“Il valzer delle convocazioni. Caos nel Comune di Sabaudia. Brina scrive al Prefetto”, l’intervento del direttivo di Sabaudia in Azione
“Nell’ultima settimana siamo stati (nostro malgrado) spettatori di scivoloni e piroette degne del “Ballo delle debuttanti” di Vienna. Protagoniste? Le convocazioni della Commissione Bilancio. Reputiamo quanto accaduto di significativa gravità per una serie di aspetti che sentiamo in dovere di esporre e condividere con la cittadinanza e che sono degni di una puntata di “House of cards”.
Come è noto, il nostro rappresentante politico Consigliere Simone Brina ricopre anche la funzione di presidente della Commissione Bilancio, il quale, secondo le leggi nazionali e i regolamenti comunali, è l’unico che ha l’autorità per convocare la Commissione, ma a quanto pare non è così per alcuni componenti dell’Amministrazione e dell’Ente Comunale.
Prima di esporre i fatti, occorre fare una premessa per maggiore chiarezza. Secondo i dettami di Legge, entro il 31 luglio la Commissione Bilancio deve esprimersi su una questione fondamentale: la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Questo passaggio amministrativo non è di poco conto, in quanto il parere, seppur non vincolante, è obbligatorio per la successiva discussione del punto in Consiglio Comunale. Questo, però, noi lo sappiamo!
Esponiamo i fatti. In data 20 luglio, l’Assessore al Bilancio contatta il Consigliere Brina, informalmente e senza condivisione preventiva dei documenti da esaminare come previsto dal regolamento, per concordare giorno e ora della Commissione, il quale conferma che si sarebbe attivato per la necessaria convocazione. Fin qui tutto bene, se non fosse che il giorno dopo, a mezzo PEC, il Consigliere Brina (che ricordiamo è Presidente della Commissione e dunque l’unico che può convocarla) apprende che la convocazione è già stata firmata e protocollata dal Consigliere Mazzali appartenente al gruppo di Forza Italia, membro della Commissione, ma, passaggio fondamentale, non Vicepresidente. Siamo al primo scivolone: a norma del regolamento del Consiglio Comunale, solo per comprovate indisponibilità (assenza o impedimento) il Vicepresidente e solo lui ha facoltà di convocare la Commissione.
Segue a breve il secondo scivolone con un contrordine, con cui si trasmette una nuova convocazione a firma stavolta dell’effettivo Vicepresidente Consigliere Simona Baccaro, giunta mentre il Presidente Brina era in procinto di convocare la Commissione. Peccato, però, che il Presidente Brina non ha mai comunicato alcuna indisponibilità personale tale da legittimare la convocazione ad opera del Vicepresidente.
Attonito, il Consigliere Brina rileva tali discrasie procedurali e le segnala provvidamente a mezzo PEC, per poi procedere celermente secondo i dettami di legge a protocollare la convocazione della Commissione, convocata a norma di regolamento (regolamento ormai a pezzi) con tre giorni di anticipo, annullando le precedenti. Terzo scivolone: la convocazione di Brina acquisita al protocollo non viene notificata ai membri della Commissione e non viene pubblicata sull’Albo Pretorio. Pertanto, il Consigliere Brina protocolla a mano, presso l’Ufficio Protocollo in data 25 luglio, una seconda convocazione, che annulla tutte le precedenti, fissando l’adunanza della Commissione per il 31 luglio alle ore 13.00. Nemmeno questa convocazione viene notificata ai membri della Commissione, né tantomeno pubblicata sull’Albo Pretorio, tant’è che, in epilogo, la Commissione Bilancio si è tenuta il 27 luglio, in assenza del Presidente di Commissione e dei Consiglieri Massimi e Mellano, ai quali non era giunta alcuna nuova notifica relativa alle convocazioni di Brina. In loro assenza, la Commissione non si è potuta ovviamente esprimere, ma ad ogni modo la presenza del Presidente Brina non avrebbe sanato un vizio sostanziale iniziale, ma anzi lo avrebbe reso il capro espiatorio e legittimatorio di una sequela di errori altrui. Cionondimeno, il Consiglio Comunale è stato convocato per il 31 luglio alle ore 10.30, il quale si terrà dunque senza il parere obbligatorio della Commissione Bilancio. Vi siete un po’ persi? Onestamente, anche noi.
Arriviamo al quarto scivolone, nonché gran finale, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale del 24 luglio, in cui il Consigliere Massimi, membro della Commissione Bilancio, chiede lumi (diremmo anche giustamente) sulle convocazioni pervenute. Il Segretario Comunale risponde (non prima di aver ringraziato il Consigliere Mazzali e il Consigliere Baccaro per la celerità con cui si sono adoperati nel convocare una Commissione che non potevano convocare) che l’intervento del Vicepresidente si è reso necessario in quanto il Presidente Brina si è mostrato inerte alla convocazione e indisponibile alle esigenze dell’Amministrazione. Inoltre, le successive convocazioni sarebbero irrilevanti in quanto non comunicate secondo i canali ufficiali dell’Ente comunale. Chiaramente, per tutto quanto sopra, tali affermazioni non hanno contatto con la realtà.
Fine delle danze! Quanto descritto, seppur con ilarità, è sintomo di gravi irregolarità che non devono essere prese alla leggera.
Ora momento di serietà. Preso atto di quanto accaduto e dei fatti che hanno delegittimato il ruolo istituzionale del Presidente della Commissione Bilancio, di fronte all’inerzia dell’Ente comunale che non intende a questo punto notificare la regolare convocazione della Commissione, il Consigliere Brina ha trasmetto a mezzo PEC una relazione dei fatti al Sindaco di Sabaudia e a S.E. il Prefetto di Latina, per evidenziare i chiarissimi errori procedurali che invalidano le convocazioni e, di conseguenza, ogni delibera dalla Commissione così convocata. Da considerare, inoltre, che tali fatti, potenzialmente, potrebbero invalidare anche la delibera del Consiglio Comunale per mancato parere obbligatorio della Commissione.
Questa conduzione goffa e pressapochista dell’Amministrazione segnala inefficienze che rischiano di compromettere il bene pubblico. Vorremmo ricordare che la delegittimazione del ruolo del Presidente della Commissione Bilancio è un fatto grave a cui non vogliamo più assistere. Le contrapposizioni politiche legittime non devono tradursi sul piano amministrativo, il quale deve restare sempre su un sentiero di liceità.
Per noi, invece, è urgente ripristinare regole e serietà all’interno della macchina comunale, oltre a riedificare un pensiero politico più costruttivo e concreto di quello cui si è assistito finora. È esattamente questo il motivo per cui ci siamo rivolti al Sindaco, nonché al Prefetto, non solo per renderli edotti della situazione in corso, ma anche per auspicare un loro intervento che ristabilisca un minimo di opportuna coerenza amministrativa”.
Così, in una nota, il direttivo locale di Sabaudia in Azione.