CONCESSIONI, AMBULANTI: “NOI ESCLUSI DALLA RIUNIONE, GRAVE LA DECISIONE DI STEFANELLI”

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Gli ambulanti scrivono una lettera aperta al Presidente della Provincia di Latina: “Noi esclusi dalla riunione di Sindaci e Suap”

Il Presidente Abdel Wahab Ashraf e il segretario Andrea Concetti dell’Associazione Nazionale Ambulanti scrivono una lettera aperta indirizzata al Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli e ai Sindaci della Provincia per protestare contro la loro esclusione dalla riunione convocata ieri, 6 marzo, in Provincia.

Secondo gli ambulanti, preoccupati della imminente scadenza delle concessioni il prossimo 31 dicembre 2023, la riunione avrebbe dovuto accoglierli tra i partecipanti, mentre la loro presenza è stata esclusa.

“Siamo a protestare – si legge nella lettera indirizzata a Stefanelli – per la mancata convocazione della nostra Associazione alla riunione dei Sindaci e dei SUAP della Provincia di Latina svoltasi nella giornata di ieri su Sua convocazione a seguito di una formale sollecitazione del Sindaco di Fondi ed informalmente da altri Sindaci, preoccupati della imminente scadenza delle concessioni ambulanti il prossimo 31 dicembre 2023. Il Sindaco di Fondi, con la nota del 25 gennaio scorso, aveva chiesto di convocare all’incontro anche la nostra Associazione, ma così non è stato.

Reputiamo pertanto gravissima la Sua decisione di escluderci dalla conferenza con i Sindaci ed i Dirigenti SUAP essendo noi l’unica Associazione che ha promosso in Provincia di Latina una Manifestazione sull’argomento il 27 ottobre 2022, avendo avuto un incontro con il Prefetto di Latina che ha scritto una preoccupata lettera ufficiale al Governo a sostegno delle nostre ragioni, ed essendo l’Associazione che da oltre cinque anni si è confrontata con tutti i Presidenti del Consiglio dei Ministri e con tutti i Ministri interessati per giungere all’importante risultato di escludere gli ambulanti dall’ambito applicativo della Direttiva Bolkestein (nel 2018) e per garantire loro il diritto al Rinnovo delle Concessioni fino al 2032.

Della scadenza delle concessioni ambulanti al 31.12.2023 non v’è traccia in nessuna Legge dello Stato Italiano, eppure quasi tutti i Comuni della nostra Provincia hanno assunto una decisione del TAR Lazio contro gli ambulanti con una sentenza che è stata appellata al Consiglio di Stato ed è ancora “sub judice”.

Se fossimo stati invitati avremmo spiegato le nostre ragioni e vi avremmo anche informati delle iniziative che l’ANA-UGL Nazionale sta portando avanti con l’attuale Governo per cercare di risolvere la problematica del mancato rinnovo delle concessioni da parte delle Amministrazioni Comunali che hanno invece applicato la proroga al 31 dicembre 2023.

Ora siamo gunti a circa 9 mesi da quella scadenza ed i Comuni non possono fare i Bandi per effetto di una Sentenza di Corte Costituzionale in quanto la materia della concorrenza è di esclusiva competenza dello Stato ed hanno difficoltà poiché non vi è alcuna decisione del Governo e della Regione Lazio, mancano persino i criteri e le modulistiche, che consentano l’eventuale espletamento dei Bandi. 

E circa 6.000 ambulanti che svolgono la loro attività nei mercati, nelle fiere e nei posteggi isolati sono fermi nei loro investimenti, sono di fatto bloccati nella loro attività, vedono messa a repentaglio il loro lavoro ed i loro progetti di vita. 

Anche le filiere produttive che vivono del lavoro ambulante, sono di fatto ferme, con grave danno all’economia del paese. E tutto questo solo per una errata interpretazione di due Sentenze del Consiglio di Stato che riguardano i balneari e che ritengono che la Direttiva Bolkestein sia una Direttiva “self executing”.

Anche su questo punto c’è discordanza di vedute, tant’è, che il Governo Draghi non ritenne di reinserire gli ambulanti nella Legge di Concorrenza del 2021 e che il TAR Lecce ha persino presentato un Ricorso alla Corte di Giustizia Europea che sarà discusso il prossimo mese di aprile.

Caro Presidente, ci saremmo aspettati da parte sua una maggiore attenzione e sensibilità verso la nostra categoria e verso di noi, tenuto conto delle grandi ricadute sociali ed occupazionali che la problematica riveste e che ha indotto i Governi ad assumere le decisioni “a tutela delle politiche sociali ed occupazionali” – nel rispetto della Direttiva Bolkestein ed in linea cioè con gli articoli 1, 3 e 4 della Costituzione Italiana.

E avremmo informato i Sindaci ed i Dirigenti dei SUAP che grandi città come Napoli, Bologna, Torino, Firenze, Reggio Calabria, o intere Regioni come le Marche o l’Umbria – proprio nel rispetto delle Leggi Italiane – hanno già deciso di rinnovare le concessioni degli ambulanti fino al 31.12.2032. Nessuna di queste Amministrazioni, o i Dirigenti di questi Comuni, ha avuto contestazioni dal Governo o dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

La mancata convocazione non ci ha permesso di illustrare tutto ciò ai Sindaci ed ai Dirigenti dei SUAP presenti e di ribadire il fatto che:

1 – che nessun organo dello Stato ha abrogato la Legge n. 145/2018 art. 1 comma 686 che stabilisce l’esclusione degli ambulanti dall’ambito applicativo dal D. Lgs. n. 59/2010 di recepimento della cosiddetta Direttiva Bolkenstein;

2 – che nessun organo dello Stato ha abrogato le predette norme che riguardano il diritto al Rinnovo delle Concessioni di 12 anni;

3 – che le sentenze emesse dai TAR del Lazio e Sardegna, che riguardano gli ambulanti di Roma e di Olbia, sono state impugnate al Consiglio di Stato e quindi sono tutt’ora “sub judice”;

4 – che gli ambulanti, nonostante le  sentenze dei TAR e le Sentenze della Plenaria del Consiglio di Stato n. 17 e n. 18 del 2021 che riguardano le concessioni demaniali, non sono stati inseriti nella Legge di Concorrenza 2021 n. 118/2022.

5 – che nessuna norma emanata dal Governo o dal Parlamento prevede la proroga delle concessioni degli ambulanti al 31.12.2023.

Ci auguriamo pertanto che alla prossima riunione sull’argomento ci venga data la possibilità di esprimere le nostre opinioni e di confrontarci nel merito su questo argomento così importante per il nostro lavoro e per il futuro delle nostre famiglie”.

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