Emergenza rifiuti in 54 Comuni del Lazio: dopo la chiusura del Tmb di Aprilia gestito da Rida Ambiente, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti firma l’ordinanza per la Città Metropolitana di Roma e la Provincia di Latina
L’atto, firmato ieri 15 luglio, sarà valido da oggi 16 luglio ed è stato reso necessario per “evitare l’interruzione del pubblico servizio di gestione dei rifiuti nei Comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale e della Provincia di Latina“.
Nel momento più critico della gestione dei rifiuti per l’estate laziale, è arrivata anche l’ordinanza del sindaco di Roma Virginia Raggi che ha firmato l’atto, annunciato da giorni, per la riapertura della discarica di Cecchina ad Albano Laziale chiusa dal 2016 in seguito all’incendio che, il 30 giugno di quell’anno, travolse l’impianto di trattamento meccanico biologico di Roncigliano.
Un provvedimento che già genera cortocircuiti in quanto il Ministero della Transizione Ecologica ha fatto sapere a Raggi di dover riscrivere l’ordinanza poiché Ecoambiente, la società che gestisce il sito di Albano, non ha mai fatto richiesta di modifica dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale). Infatti, ad autorizzazione vigente, la discarica di Albano potrebbe ricevere solo gli scarti del Tmb andato a fuoco cinque anni fa e ora dismesso.
Ecco perché la Regione Lazio ha chiesto a Raggi di disporre una deroga altrimenti non sarebbe in regola tutta la Città metropolitana, e Roma in particolare, con i conferimenti nel sito di Albano. Dal Comune di Roma è arrivata la risposta: non riscriviamo l’ordinanza poiché la deroga è implicita. Una discarica, quella di Albano, che può ospitare in tutto altre 80mila tonnellate di rifiuti dalla Capitale per un periodo massimo di 180 giorni. Un’ordinanza che, come già anticipato, sarà oggetto di un ricorso al Tar da parte del Sindaco di Albano e dei Comuni dell’hinterland, senza contare che ieri l’associazione Salute-Ambiente Albano, che riunisce i cittadini della zona, ha presentato querela contro Raggi e la dirigente del Mite (Ministero Transizione Ecologica) Laura D’Aprile.
Insomma, una realtà infuocata da polemiche e conflitti di competenze, mentre i cittadini si sentono in un confine stretto tra rabbia e timore di dover ospitare quantità di rifiuti non dovuti.
In questo quadro, non proprio rasserenante, si inserisce l’ordinanza firmata da Zingaretti che riguarda molti Comuni della provincia di Latina i quali devono affrontare la decisione del managment di Rida Ambiente, gestore dell’impianto Tmb di Aprilia in Via Valcamonica. Da ieri 15 luglio, infatti, l’impianto apriliano non riceve più il rifiuto indifferenziato cosicché già diversi Comuni pontini, come i due più grandi Latina e Aprilia, hanno sospeso il servizio di raccolta domiciliare del secco residuo, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche.
Venerdì 9 luglio, di sera, Rida ha comunicato che, a causa di interventi di manutenzione straordinaria sui propri impianti che comprometteranno la funzionalità del sito, gli impianti rimaranno chiusi fino al 2 agosto e parzialmente dal 3 al 6 agosto. In realtà, Rida, già il 23 giugno, aveva comunicato con una nota alla Regione Lazio, di dover affrontare nel periodo suddetto “le manutenzioni straordinarie dei nastri a catena, estrattori del rifiuto triturato e deferrizzato da destinare alla bioessiccazione“. Un intervento che comporta una riduzione dei flussi dei rifiuti in ingresso pari al 70%.
Al che La Regione, dopo una decina di giorni, ossia il 2 luglio, aveva chiesto a Rida Ambiente srl di comunicare il cronoprogramma esatto degli interventi per comprendere la portata della riduzione dei conferimenti da parte dei Comuni. Cinque giorni dopo, il 7 luglio, Rida Ambiente aveva però dichiarato alla Regione che non era in grado di fornire un cronoprogramma dettagliato in quanto la società deputata alla manutenzione non aveva reso evidente l’elenco dei lavori e il tempo necessario di completamento degli stessi.
È così che si è arrivati alla data di venerdì 9 luglio, attraverso ritardi della Regione che ha lasciato pendente per dieci giorni la nota di Rida Ambiente, e la stessa società apriliana che d’estate, e in concomitanza con l’emergenza romana (vedi discarica di Albano), ha chiuso un impianto che di fatto mette in ginocchio il ciclo dei rifiuti pontini e romani comunicando solo all’ente regionale. In sostanza, a una settimana scarsa dalla chiusura del Tmb, i Comuni hanno dovuto far fronte alla nuova emergenza.
Nell’ordinanza disposta da Zingaretti, proprio per far fronte a tale emergenza, si legge che la Regione ha chiesto ai Comuni conferitori presso il Tmb di Aprilia di individuare soluzioni alternative per scongiurare l’interruzione del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti. Il 14 luglio, inoltre, la Regione Lazio ha sollecitato di nuovo Rida Ambiente a fornire il cronoprogramma che secondo la società di Aprilia è stato allegato con il grado di dettaglio possibile ma che, invece, a parere della Regione medesima, mancherebbe del dettagli di riduzione dei flussi di rifiuti urbani indifferenziati in ingresso prevedibile per ciascun Comune conferitore.
Al di là delle schermaglie tra Regione e Rida, con i Comuni a recitare il ruolo passivo di danneggiati, si è arrivati a una conta degli impianti TM e TMB disponibili al conferimento dei rifiuti secco urbano. Per farlo, anche una riunione, datata 14 luglio, tra tutti e 54 Sindaci o loro sostituti dei Comuni interessati dall’emergenza. Via libera da parte dei gestori delle discariche: Ecologia Viterbo srl e Mad srl; via libera dagli impianti TM Centro Servizi Ambienta srl (disponibile per alcuni Comuni del sud pontino); via libera da Ecosystem di Pomezia, Refecta di Via Grotte di Nottole (che ha ottenuto una deroga per la sua autorizzazione integrata ambientale per superare la soglia di 18mila tonnellate di rifiuti all’anno) a Cisterna e TMB Saf Spa di Colfelice; via libera, infine, dal termovalorizzatore, o inceneritore che dir si voglia, di Acea Ambiente a San Vittore.
Dunque, tra emergenze e deroghe al fine di permettere agli impianti di ricevere i rifiuti dei 54 comuni romani e pontini, la situazione fino al prossimo 10 agosto sarà la seguente.
La Saf spa, gestore dell’impianto di Colfelice, conferirà 80 tonnellate al giorno di scarti prodotti presso. la discarica Ecologia Viterbo srl, più 30 tonnellate al giorno di combustibile solido secondario all’inceneritore di Acea Ambiente. La Ecosystem di Pomezia, gestore dell’impianto di Pomezia, conferirà 150 tonnellate al giorno di scarti presso la discarica della Mad srl di Fosso Crepacuore a Civitavecchia.
A Cisterna di Latina, la Refecta accetterà, invece, 180 tonnellate al giorno di rifiuti urbani indifferenziati in deroga alla sua autorizzazione ambientale.
Così va nelle terre dell’emergenza perpetua della monnezza pontina e romana.