CHIOSCHI SUL LUNGOMARE DI SABAUDIA, TUTTI I DUBBI DELLA MINORANZA

Gare per concessioni balneari a Sabaudia, l’intervento dei consiglieri di minoranza Avvisati, Brina, Di Capua, Iorio, Lucci, Massimi, Mellano

“Se a vincere le otto gare per la concessione delle piazzole sul lungomare di Sabaudia per questa stagione estiva fosse un unico operatore economico? La domanda che può sembrare retorica non lo è rispetto all’avviso presentato. Senza entrare nel merito di altri aspetti dello stesso, vorremmo soffermarci su questo punto. Si tratta di otto avvisi distinti non di una gara unica suddivisa per lotti, come per esempio ha fatto Latina sul lungomare. Non c’è nessuna clausola che vieti all’operatore di indicare più lotti per partecipare né, tanto meno, in caso di vittoria su più piazzole la scelta di una di esse (come nel caso del bando di Latina). Gli attuali titolari di concessioni demaniali (stabilimenti per non confonderci) potrebbero partecipare, potendo contare sui punteggi relativi all’esperienza così come chiunque abbia svolto attività di chiosco-ristorazione anche sulle dolomiti (si è arrivati perfino a dare i punti dell’esperienza non solo alla ditta – senza riferimento ad eventuali fatturati o servizi legati alla tipologia di attività – ma anche solo come dipendente di una attività che ha svolto attività di chiosco ristorazione).

Il secondo aspetto, se è vero che la scelta di fare più avvisi potrebbe rendere difficile ricorrere contro il bando, limitativa della concorrenza (diversamente da quanto si afferma nell’avviso) appare la clausola relativa al contenzioso in corso. Anzi foriera essa stessa di attivare ulteriori contenziosi. Intanto si tratta di una norma lesiva della concorrenza che restringe, di fatto, la partecipazione dei concorrenti a meno che non siano degli sprovveduti, abbiano risorse da buttare. Per quale motivo un imprenditore (ditta individuale, società etc.) dovrebbe investire nella realizzazione di un chiosco in legno (a meno che non ne abbia uno), ombrelloni e lettini (a meno che non ne sia già provvisto) per una spesa, se consideriamo il personale, che potrebbe aggirarsi oltre 100mila euro per un periodo di circa 100 giorni teorici (90 effettivi), che potrebbero ridursi a secondo del clima e forse con la possibilità di ulteriori due anni. La domanda è semplice: voi partecipereste, sapendo che pende su di voi, e sui vostri affari, una spada di Damocle che da un momento all’altro potrebbe cadere?

Allo stesso modo, la predetta norma appare in contrasto con la natura del Contratto, come definito dal codice civile che configura quale causa di nullità di ogni contratto l’indeterminatezza (ed indeterminabilità) del relativo oggetto, in quanto sottoposto ad una clausola sospensiva. Nel caso ciò si verificasse, se i vincitori dovrebbero essere diversi dai titolari delle precedenti autorizzazioni o non trovassero accordi, quanti altri contenziosi verrebbero aperti con il Comune? Chi pagherebbe le spese non solo in termini di servizi ma anche di parcelle ai legali)?

Il terzo riguarda eventuali elementi di conflitto di interessi, concreto e potenziale. Il richiamo generico non favorisce, al contrario, una chiara definizione delle situazioni di conflitto in particolare in un settore fortemente esposto a rapporti con la politica e l’amministrazione.

Il rischio concreto, visto il bando, è che si possa operare una concentrazione, sotto forme e diciture diverse, delle attività sul lungomare distruggendo un patrimonio di esperienze e di servizi. La stessa definizione dei punteggi lascia spazio ad una attività di massima discrezionalità (finanche discrezione) della commissione.

Abbiamo più volte messo in guardia in questi anni l’Amministrazione del rischio che si correva. Non abbiamo condiviso il percorso dell’amministrazione, lo abbiamo espresso più volte, ritenendo che sia stato sbagliato nei modi e, qualora iniziato, nella tempistica. 

Non siamo mai stati chiamati a confrontarci nelle sedi istituzionali deputate agli indirizzi (commissioni e consiglio), ad avviso pubblicato più di qualche dubbio e perplessità appare evidente.

La nostra preoccupazione è difendere da un lato l’offerta di servizi ai bagnanti, l’immagine turistica della città, un pezzo importante della sua economia e dall’altro un patrimonio di esperienze imprenditoriali che rischiano di essere spazzate via e di concentrarsi in poche mani. Per queste ragioni abbiamo trasmesso al Presidente del Consiglio un documento”.

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