“Latina esclusa dal finanziamento della Regione per installare le colonnine di ricarica elettriche. Nella graduatoria dei progetti infatti, quello presentato dall’amministrazione comunale del capoluogo è risultato “non ammissibile”. Siamo stati dunque giudicati non idonei a ricevere il contributo, segno dunque che ci sono stati errori nella progettualità, su cui l’amministrazione comunale dovrebbe riflettere”.
“Dal 1 gennaio – spiega il capogruppo Bellini – il servizio che era stato introdotto sul territorio nella passata amministrazione Coletta, in quanto di supporto al car sharing Eppy, ma aperto anche a tutte le auto elettriche private, è stato disattivato. E questo, unito al fatto che non arriveranno fondi regionali, crea un oggettivo problema in città.
Lo scorso ottobre, come gruppo consiliare, avevamo presentato una mozione per impegnare sindaca e giunta a implementare la rete di colonnine di ricarica elettrica avviando in primis una manifestazione di interesse rivolta agli operatori del settore. Tutto questo anche sulla base del lavoro che si sta facendo da circa due anni sul Pums, altra pianificazione avviata dalla precedente amministrazione, aprirebbe Latina al mercato dei grandi gestori che in questo campo operano sul territorio nazionale, quali ad esempio Enel, Eni, etc. Oltre questo avevamo proposto un’ulteriore misura che prevedeva incentivi dedicati ai distributori di carburanti già presenti, prevedendo ad esempio il diritto ad uno sconto sulla Tari se avessero messo in cantiere la realizzazione di colonnine di ricarica veloce (a corrente continua) nelle loro stazioni di rifornimento.
Tutto ciò avrebbe permesso di incentivare la realizzazione di queste infrastrutture sempre più necessarie. La maggioranza ha ovviamente bocciato questa mozione e, di fatto siamo rimasti inascoltati, nella convinzione che il piccolo finanziamento da 60mila euro per una città grande come Latina, potesse supplire alle carenze di programmazione della giunta Celentano”.
“Latina è stata fra le prime città in Italia a dotarsi di un sistema di car sharing esclusivamente elettrico – aggiunge Alessio Ciotti, vice segretario del movimento Lbc – Oggi invece abbiamo fatto vistosi passi indietro. Non siamo in grado di offrire un servizio ai sempre più numerosi cittadini che utilizzano auto elettriche e al contempo non incentiviamo l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale. L’amministrazione era sicura di poter contare su questo contributo regionale per trasformare i punti di ricarica Eppy in punti pubblici. Il risultato è che il progetto è stato giudicato non ammissibile e questo è veramente avvilente per un capoluogo di provincia”.
A stretto giro arriverà l’assessore ai Trasporti del Comune di Latina, Gianluca Di Cocco: “Il servizio delle colonnine elettriche di ricarica non è più attivo. Eppycar operava grazie ad una convenzione sottoscritta con l’ente locale che prevedeva un periodo di sperimentazione del car sharing senza alcun onere, con un bilancio finale durante l’amministrazione Coletta. La sperimentazione è finita da un pezzo e in maniera fallimentare, come del resto il progetto relativo ai monopattini.
La società e l’applicazione dovevano restare operativi almeno fino al prossimo incontro che si sarebbe svolto dopo il 6 gennaio. Prendo atto, invece, che il servizio di ricarica delle auto elettriche è stato sospeso senza comunicazioni preliminari.
È un servizio pubblico e, al netto della volontà di continuare e di ampliare questo servizio, a differenza del passato c’è l’intenzione di procedere con un accordo sostenibile per entrambe le parti tramite, ad esempio, il pagamento da parte del concessionario quanto meno dell’occupazione di suolo pubblico”.