Acqualatina, il voto in conferenza dei sindaci a favore dell’aumento della bolletta idrica. Coletta sulla graticola dei consiglieri comunali Maria Grazia Ciolfi e Salvatore Antoci, supportati dal gruppo 5stelle di Latina
Il voto favorevole del Sindaco di Latina Damiano Coletta nella conferenza dei sindaci tenutasi la scorsa settimana non ha visto nessuno degli oppositori del primo cittadino muovere una critica.
Chi di solito scudiscia il sindaco per buche, erba alta e degrado, come i consiglieri del centro-destra, o chi fa le pulci all’Azienda Speciale e al Bilancio come l’esponente di “Azione” Olivier Tassi, non ha ritenuto esporre nessuna perplessità sull’azione del Sindaco. Non solo un voto favorevole a un aumento in bolletta idrica oggettivamente non commestibile da alcun elettore, ma un atteggiamento politico assolutamente prono e passivo a ciò che la Segreteria Tecnica Operativa e il gestore desideravano: un voto bulgaro, con i Comuni di Ventotene e Bassiano, che già di per sé col voto ponderato contano nulla, a recitare la parte degli indiani nella riserva.
Gli unici a dire qualcosa sono, ora, i neo-grillini Maria Grazia Ciolfi e Salvatore Antoci, fuoriusciti da Latina Bene Comune e parcheggiati al Mistro pur essendo ormai parte integrante del nuovo gruppo dei 5Stelle di Latina.
I due consiglieri hanno presentato un’interrogazione comunale rivolta al Sindaco Damiano Coletta e appoggiata dai grillini di Latina che ne rilanciano il contenuto.
Il primo punto all’ODG ravrebbe riguardato l’aumento tariffario per l’acqua potabile – scrivono nell’interrogazione Ciolfi e Antoci – e il secondo punto sarebbe stato una ridefinizione (a vantaggio di Acqualatina e a svantaggio degli utenti/contribuenti/cittadini) degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica. Entrambi i punti sono stati votati favorevolmente dai Sindaci quasi all’unanimità, compreso il Sindaco di Latina.
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Nel ricordare il referendum popolare 2011, il programma elettorale di LBC e il programma sindacale che prevedevano la ripubblicizzazione dell’acqua e la fuoruscita da Acqualatina, Ciolfi e Antoci domandano al Sindaco quali sono le motivazioni che hanno spinto a votare favorevolmente. Un punto di domanda che, in effetti, è necessario dal momento che Coletta come gli altri 16 sindaci favorevoli si è limitato a dire tre volte sì senza profferire altro verbo.
Ciolfi e Antoci incalzano chiedendo a Coletta se non ritenga che questi voti favorevoli siano contrari al programma elettorale di LBC e al programma sindacale e non ritenga che questi voti favorevoli siano contrari agli interessi dei cittadini e della città di Latina.
Perché – domandano i due consiglieri comunali – Coletta non ha proposto emendamenti alle delibere in votazione che prevedessero l’attuazione di provvedimenti a tutela degli interessi dei cittadini come ad esempio il miglioramento di classe di adeguatezza del gestore (fermo attualmente in classe E) e l’attuazione di un controllo analogo per un maggior controllo del gestore? Due istanze, peraltro, richieste dall’ex Sindaco di Formia Paola Villa e dal delegato del Sindaco di Ventotene lasciato solo nella conferenza dei sindaci a domandare e lottare a fronte di un conformismo imbarazzante.
Infine, Ciolfi e Antoci chiedono a Coletta quali strumenti e/o procedure siano stati messi in atto per attuare l’esito referendario del 2011 sull’acqua pubblica e quale sia lo stato di attuazione del percorso auspicato di ripubblicizzazione dell’acqua nella Provincia di Latina. Domande giuste da fare in quanto opposizione ma a cui è facile rispondere: nessuno strumento e nessuno stato di attuazione. Roba da dimenticatoio catacombale.
Da notare, infine, che ieri, tolti i sindaci di Bassiano, Ventotene, Aprilia e i Commissari di Formia e Cisterna (che da prassi si astengono), i sindaci della provincia, assolutamente allineati al gestore, hanno riconfermato, con accordi politici de plano, tutto il management del gestore idrico. Altro che interrogazione e referendum sepolti da dieci anni di immobilismo, qui ci vorrebbe un confronto pubblico. Merce rara e impossibile da ottenere anche per sbaglio, considerato il grado di democrazia che hanno raggiunto la politica e l’informazione pontini. Si entra incendiari, vedi Coletta, e si esce a fine mandato come ciò che hanno fatto anche “quelli di prima”: mediare e mettersi d’accordo, e Acqualatina regna. Ad libitum.