CISTERNA: L’IMPIANTO SMALTIMENTO RIFIUTI RADDOPPIA FINO A 15MILA TONNELLATE ALL’ANNO

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Conclusione positiva della conferenza dei servizi: via libera alla variante sostanziale per l’impianto smaltimento e recupero di rifiuti della Cosmari Gestioni Ambientali srl a Cisterna. I rifiuti in ingresso raddoppiano: si passa da 7.800 tonnellate all’anno a 15.000

Si è conclusa la conferenza dei servizi per l’impianto di Via Grotte di Nottola la cui titolarità è un capo alla Cosmari Gestioni Ambientali. L’impianto si estende su un’area di mq 5.000 di cui coperti risultano 1.652 metri quadri e scoperti i rimanenti 3.347. Le aree verdi comprendono 500 metri quadri.

La società ha presentato presso la Provincia di Latina, il 30 aprile 2020, la richiesta di variante sostanziale alla domanda di autorizzazione unica per l’impianto di recupero rifiuti che ha ottenuto, con il primo atto, già nel 2017, tramite altra società, la Recuperi Industriali srl.

Lo scorso novembre, la Provincia ha indetto la Conferenza dei Servizi convocando ad essa tutti gli enti interessati, compresa ovviamente la società richiedente. Al tavolo sono stati invitati Regione Lazio, Consorzio ASI, Asl, Arpa, Vigili del Fuoco e Comune di Cisterna.

Ne sono seguiti i pareri di tali enti e contestualmente un’istruttoria tecnica sulla variante sostanziale richiesta dalla Cosmari. Per quanto riguarda i pareri, silenzio assenso senza condizioni da parte di Regione e Asl di Latina (Servizio Igiene e Sanità Pubblica). Pareri positivi da Consorzio per lo Sviluppo Industriale che ha concesso il nulla osta, così come dalla Provincia di Latina che ha dato il via libera alle emissioni in atmosfera e allo scarico acque di primo pioggia.

Sostanziale sì da parte dei Vigili del Fuoco che hanno validato le prescrizioni, considerate rispettate dalla società, con la raccomandazione di rinnovare la conformità dell’impianto antincendio entro il 2024.

Dubbi, invece, da parte del Comune di Cisterna sull’uscita dei rifiuti dall’impianto con la richiesta di produrre un’analisi economica delle alternative al di fuori della Regione Lazio dove portare lo scarto di lavorazione. Un problema che affrontano, bene o male, tutti gli impianti di smaltimento e recupero rifiuti con alterne fortune.

Alla luce dell’istruttoria tecnica, la Cosmari, che aumenterà la quota di rifiuti sterilizzati in uscita a 1389 tonnellate all’anno con una perdita di processo del 10%, aumenterà la quantità dei rifiuti in ingresso, da circa 7000 a 15mila tonnellate all’anno. È prevista anche una linea di sanificazione dei rifiuti in ingresso per 2760 tonnellate all’anno che si aggiunge alla presente linea di sanificazione di 600 tonnellate all’anno. E non è ancora finita perché l’impianto avrebbe una capacità che raggiunge le 17.760 tonnellate su 365 giorni, per una quantità giornaliera di 59,2 tonnellate.

Ma che rifiuti vengono trattati in Via Grotte di Nottola? Tanto per cominciare si tratta di rifiuti non pericolosi, una dicitura che però vuole dire tutto e niente come dimostrato in altri impianti sparsi nella provincia. La struttura infatti accoglie rifiuti che vanno trattati per evitare infezioni in operazione che devono essere molto pulite ed eseguite alla perfezione.

Inoltre, ci sono rifiuti auto-prodotti dalla società e non derivanti dai processi di trattamento rifiuti da gestirsi in deposito temporaneo: carbone, batterie di piombo e alcaline, fanghi e lampade al neon. E ancora tutta una serie di serbatoie, pedane, imballaggi che sono parte integrante dell’impianto.

Insomma, chi ancora parla di impianti pubblici e pensosi Ato che dovrebbero essere strutturati da Sindaci e Enti pubblici, va ad ingrassare quella folta schiera di ingenui o falsi ingenui che ritengono di poter governare un mondo dei rifiuti sul lato dei privati che, legittimamente, vanno avanti e continuano a lavorare con profitto.

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