Amedeo Formaggi Dirigente Sindacale della FP CGIL e Raffaele Paciocca Dirigente Sindacale della CISL FP sul contratto collettivo integrativo del Comune di Latina: “Grazie ad esso sbloccate le liquidazioni delle somme arretrate”
Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL Frosinone e Latina e CISL FP Latina – in una nota congiunta – stigmatizzano con forza quanto dichiarato, ancora una volta, alla stampa dall’unico sindacato che non ha sottoscritto il contratto collettivo integrativo del Comune di Latina lo scorso luglio. Dobbiamo evidentemente ricordare che il contratto è stato sottoscritto da ben tre sigle sindacali firmatarie del contratto nazionale delle funzioni locali su quattro e dalla maggioranza dei rappresentanti RSU del Comune di Latina, quindi, una rappresentanza più che ampia e che non può in alcun modo essere eccepita da chiunque conosca le elementari regole della contrattazione.
Purtroppo qualcuno si è dimenticato che il Comune di Latina era l’unico capoluogo della Regione Lazio che dal 2018, anno in cui è stato sottoscritto il contratto nazionale delle funzioni locali, non aveva sottoscritto il proprio contrato integrativo bloccando sia l’attivazione dei nuovi istituti contrattuali approvati con il contratto nazionale che i fondi destinati alla performance fermi e non erogati da anni alle lavoratrici ed ai lavoratori comunali, nonché di importanti progetti obiettivo definiti dall’ente con le parti sociali, che non sarebbero stati erogati senza la sottoscrizione del contratto di luglio.
Siamo orgogliosi di aver sottoscritto liberamente, con serietà e responsabilità, un contratto che ha permesso inoltre di sbloccare anche l’ulteriore valorizzazione del personale attraverso l’istituto delle progressioni economiche orizzontali.
Non comprendiamo poi come potesse essere tenuta in considerazione da un’amministrazione una “petizione”, dopo che sia stato legittimamente sottoscritto un contratto, proprio perché tra le iniziative sindacali concesse alle organizzazioni sindacali dai contratti non esiste in alcun modo l’istituto della petizione semmai quello legittimo è il referendum, però con regole ben precise e fissate dai contratti nazionali, nonché tutte le ulteriori iniziative quali lo stato di agitazione ed eventualmente lo sciopero, sempre che i lavoratori aderiscano, formule da luglio ad oggi non adottate da nessuno.
Respingiamo al mittente le accuse mosse sulla stampa contro il Comune di Latina ed indirettamente anche alle scriventi organizzazioni sindacali che legittimamente hanno espresso in modo chiaro ed inequivocabile la volontà delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentano in maniera altamente maggioritaria sia a livello nazionale che presso il Comune di Latina.
Grazie alla firma del contratto di luglio da parte delle nostre organizzazioni sindacali sono state sbloccate le liquidazioni delle somme arretrate che da anni erano ferme e che auspichiamo permetterà nei prossimi giorni di sottoscrivere un nuovo accordo per la ripartizione del fondo del salario accessorio 2021, una firma che potrebbe arrivare finalmente entro la fine dell’esercizio finanziario, fattispecie che non accade da anni”.