate dall’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) anche a seguito delle diffide inviate dall’Associazione Mare Libero a molti Comuni.
Non nascondiamo la nostra preoccupazione in merito alla situazione caotica che si sta creando con i Comuni completamente abbandonati dal Governo centrale e dalle Regioni su questa questione ed il rischio che ognuno la affronti in modo diverso, come è il caso in questi giorni del Comune di Gaeta, che ha deciso di procedere, a nostro avviso pericolosamente, con concessioni basate su progetti di finanza presentati dagli attuali concessionari (Delibera di Giunta N. 143 del 19/06/2024), aggirando di fatto le gare pubbliche e ponendosi in contrasto con il diritto europeo con potenziali contenziosi da parte dei nuovi entranti e rischio di danni erariali per l’Ente, approccio che ci auguriamo non venga emulato da nessun altro Comune, visti gli enormi rischi a cui lo stesso espone l’Ente.
Riguardo alle gare per le concessioni balneari la nostra posizione, come Europa Verde, è stata sempre molto chiara, a partire dalla mozione approvata con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 28 del 27/10/2023 che chiedeva addirittura la revoca del nuovo PUA adottato dal Commissario prefettizio con Delibera N. 34 del 13/12/2022, dopo che per 20 anni nessuno aveva messo mano al PUA (risalente al 2003) e dopo un tentativo di qualche anno fa, fallito non avendo superato la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Una mozione che non fu niente altro che un tentativo, a nostro avviso maldestro, di mettere mano al PUA rendendolo più favorevole agli attuali concessionari e di allungare l’iter per l’espletamento delle gare pubbliche per il rinnovo delle concessioni. Europa Verde è stata l’unica forza politica a votare contro quella mozione in Consiglio Comunale, con altre forze di minoranza in Consiglio (PD in primis) che invece votavano quella mozione o si astenevano (Città del Possibile). A Terracina, sulla questione gare, riteniamo che sia assolutamente necessario uscire dall’ambiguità anche a sinistra, come si è fatto ad esempio a Latina, marcando una differenza netta con il centrodestra che in questi anni, a livello nazionale, ma anche nella nostra Città, ha promesso solo altre proroghe in cambio di voti, con i balneari che sono stati al gioco sapendo benissimo che stavano comprando solo illusioni, non volendo mai guardare in faccia la realtà con ragionevolezza chiedendo una legge nazionale che recepisse la Bolkestein assicurando la tutela degli attuali concessionari in previsione delle gare, ma marcando una differenza anche con i governi di centrosinistra che in questi anni su questa vicenda hanno sempre tergiversato non prendendo alcuna decisione. Sottolineiamo poi che non si convoca una Commissione Consiliare Demanio su questioni relative alla gestione del demanio marittimo come PUA, gare e concessioni, ormai dal lontano ottobre 2023 e questo la dice lunga sulla modalità di azione della Maggioranza su questi temi caldi.
Ora, dopo le ultime promesse, in occasione delle recenti elezioni europee, il governo Meloni continua a brancolare nel buio, ad essere assente e ancora non detta le linee guida per la messa a bando delle concessioni scadute affrontando alcune questioni spinose come l’adeguamento dei canoni demaniali, gli eventuali indennizzi ai concessionari uscenti, le misure di contrasto all’erosione costiera e gli interventi per limitare, nei prossimi anni, gli impatti dei cambiamenti climatica sulla costa, e anche a Terracina, come nel resto del Paese, si resta in attesa. E’ chiaro che non si può pensare di andare avanti in questo modo con i Comuni fermi o che si inventano soluzioni “singolari” e con la spada di Damocle dell’ennesima costosissima procedura di infrazione europea, visto che a novembre scorso la Commissione Europea aveva già inviato un parere motivato all’Italia sulle concessioni balneari, facendo seguito alla lettera di messa in mora inviata nel 2020, dando due mesi per la regolarizzazione, lavorando però per un accordo piuttosto che portare l’Italia davanti alla Corte di giustizia. Bisogna uscire dall’impasse, la direttiva va recepita e le gare vanno fatte, con evidenze pubbliche, aperte e trasparenti, per promuovere la concorrenza e assicurare un utilizzo sostenibile del demanio marittimo, rispettando principi di imparzialità, non discriminazione e trasparenza e integrando nei criteri di gara la tutela del lavoro, la sostenibilità ambientale, il rispetto delle quote di arenile libero, servizi migliori ai cittadini a partire dall’accessibilità agli stabilimenti balneari e alle spiagge anche delle persone con disabilità, dando finalmente certezze al comparto turistico-balneare che è fondamentale per l’economia di una città turistica come Terracina”.
Così, in una nota, Gabriele Subiaco, consigliere al Comune di Terracina per Europa Verde Terracina.