Si è tenuta questa mattina, in Piazza Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, nel quartiere San Valentino, la celebrazione del “Giorno del Ricordo”, istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92 per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Erano presenti il Sindaco Valentino Mantini e vari esponenti dell’Amministrazione comunale, i rappresentanti della Forze dell’Ordine, delle associazioni d’Arma e di volontariato, gli studenti degli Istituti Comprensivi Leone Caetani e Plinio il Vecchio.
Sono loro che hanno scortato la corona d’alloro e che hanno letto alcuni cenni e riflessioni sui drammi delle foibe e dell’esodo forzato. Presente anche l’esule istriana Ilaria Stefanutti di Cisterna.
“Noi non siamo fortunatamente testimoni diretti di tali atrocità, ma proprio per questo dobbiamo ancor di più ricordare – ha detto il Sindaco nel suo intervento -. In cerimonie come quella di oggi la presenza degli studenti è necessaria, imprescindibile. Perché non dobbiamo solo onorare chi ha patito simili brutture, ma è nostro compito e responsabilità tutelare queste e le successive generazioni dal rischio che l’orribile errore posso compiersi nuovamente. Anche Cisterna ha conosciuto la guerra e le sue violenze, ha conosciuto il dramma dell’abbandono forzato della propria terra. Solo che noi, una volta finito il conflitto, abbiamo avuto una terra in cui tornare, ricostruire, rinascere.
Gli esuli istriani, fiumani e dalmati non più! Non erano più italiani e in Italia erano – o meglio non venivano trattati – da italiani ma da profughi. La signora Ilaria Stefanutti, da oltre 50anni nostra concittadina, ha vissuto sulla propria pelle tutto questo. Nata a Montona, cittadina istriana un tempo di nazionalità italiana, insieme alla propria famiglia, ha dovuto abbandonare tutto e infine raggiungere Latina vivendo la condizione di profughi: spesso discriminati, osteggiati, mal visti.Sono passati tanti anni, Ilaria si è sposata con un cisternese, eppure non ha dimenticato, RICORDA!Ricorda quei giorni terribili e non manca mai di essere presente nelle nostre cerimonie.Ecco dunque la forza delle Giornate “della Memoria” o “del Ricordo”: onorare la memoria per professare la pace, ripudiare la guerra, l’indifferenza, il disinteresse, la noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia”.