CHIUSURA IMPIANTO RIDA, LE ASSOCIAZIONI: “TROPPE SOSPENSIONI, CONTRATTO DA RIVEDERE”

Rida
Impianto Rida Ambiente ad Aprilia

Chiusura Impianto Tmb ad Aprilia, le associazioni La Città degli Alberi e Aprilia Libera: “Troppe sospensioni del servizio in pochi anni, si riveda il contratto con Rida Ambiente”

LA NOTA – “La notizia della sospensione del servizio di lavorazione della frazione secca residua raccolta negli oltre cinquanta comuni che si servono della Rida Ambiente, ci ha fatto molto riflettere considerato che la scelta, tutta del privato, finisce per coinvolgere anche noi apriliani che subiamo quell’impianto da 20 anni, ricavandone solo disagi e, contrariamente a quanto asseriva qualche politico in consiglio comunale nel 2012, all’approvazione della variante che ha consentito la trasformazione del terreno da agricolo ad industriale, non abbiamo ottenuto alcun vantaggio dal “fiore all’occhiello del territorio”, non ha apportato alcuna opera di urbanizzazione primaria nel quartiere Sacida, grazie ai benefit ambientali che la società non versa da sempre.

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Malgrado Aprilia possa contare su questa indiscutibile eccellenza (particolarmente in fatto di indotto di traffico pesante, emissioni, miasmi), il suo destino ora è comune a quello di tutti gli altri comuni che si servono dello stesso TBM e che non differenziano come noi. Ogni anno si ripresenta lo stesso problema, l’impianto chiude e ai cittadini, gli stessi apostrofati dagli amministratori di Aprilia come incivili ed evasori, si chiede di fare un sacrificio: per quale ragione, invece, il Comune non ha provveduto ad adire le vie legali nei confronti del privato, che fa il bello e cattivo tempo con il suo impianto, denunciandolo per interruzione di pubblico servizio senza preavviso? Abbiamo raccolto in uno specchietto – con citate le fonti giornalistiche – tutte le volte che negli ultimi cinque anni la Rida ha sospeso il servizio senza alcun preavviso, ma abbiamo anche trovato un contratto standard dove non è previsto alcun tipo di preavviso. Se corrispondesse al vero, sarebbe molto grave.

Ci chiediamo: Che lavori deve fare? Certamente avrà consegnato al comune una SCIA dove sono descritti i lavori. Perché non sono pubblicati sull’albo pretorio?

Diversamente dal Comune di Latina, che il 14 luglio attraverso una nota stampa del Comune rendeva noto che “Preso atto di tale criticità, Abc Latina in collaborazione con l’amministrazione comunale, si è da subito attivata per l’individuazione di impianti di destino alternativi” o di Colleferro “Appresa la notizia, l’Amministrazione comunale e il personale dell’Ufficio Ambiente si è messo immediatamente alla ricerca di una soluzione che potesse scongiurare la sospensione del servizio di raccolta dell’indifferenziato nonché di pannolini e/o pannoloni, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche”, il Comune di Aprilia ha subito messo le mani avanti aggiungendo che vista la “non deperibilità di questa tipologia di rifiuto, invitiamo tutti a non esporre i mastelli grigi ma a tenere il secco residuo in casa, fino al ripristino del servizio”, senza comunicare ai cittadini l’eventuale ricerca di una soluzione alternativa: ricordiamo che l’impianto della Progetto Ambiente, la società municipalizzata che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti del Comune di Aprilia, ha la capacità per trattare i rifiuti dell’intera provincia e che un’amministrazione competente e responsabile si adopera da subito a trovare una alternativa.

Sospendendo il ritiro del secco, che non è solo materiale non deperibile – come affermato il primo cittadino nel comunicato stampa ufficiale – non era stata offerta alcuna soluzione per i pannolini, le lettiere. L’amministrazione è intervenuta rettificando e garantendo per il periodo di sospensione la raccolta domiciliare di pannolini e pannoloni, ma soltanto dopo la pioggia di critiche da parte degli utenti. Un’amministrazione che si rispetti fa le sue scelte a prescindere e senza farsi condizionare, senza impulsività”.

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