Una discussione per futili motivi è finita con un uomo di Latina ferito dalle coltellate scagliate con un taglierino da un giovane tunisino
È successo stamani, 22 dicembre, quando un uomo di 33 anni, Davide Alicastro, è stato ferito con un taglierino dal suo aggressore con cui aveva iniziato a litigare in pieno centro a Latina. La zona è quella di Via Duca del Mare, nei pressi del Palazzo Pegasol.
La lite sarebbe nata d’improvviso, in mezzo ad altri passanti che hanno dato subito l’allarme avendo visto la situazione degenerare. Sul posto si sono recati gli agenti della Polizia Locale che hanno trovato il 33enne ferito e accasciato a terra. Poco distante c’era anche il tunisino di circa venti anni che ha scagliato i fendenti contro la vittima, quest’ultima un latinense con precedenti per droga e assolto nel maxi processo antimafia denominato “Reset”. Alicastro, infatti, era accusato di essere un pusher al servizio del clan Travali/Di Silvio.
Secondo la ricostruzione dei fatti, i due – Alicastro e il tunisno – si sono ricorsi fino ad arrivare dietro al Palazzo delle Poste. Anche l’aggressore ha mostrato sul suo corpo diverse ferite, in ragione della colluttazione avuta con il suo rivale. Il 33enne, una volta arrivato il personale sanitario del 118, è stato trasportato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Non è in pericolo di vita.
Il tunisino, al momento, è stato arrestato dalla Polizia d Stato, intervenuti in seguito, ma ha dovuto ricorrere anche lui alle cure dei sanitari per via delle ferite riportate, soprattutto in viso. Anche la posizione della vittima è al vaglio delle autorità. Tutti e due sono stati giudicati guaribili dal personale sanitario con una prognosi di 30 giorni, ma Alicastro, in teoria persona offesa, non ha sporto querela e, come prevede la legge, il reato di lesioni non può essere procedibile d’ufficio.
Sul caso, ad ogni modo, visto il coinvolgimento di un uomo, Alicastro, con diversi precedenti e legato un tempo ad Angelo Travali, la Procura di Latina ha aperto un fascicolo affidandolo al sostituto Giuseppe Aiello.
Ad ogni modo, il giovane tunisino, Mohamed Amari Said, in Italia da poco, ha spiegato che stava viaggiando a bordo del suo monopattino quando, ad un certo punto, incrociando Alicastro che di trovava a piedi, è stato imbeccato da quest’ultimo che gli ha chiesto cosa aveva da guardare, per poi rifilargli un pugno in viso. Ne è nata una discussione, proseguita mentre i due camminavano. Al che entrambi si sono di nuovo azzuffati fino a che, così come ha raccontato il tunisino alla Polizia Locale, il giovane non ha tirato fuori un taglierino con cui ha colpito Alicastro. Il giovane maghrebino, indagato per lesioni personali, ha detto di averlo fatto per legittima difesa perché l’altro lo stava picchiando.
Il 33enne latinense, invece, ha deciso di non riferire nulla alla Polizia Locale né alla Polizia di Stato intervenuta.
