I messaggi nelle chat tra Christian Sodano e Desyrée Amato: il 26enne, che ha ucciso madre e sorella della ragazza, la colpevolizzava
Emergono altre chat, pubblicate in anteprima dal Corriere della Sera, che delineano la spirale di ossessività e risentimento che Sodano coltivava nei confronti della ex fidanzata Desyrée Amato, la 22enne di Cisterna di Latina che la scorsa settimana, martedì 13 febbraio, si è vista uccidere praticamente davanti ai suoi occhi la madre Nicoletta Zomparelli (46 anni) e la sorella minore, Renée Amato (19 anni).
Le chat tra i due ex fidanzati sono stati inviate, come noto, da Desy Amato a un’amica e successivamente, a delitto avvenuto, acquisite dalla Squadra Mobile di Latina, che sta eseguendo le indagini con il coordinamento del sostituto procuratore Valerio De Luca.
Nelle parole del 26enne, maresciallo della Guardia di Finanza, la colpevolizzazione della ex fidanzata che aveva deciso di lasciarlo, spaventata con tutta probabilità da una personalità estremamente possessiva e immatura.
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“Che devo fare, prenderò le mie scelte e basta», si legge in una chat di Sodano che si rivolge a Desy. “E che ci sta da scegliere?”, risponde la ragazza. “Cose mie”, ribatte lui che, in un precedente conversazione, aveva minacciato il suicidio se fosse stato lasciato.
“Vabbè, lo vedi? Perché mi devi far star male”, chiedeva la 22enne. “Perché te lo meriti, per tutto il male che mi fai…dicevi di amarmi, dopo tutto quello che faccio per te.. mi hai rovinato la vita”, pigia sul pedale del vittimismo Christian Sodano. “Ma che vita? Non esagerare sono ancora qui”, risponde Desy.
E ancora. “Mi hai fatto innamorare”, dice Sodano. E la ragazza risponde “Qualsiasi cosa ci sono”. Il 26enne però è imperterrito: “No mi dispiace va bene cosi. È tardi ormai”. A quel punto Desy chiede: “E che ho fatto?”. Sodano allude: “Vedrai molto presto”. La ex fidanzata cerca di trovare un punto di incontro emotivo: “Ma ti pensi che sto bene? Neanche ho mangiato”. Ormai, però, Sodano è deciso: “Sei falsa, perché se stavi male non facevi succedere tutto questo. Ma domani ti giuro succederà un casino quanto è vero Dio”.
È a questo punto che Desy reagisce: “Te sei un coglione, sei una persona davvero cattiva”. Sodano non demorde: “Sei tu che mi hai ridotto cosi”. Desy cerca di abbozzare: “Non è colpa di nessuno”. E lui: “È solo colpa tua”.
Desy cerca ancora un dialogo: “Ma te non puoi fare così, ma che persona sei?”. Sodano è deciso e si sente tradito: “Io faccio quello che voglio. Sono una persona che nella vita ha subito troppo e si è sempre fidata. Ma ora basta”. La ragazza prova ancora ad ammorbidire una situazione che sarebbe sfociata nel massacio del 13 febbraio: “Sì ma io non ti minaccio e non ti faccio del male, di me ti puoi fidare, ma così non ci parlo con te…stai a fa tutto tu, non è normale”.
Parole e atteggiamenti, quelli di Sodano, che potrebbero costargli non solo le accuse di stalking e minacce, ma anche la premeditazione del duplice omicidio volontario di cui è già accusato dagli inquirenti.