Comune di Cori soccombe in una causa al Tribunale di Roma: dovrà pagare oltre 70mila euro in favore dell’avvocato Lorusso
È una sentenza del novembre scorso, che sarebbe pervenuta in queste settimane al Comune di Cori, a sancire una soccombenza dell’ente con l’avvocato Piero Lorusso. Il legale di origine barese è assurto agli onori della cronaca perché intraprende centinaia di cause contro i suoi ex clienti e al contempo risulterebbe indagato o imputato per vicende affini.
Sotto processo per frode e stalking a Roma nella vicenda raccontata dal Corriere della Sera, Lorusso insieme all’avvocato ed ex moglie Laura Totino “dopo aver sporto numerose querele pretestuose nei confronti di M. T. (un suo ex cliente, ndr) ed avviate altrettante azioni legali tutte concluse con sentenze di assoluzione, venendo condannato in via definitiva per il reato di calunnia ed al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva (nel 2013 e poi altre sette volte, ndr) di 80.835 euro, trovandosi sottoposto a pignoramento di un appartamento in largo Messico, si sottraeva con l’ausilio della Totino all’adempimento degli obblighi giudiziari, con un atto simulato e fraudolento ai danni dei suoi creditori, trasferendo lo stesso appartamento alla figlia minore per mezzo dell’accordo di separazione personale dalla Totino, già sua procuratrice nelle medesime cause perse“.
Peraltro, Lorusso finì anche in una intercettazione agli atti dell’indagine che fece emergere un caso di corruzione giudiziaria e portò agli arresti domiciliari il noto avvocato romano Federico Tedeschini e alla sospensione del giudice amministrativo Silvestro Maria Russo. In una delle intercettazioni captate dagli investigatori dei Carabinieri di Roma, lo stesso Tedeschini dice a chiare lettere: “Ti ricordi la lite con l’avvocato Lorusso (Piero, ndr) per l’appartamento di sopra? Mi ha fatto pignorare tutto, anzi tutti i conti (…) Ho fatto aprire un conto da mia moglie sennò pigliano 200mila euro“.
Al di là degli episodi giudiziari che hanno caratterizzato la vita mediatica di Lorusso, lo stesso avvocato barese può vantare, al momento, una vittoria col comune di Cori, ente con il quale ha più di un contenzioso aperto.
Il giudice monocratico del Tribunale di Roma, Eleonora Montesano, gli ha dato ragione in ordine ad una causa civile contro il Comune di Cori per una opposizione a precetto.
Il Comune di Cori, infatti, aveva proposto una opposizione all’atto di precetto notificato il 26 luglio 2019 dal vulcanico avvocato barese con il quale intimava all’Ente il pagamento della somma di 91.791,62 euro, in forza di un titolo esecutivo costituito da una sentenza del Tribunale di Latina del 13 giugno 2016.
L’ente corese, difeso dall’avvocato Giovanni Luigi Guazzotti, contestava l’errata quantificazione dei crediti detenuti da Lorusso, difeso dall’avvocato Laura Totino, il calcolo degli interessi e inoltre puntualizzava di aver pagato Lorusso come determinato dalla sentenza del Tribunale di Latina, quella del 2016, per una somma di oltre 53mila euro, come deliberato dalla Giunta municipale nel 2019.
Al che, costituitosi in giudizio, l’avvocato barese eccepiva l’incompetenza territoriale di Roma, la nullità della notifica dell’atto di opposizione e contestava il calcolo degli interessi di mora. Lorusso, infine, richiamava l’inadempimento del Comune di Cori in altre posizioni creditorie intercorse tra le parti e il pignoramento presso terzi datato 1 giugno 2017, culminati con la sottoscrizione di un accordo transattivo che prevede la rideterminazione del credito vantato dall’avvocato barese rispetto a quello liquidato in un’altra sentenza, stavolta di aprile 2016, che riconosceva ai fini della estinzione del debito 73.000 euro.
Secondo il Tribunale civile di Roma, l’incompetenza territoriale e la nullità della notifica sono motivi infondati da parte di Lorusso, ma il titolo esecutivo che sta alla base dell’atto di precetto è validato dalla sentenza del giugno 2016, emessa dal Tribunale di Latina, che condannava il Comune di Cori al versamento di quasi 28mila euro, oltreché a spese e altre voci.
Nel merito, la somma indicata nell’atto di precetto è stata contestata dal Comune di Cori sotto tre profili: estinzione per intervenuto pagamento, compensazione con altro credito e errata quantificazione degli interessi moratori. Motivi che “non possono essere presi in considerazione”, sentenzia il Tribunale civile di Roma, in quanto “qualunque azione esecutiva collegata al titolo giudiziale non può essere oggetto di controllo da parte del giudice dell’esecuzione ad invalidarne l’efficacia in base ad eccezioni o difese potendo solo controllare la persistente validità di quest’ultimo ed attribuire rilevanza ai fatti posteriori alla sua formazione“.
Inoltre, gli “interessi devono essere calcolati sino al 15/08/2017, data in cui il Comune di Cori riceveva notifica di atto di pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate- Riscossione“.
Secondo il Tribunale, che ha compensato le spese di lite, il credito vantato da Lorusso col Comune di Cori ammonta in complessivi 72,295,75 euro oltre interessi moratori. Un importo ridotto di circa 20mila rispetto alle pretese di Lorusso, sebbene la cifra – quasi 73mila euro oltre interessi moratori – risulti un esborso di oltre 20mila per il Comune di Cori rispetto alla cifra già pagata all’avvocato barese.