La decisione della Cisl Fp di non sottoscrivere il Fondo delle Risorse Decentrate del Comune di Latina non nasce all’improvviso né rappresenta un atto isolato. A spiegarlo, in una nota, la Segretaria Cisl Fp, Enza Del Gaudio e il Segretario agli Enti Locali Cisl, Raffaele Paciocca.
“È l’esito coerente di un percorso lungo mesi, fatto di note formali, richieste puntuali e prese di posizione pubbliche su organizzazione, personale e servizi, rimaste in larga parte senza risposte concrete da parte dell’Amministrazione.
La Segretaria Generale Cisl Fp e il Segretario Provinciale agli Enti Locali hanno scelto di non firmare il Fondo proposto dall’Amministrazione, fotografia di una scelta politica precisa, che non investe su tutti i dipendenti e non tiene in considerazione che tutti lavorano in settori in cui è presente una gravissima carenza di organico, che contribuisce a produrre rischi da stress e lavoro correlato.
Risorse negate al Fondo e concentrate sulle Elevate Qualificazioni. Nel corso dei confronti, la Cisl Fp aveva avanzato una richiesta chiara: un incremento significativo del Fondo del personale, di 200.000 euro, per dare risposte concrete ai lavoratori, rafforzare gli istituti contrattuali e allineare Latina a Enti di pari dimensione e complessità, ed equiparare le retribuzioni del salario accessorio a Roma Capitale.
Quella richiesta non è stata accolta. L’Amministrazione ha invece scelto di destinare le risorse disponibili prevalentemente alle E.Q., riducendo lo spazio per una valorizzazione più ampia e diffusa del personale, e stanziare soli 130.000 euro sul Fondo. Una cifra che appare del tutto inadeguata se confrontata con quanto previsto da altri Comuni di dimensioni e complessità analoghe. Basta guardare alle scelte operate da Enti comparabili per popolazione e carichi organizzativi come Fiumicino 200.000; Nettuno 150.00; Pomezia 140.000; Ariccia 134,000; Ciampino 130,000; Ardea 120.000;
Anzio 100.000; Velletri 100.000; Rieti 400.000; Frosinone 180.000. Una scelta legittima, sul piano politico, che la Cisl Fp non condivide e che non intende avallare con la propria firma. Sottoscrivere il Fondo, in queste condizioni, avrebbe significato accettare una linea che privilegia pochi ambiti e lascia irrisolto il tema centrale: l’insufficienza strutturale delle risorse decentrate al salario accessorio nel suo complesso.
Le criticità tecniche: un Fondo fragile e un’organizzazione incompleta. Accanto alla scelta politica, restano irrisolte numerose criticità tecniche, già evidenziate in più note formali.
Permangono incertezze sulla gestione complessiva del salario accessorio e sulle eventuali somme da recuperare rispetto al tetto del 2016, tema sul quale non sono arrivate risposte formali e documentate nonostante le richieste. Il tetto del 2016 non è un vincolo che riguarda una singola voce o un singolo Fondo, ma rappresenta un limite complessivo alla spesa per il salario accessorio dell’Ente nel suo insieme. La sua applicazione richiede quindi una valutazione unitaria, che tenga conto di tutte le componenti del trattamento accessorio (Risorse fisse e variabili, fondo della Dirigenza, fondo delle E.Q.-ex P.O.-, salario accessorio del Segretario Comunale), senza scaricare gli effetti correttivi su una
sola platea di lavoratori.
A titolo di esempio: se io recupero 50000 euro solo sul fondo del personale, vuol dire che
tutti i lavoratori dovranno sostenere quella decurtazione in maniera esclusiva; se invece quella stessa somma la “spalmassi” sul salario accessorio della dirigenza, delle E.Q. e del Segretario Comunale, l’onere pagato dai lavoratori sarebbe ridotto.
Una lettura parziale del tetto, applicata esclusivamente al Fondo del personale non dirigente, produce una distorsione evidente: eventuali recuperi vengono di fatto scaricati interamente sui lavoratori, mentre restano indenni altri profili. Questo approccio non solo è discutibile sul piano tecnico, ma è inaccettabile sul piano dell’equità e della correttezza complessiva e della giustizia sociale.
In questo quadro si colloca anche il progetto GOS, relativo alla gestione della sicurezza in occasione di eventi e manifestazioni. La Cisl Fp ha espresso radicale contrarietà su un’impostazione del progetto che, viene finanziato a carico del Fondo, nonostante la somma esigua per i soli eventi del mese di dicembre, rimarcando la commissione di danno erariale oltre che la deprivazione di risorse che dovrebbero essere stanziate da chi richiede il servizio.
Oltre a queste motivazioni tecniche si aggiungono motivazioni di natura politica:
la mancata approvazione del regolamento previsto dal D.L. 50/2017 sui servizi dati in concessione a terzi, il cui impegno di approvazione è stato sottoscritto in data 25 luglio 2025, in un apposito accordo completamente disatteso dall’Amministrazione.
Polizia Locale: il nodo irrisolto che pesa su tutto il sistema. La situazione della Polizia Locale rappresenta da tempo uno dei punti più critici. Si è sottoscritto un accordo il 25 luglio 2025 con la Sindaca, il Direttore Generale e il Dirigente al Personale, che è stato totalmente disatteso.
La Cisl Fp ha più volte segnalato carenze di organico, turnazioni gravose, assenza di un comandante, aumento delle richieste di intervento e una gestione della sicurezza sempre più complessa, anche sulla scorta degli interventi di messa in opera di circa 300 telecamere con fondi regionali, presentate dal Presidente Rocca. Non riusciamo a immaginare chi sarà messo nella sala operativa a guardare queste telecamere.
Anche sul tema della reperibilità, sulla quale l’Amministrazione aveva preso impegni nell’Accordo già citato, non sono state presentate soluzioni né chiarimenti, allontanando Latina ed il Corpo di Polizia Locale da tutte le realtà delle Città capoluogo di Provincia. L’accordo disatteso concerne altresì il reclutamento e la previdenza complementare del Corpo, temi che incidono direttamente sulla tenuta organizzativa e sulla qualità del servizio reso alla collettività.
Avvocatura: una questione politica di organizzazione e di valorizzazione. Nel quadro generale rientra anche la situazione dell’Avvocatura comunale, più volte richiamata dalla Cisl Fp come questione centrale sulla quale misurare gli investimenti dell’Ente.
La mancata valorizzazione di “alte professionalità”, la mancata attuazione del Regolamento dell’Avvocatura approvato nell’aprile 2025, un Bando con vizi di natura sostanziale non corretti e la completa assenza della valorizzazione dell’esperienza all’interno dell’Ente, sono segnali di una difficoltà più ampia nel governo delle risorse umane.
Quando le scelte vengono rinviate, le risposte non arrivano e manca una visione integrata tra Fondo, organizzazione e Servizi, il personale non viene governato come sistema strategico, ma gestito in modo frammentato e difensivo, con ricadute evidenti sulla valorizzazione del lavoro e sulla qualità dei servizi.
Una mancata firma che non è una rottura. La Cisl Fp chiarisce che la mancata firma non rappresenta una rottura del confronto, né un gesto pregiudiziale. È una scelta di coerenza con la linea tenuta fin dall’inizio. Il sindacato resta disponibile al dialogo, ma ribadisce che non firmerà fondi costruiti su risorse insufficienti e su scelte politiche che non valorizzano il lavoro pubblico nel suo insieme.
Perché, come sottolinea la Cisl Fp, la responsabilità non è firmare comunque, ma firmare solo ciò che tutela i lavoratori, i servizi e la credibilità dell’Ente”.
