COMUNALI LATINA, M5S: “TERMOVALORIZZATORI? NO GRAZIE!”

Elezioni comunali, il Movimento Cinque Stelle di Latina risponde al candidato Sindaco Nicoletta Zuliani che ha proposto la realizzazione di termovalorizzatori per risolvere l’emergenza rifiuti

“Tra i nostri competitors elettorali – scrive in una nota il M5S locale – c’è chi, nel libro dei sogni chiamato “programma elettorale”, riguardo la gestione dei rifiuti, ritiene possibile: “Promuovere, in sede regionale, una modifica sostanziale del piano dei rifiuti, che apra all’opportunità di attivare nuovi impianti di termovalorizzazione sicuri e tecnologicamente all’avanguardia”. È un fatto che, secondo il piano europeo della transizione ecologica e sostenibilità, le Regioni italiane siano, rispetto agli stessi standard europei, indietro di anni. Ma per sopperire alla scarsa capacità residua dei siti di scarico (discariche di servizio) è accettabile, per l’ambiente e la salute pubblica, piegarsi all’impiego di termovalorizzatori ovvero inceneritori?Non esiste il rischio zero!”

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“Gli incidenti in impianti tecnologicamente avanzati (come ad esempio quello occorso in Giappone alla centrale nucleare Fukushima) – continua la nota – possono accadere; stessa cosa dicasi sui mezzi di trasporto come per le petroliere che, negli anni, hanno disperso in mare petrolio e agenti chimici. L’errore umano è da considerare sempre, così come il mal funzionamento di un sistema. E il disastro è servito”.

“Come spiegato nel capitolo cinque del nostro Programma, riteniamo che le priorità per una corretta gestione dei rifiuti siano altre, ovvero un piano finalizzato ad avere il minor impatto possibile evitando ulteriori rischi per la salute dei cittadini e dell’ambiente. Priorità assoluta – spiega il M5S – è il raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata, al fine di ridurre i costi di smaltimento e il residuo “inerte” non riciclabile, dunque privo di agenti inquinanti, da porre in discarica. La strategia deve essere quella già in atto nei comuni più virtuosi d’Italia che puntano sul riciclo e sul riuso. La via da seguire è l’estensione della raccolta dei rifiuti “porta a porta” a tutto il territorio comunale. Particolare attenzione dovrà essere posta al conferimento dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali. Il tutto, come noto, porterebbe a una riduzione dei costi di smaltimento e di conseguenza a sconti in bolletta per i cittadini con l’applicazione di tariffe puntuali.Inoltre, per contrastare l’inquinamento industriale devono essere attuate misure di controllo organizzato sul territorio. Bisogna individuare e realizzare nuovi siti per il trattamento di materiali riciclabili con l’obiettivo di chiudere il ciclo dei rifiuti e diffondere la consapevolezza collettiva del rifiuto come fonte di ricchezza. C’è la necessità di utilizzare gli scarti dell’ortofrutta per gli allevamenti, incentivare il recupero di oli esausti utilizzati in cucina altamente inquinanti che possono essere riutilizzati e convertiti in biodiesel”.

“Bisogna procedere all’istituzione di centri del riuso per varie tipologie di materiale ancora utilizzabili. Per detti motivi vanno efficientate le isole ecologiche territoriali già esistenti a Latina e verificare la possibilità di realizzazione di altre anche presso alcuni borghi.Importantissima è la sensibilizzazione dei cittadini al concetto che le risorse naturali, come anche le materie prime, non sono illimitate. Al riguardo, sarà migliorata la diffusione informativa sulle buone pratiche per il corretto conferimento dei rifiuti, il risparmio energetico e la riduzione degli sprechi. La pubblicazione di video, informazioni e incentivi su portali web e pagine FB del comune sarà un ulteriore mezzo per favorire la diffusione del messaggio concernente l’importanza della salvaguardia ambientale. Verranno inoltre curate campagne, ad esempio, contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta (circa 14 miliardi dispersi nell’ambiente in un anno). Il filtro delle sigarette, anche se piccolo, costituisce un fattore particolarmente inquinante per suolo, mare, corsi d’acqua, poiché non risulta essere biodegradabile, almeno in tempi brevi.Il piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio impone che lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti urbani debba avvenire attraverso una rete integrata e adeguata di impianti. Detta rete deve garantire: l’autosufficienza nello smaltimento e nel trattamento dei rifiuti urbani non pericolosi in ambiti territoriali ottimali (ATO). Ciò significa che la chiusura del ciclo dei rifiuti si deve compiere in ambito di prossimità attraverso l’individuazione di un sito idoneo atto ad ospitare una discarica di servizio (possibilmente a gestione pubblica) per i rifiuti cosiddetti inerti. Per rifiuto inerte si intende quello non riciclabile e non riutilizzabile opportunamente trattato al fine di evitare dispersioni inquinanti”.

“Per noi – conclude la nota – i rifiuti non possono più essere un business per certi privati che, come noto, perseguono prevalentemente lo scopo di lucro a discapito della collettività. Le discariche in mano ai privati, inoltre, possono determinare situazioni di “ricatto” a danno dei cittadini. La storia della discarica di borgo Montello, raccontata attraverso gli atti della commissione parlamentare antimafia e le rivelazioni del pentito di camorra Schiavone, ci impone di invertire quanto prima la rotta, per non ripetere gli errori del passato. Anche a costo di prendere decisioni impopolari, ma necessarie per tutelare i cittadini, la loro salute, l’ambiente dunque gli interessi della città di Latina e relativi borghi”.

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