COMUNE DI FORMIA VARA IL PIANO “CINGHIALI”: COME “EXTREMA RATIO” PREVISTO L’ABBATTIMENTO

Un piano di interventi per combattere i rischi collegati al proliferare di cinghiali sul territorio del Comune di Formia

Un piano di interventi per combattere i rischi collegati al proliferare di cinghiali sul territorio cittadino. La strategia del Comune di Formia prevede tre fasi: definizione di tavoli tecnico-operativi finalizzati alla raccolta e elaborazioni dei dati sulle presenze rilevate, interventi di prevenzione volti a contrastare il passaggio dei cinghiali dalle colline alle aree urbane e in ultimo, ma solo come extrema ratio, un piano di abbattimenti controllati. Gli avvistamenti sono sempre più frequenti, anche in aree fortemente antropizzate. Oltre al pericolo che la presenza del cinghiale comporta per la sicurezza e la salute dei cittadini (il contatto con alimenti contaminati o con animali infetti è causa potenziale di infezioni e malattie trasmissibili all’uomo), l’incontrollata diffusione di questa specie animale produce danni alle colture e alla tenuta idro-geologica delle colline, dal momento che spesso i cinghiali scavano gli argini dei corsi d’acqua ponendo a repentaglio la stabilità dei versanti.

La Regione Lazio assegna ai Comuni la delega per la predisposizione di un piano di gestione e controllo che è il presupposto per autorizzare qualunque piano di abbattimento controllato. Il piano di riduzione degli impatti che il Comune di Formia ha affidato al dottor Serrani preveda interventi mirati e non cruenti, inquadrati in una strategia complessiva. Attraverso un lavoro di raccolta delle segnalazioni pervenute circa i luoghi degli avvistamenti e le criticità collegate (ribaltamento cassonetti, danneggiamento orti e giardini urbani, incidenti stradali, ecc.) e grazie al dialogo aperto con cacciatori e delegati dell’Ambito Territoriale Caccia LT2, sono state individuate le zone di rifugio dei cinghiali prossime ai centri abitati (Penitro, Enaoli, la cava ex Temperina in via delle Fosse) e i corridoi di spostamento verso le aree urbane.

“Questi dati – spiega l’Assessore all’Ambiente Eleonora Zangrillo – hanno consentito di elaborare un piano di riduzione dell’impatto della specie cinghiale, che prevede interventi non cruenti volti ad interrompere i corridoi di spostamento giornaliero tra le aree di rifugio e le zone urbane attraverso l’installazione di dissuasori e recinti, anche elettrificati, l’eliminazione delle zone di rimessa attraverso la ripulitura del sottobosco, le catture, la riduzione delle fonti di cibo sostenibili e, solo come ultima ratio, l’ abbattimento selettivo degli animali.

“Continueremo periodicamente a dialogare con l’ATC LT2 e con le associazioni di categoria per tenere sotto controllo il fenomeno – sostiene il Sindaco Gianluca Taddeo – e per limitare la presenza dei cinghiali sul nostro territorio, avviando un dialogo anche con Parchi ed Aree Protette per affrontare in modo condiviso le problematiche legate alla fauna selvatica, sempre più pressanti nelle nostre aree urbane. L’amministrazione ha il dovere di adottare soluzioni da mettere in campo dando la massima priorità alla sicurezza dei cittadini”. “L’obiettivo di arginare il fenomeno dei cinghiali – conclude l’Assessore Zangrillo – intendiamo raggiungerlo attraverso l’impiego di strumenti amministrativi e tecnici efficaci e consolidati, nel pieno rispetto della salvaguardia delle altre specie di fauna selvatica e attraverso l’auspicabile ricorso a metodi ecologici”.

“Un ringraziamento – concludono il Sindaco e l’Assessore – va ai cacciatori della squadra di caccia al Cinghiale ‘Formiana Caccia’ e al suo capo squadra Franco Filosa, al delegato comunale Giuseppantonio Treglia, al referente selecontrollore Egidio Estraneo e al selecontrollore Baricocchi Massimo, nonchè al presidente dell’ATC LT 2 Franco D’Urso, con l’auspicio che questo piano possa essere attuato efficacemente e che sia di esempio per una sempre più proficua collaborazione, una corretta gestione dell’ambiente e dell’avifauna, tra la categoria dei cacciatori veri conoscitori del territorio, e le associazioni ambientalistiche e gli agricoltori”.

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