Grave episodio di violazione dei diritti dei lavoratori in un panificio industriale di Latina, a intervenire il sindacato Uila e i Carabinieri
Sei lavoratori stranieri con regolare permesso di soggiorno, dipendenti di un panificio industriale di Latina occupati per otto ore giornaliere, sei giorni alla settimana, ma pagati per sole 4 ore giornaliere. È per tale ragione che è scattata la protesta.
“Il datore di lavoro – dichiara la Uila di Latina – chiude il cancello di uscita dall’azienda minacciando di aprirlo solo dopo la sottoscrizione, prima delle dimissioni volontarie da parte di ognuno di loro e poi li intima di firmare un licenziamento con motivazioni generiche. I lavoratori a questo punto chiamano i Carabinieri, all’arrivo dei quali viene aperto il cancello che gli consente di uscire e di presentare (su invito dei Carabinieri intervenuti) all’Ispettorato del lavoro formale denuncia per verificare il maltolto retributivo nel periodo di lavoro effettuato presso l’azienda. I lavoratori in questione sono stati assistiti dalla Uila Uil di Latina per la presentazione della denuncia all’Ispettorato del Lavoro e per verificare, in attesa di una nuova collocazione e dell’esito delle iniziative dell’Ispettorato, la possibilità di usufruire dell’indennità di disoccupazione prevista per i lavoratori licenziati o che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa. Auspichiamo che le verifiche ispettive conseguenti alla denuncia che è stata formalmente presentata dai lavoratori interessati, siano tempestive in modo tale da riuscire a contrastare efficacemente ogni forma di sfruttamento e di irregolarità che interessi i lavoratori sia di nazionalità italiana e/o straniera. Sia che lavorino in agricoltura o in qualsiasi altro settore produttivo”.
L’auspicio è che “l’Ispettorato di Latina agisca rapidamente e, insieme all’accertamento delle violazioni sanzionabili, accerti anche la mancata retribuzione delle ore lavorate e non retribuite al fine di consentir un rapido recupero della retribuzione tramite l’emissione delle “diffide accertative” che, pur essendo previste dalla legislazione attuale, vengono raramente emanate dai servizi ispettivi. Ogni ritardo negli accertamenti, oltre a danneggiare i lavoratori vittime dello sfruttamento, contribuiscono ad alimentare la sfiducia dei lavoratori nella possibilità di vedersi riconoscere i loro diritti e la convinzione da parte dei datori di lavoro scorretti di poter agire impunemente. Nel frattempo, come Uila Uil sosterremo i lavoratori nella presentazione della domanda di disoccupazione anche a seguito delle dimissioni per giusta causa e verificheremo l’atteggiamento dell’Inps per la valutazione della congruità della giusta causa magari affiancando l’Ispettorato del Lavoro nella verifica delle mancate retribuzioni che hanno portato all’evasione contributiva da parte del datore di lavoro”.