“Le città per i diritti”: questo l’evento – si legge in una nota dell’amministrazione di Cisterna – è stato organizzato dalla città di Torino per chiedere al Parlamento di modificare le norme superate dall’evoluzione e dalla sensibilità sociale sul riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali
Questa mattina il Teatro Carignano di Torino ha ospitato centinaia di sindaci provenienti da tutta Italia tra i quali quelli delle città più importanti come il sindaco di Roma Gualtieri, di Firenze Nardella, quello di Milano Sala, di Bologna Lepore, di Torino Lo Russo, di Napoli Manfredi, De Caro sindaco di Bari e presidente ANCI, oltre a rappresentanti delle associazioni e personalità del mondo dello spettacolo, tutti insieme per dire che sui sindaci e sulle sindache si concentrano sia le richieste di intervento per agire come ufficiali di stato civile nelle iscrizioni anagrafiche di figli e di figlie di coppie omogenitoriali, sia le intimazioni delle autorità di governo a non farlo.
Una situazione di incertezza che genera conflitti dolorosi e tensione sociale e umana. Per il Comune di Cisterna era presente l’assessore alle Pari Opportunità e Differenza di Genere, Diritti LGBT e Contrasto alle Discriminazioni, Maria Innamorato, e la delegata allo Spettacolo, Turismo ed Eventi, Aura Contarino.
“L’incontro delle città italiane quest’oggi a Torino – ha detto Innamorato – vuole indicare la necessità di agire e la direzione nella quale procedere nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine. Non spetta ai sindaci e alle sindache indicare specifiche proposte di legge ma evidenziare l’urgenza di dare risposte ai Comuni e alle persone. L’interesse pubblico deve prevalere e il nostro Paese deve finalmente colmare la distanza che, in tema di diritti civili, lo separa dai paesi fondatori dell’UE”.