CISTERNA: L’IMPIANTO CHE TRATTA METALLI E GOMME RADDOPPIA NONOSTANTE I DUBBI DELL’ARPA

Cisterna: un altro impianto di recupero e smaltimento di rifiuti (non pericolosi) ottiene l’autorizzazione a trattare più materiale

Siamo così sicuri che in provincia di Latina ci sia bisogno di altri impianti di trattamento dei rifiuti pubblici, così come esigono i piani rifiuti regionali e provinciali?

A ben vedere la quantità di impianti sparsi per il territorio pontino, la risposta sarebbe no. Certo, non tutti, ad esempio, sono abilitati a trattare meccanicamente il rifiuto indifferenziato (vedere l’attuale crisi della monnezza che coinvolge Roma e Albano, e anche la provincia di Latina), ma che manchino le strutture è da escludere. Forse, una politica con un pensiero – meno conferenze dei sindaci e veline, e più progetti efficaci – potrebbe anche prevedere di utilizzare gli impianti che già vi sono dal momento che, a regole di mercato vigenti, un privato è legittimamente autorizzato a investire e a chiedere pareri e scartoffie. E lo fa più velocemente di quanto si muova il pubblico.

Dà l’occasione per ribadire tale concetto, l’ennesimo atto della Provincia di Latina che fornisce il via libera a un impianto per un variante sostanziale alla propria autorizzazione a trattare i rifiuti. Ci si riferisce, ancora una volta, a una struttura ricadente nel territorio di Cisterna: precisamente in Via Monti Lepini.

L’impianto è quello gestito dalla società “FDP METAL S.r.l.” e come si evince dal nome tratta recupero e smaltimento di metalli e pneumatici: si estende su un’area di 9.700 metri quadri di cui scoperti 8.750 mq per una capacità produttiva di 25.800 tonnellate all’anno.

Grazie alla nuova variante, la FDP METAL potrà lavorare più alluminio e più pneumatici per diverse migliaia di tonnellate all’anno. La struttura, peraltro, si trova a far fronte a rifiuti di più derivazioni e generi: si va dal piombo alla zinco fino ai fanghi autoprodotti nella fasi di lavorazione. Ebbene, da 25.800 tonnellate si raddoppia a 49.790 tonnellate all’anno: la quantità massima in stoccaggio istantaneo viene aumentata da 1.000 tonnellate a 1.320 tonnellate.

A dare il lasciapassare a una variante che, ad ogni modo, prevede alcune riduzioni per determinati codici di rifiuti, ci sono tutti gli enti in fila con alcuni distinguo.

In sede di conferenza dei servizi che si è conclusa positivamente per la società lo scorso 26 luglio, la Regione Lazio ha assentito così come la Asl di Latina.

Il Comune di Cisterna, direttamente coinvolto in quanto, come detto, la struttura ricade sul suo territorio, ha fornito parere favorevole con la condizione che non vi fossero da parte della società interventi edilizi su fabbricati e recinzioni (cosa peraltro non richiesta dalla FDP METAL). Sostanziale assenso dei Vigili del Fuoco, purché non vengano poste in essere attività ulteriori che prevedano controlli.

Diversa la posizione dell’Arpa Lazio la quale ha chiesto alla società gestore dell’impianto due integrazioni alla documentazione, se non fosse che la seconda richiesta è avvenuta fuori tempo massimo. Secondo l’atto della Provincia di Latina, l’Arpa Lazio ha protocollato tale seconda richiesta il 16 luglio a dieci giorni dalla conclusione positiva della conferenza dei servizi.

Ma cosa diceva l’Arpa Lazio nel documento inviato fuori termini?

Premesso che l’Agenzia regionale con specifiche competenze ambientali riteneva di non avere possibilità di esprimere il proprio parere tecnico mancando una convenzione che le desse legittimità, lo stesso Ente entra nel merito e specifica che la documentazione integrativa della FDP METAL non fornisce alcun ulteriore elemento di valutazione. Ecco perché Arpa rimanda al primo parere fornito il 18 maggio 2021 che, a differenza di quello del 16 luglio, è stato acquisito in sede di conferenza di servizi.

Secondo l’organo più qualificato a fare valutazioni ambientali su un impianto che tratta rifiuti, da parte della società non sono ancora specificate le quantità annuali e giornaliere dei rifiuti che si intendono
trattare
e non risulta ancora chiaro il ciclo effettivo di trattamento dei rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero. Inoltre, per quanto riferito dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, non risulta ancora chiaro il bilancio di massa dei flussi dei rifiuti in ingresso e dei rifiuti/materiali in uscita.

Fatto sta che, nonostante questi dubbi dell’Arpa Lazio, l’Ufficio Tutela Suolo
del Settore Ecologia e Tutela del Territorio (favorevole al rilascio della Variante Sostanziale all’Autorizzazione Unica) ha redatto lo scorso 5 agosto un’istruttoria tecnica definitiva e positiva. Amen.

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