COMITATI CIVICI CORI E PRIVERNO: SANITÀ PUBBLICA DEPREDATA SVOLGE UN LAVORO IMMANE NELL’EMERGENZA

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I Comitati civici di Cori e Priverno (Boschetto Gricilli e Macallè) scrivono una lettera aperta: oggi è la Sanità pubblica, nonostante tagli e chiusure, a lottare in questa emergenza

Sono quasi due anni che i Comitati Civici  stanno lottando in ogni sede e con ogni mezzo per impedire la chiusura dei PPI e continuano a farlo nonostante siano stati trasformati in PAP dal 1° gennaio.

Lo fanno perché sono consapevoli da sempre di quanto importante sia per i cittadini la Sanità Pubblica e, quindi, le strutture sanitarie pubbliche. 

Tanti hanno fatto finta di non capire: scelte politiche sciagurate hanno volutamente sacrificato la sanità pubblica e continuano a sacrificarla per favorire quella privata.
La logica del profitto per pochi, a discapito della salute per tutti, ha permesso la chiusura di numerosi ospedali anche sul nostro territorio provinciale, ed ha bloccato le assunzioni.  

Oggi è evidente che a garantire le nostre vite è l’altra Sanità, la sanità depredata, quella Pubblica, che attivamente e senza sosta sta svolgendo il suo immane compito su tutto il territorio nazionale. E, seppur ridotta a Cenerentola dei servizi pubblici, oggi lavora a ritmi insostenibili, con le poche risorse strutturali e organiche che ancora possiede; con quei medici e infermieri che con troppa facilità vengono accusati di mala sanità, trasformati in capri espiatori e dati in pasto all’opinione pubblica per nascondere gli errori, le incompetenze e gli interessi dei soliti noti. 

Ci è voluto questo maledetto virus, la morte di tante persone, per vedere con i nostri occhi con quali e quanti sacrifici gli addetti alla sanità pubblica operano, a volte in condizioni estreme e rischiose anche per loro stessi. 

Ci è voluto questo virus per farci rendere conto della capacità della Cina di erigere in brevissimo tempo nuovi ospedali, a fronte dell’incapacità dei nostri superpagati dirigenti e politici di fare scelte immediate, vista l’emergenza, che non sono ancora in grado di assumere personale da graduatorie già pronte e riaprire tutte le strutture sanitarie pubbliche chiuse, quanto mai necessarie in questo momento, mentre troviamo alquanto curioso e uno spreco dotare di vigilanti i PAP chiusi dalle 20.00 alle 8.00.

Per questi motivi i Comitati Civici chiedono di riconsiderare la riapertura degli ospedali pubblici chiusi in provincia, la loro dotazione di mezzi e di personale.

Non si può più giocare al ribasso con la salute dei cittadini, oggi i posti letto di rianimazione e terapia intensiva della ASL di Latina sono già in sofferenza: ci assumiamo la responsabilità di dire con determinazione a tutti i cittadini di restare il più possibile a casa per spezzare la catena dell’epidemia.

Occorre però ridare dignità ai malati e agli operatori sanitari garantendo in ogni momento il sacrosanto diritto alla salute, per questo occorre immettere subito risorse finanziarie, di strutture e di personale, per l’emergenza attuale, ma anche per il futuro.

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