Gli Architetti Francesco Romagnoli e Erika Milic ospiti della rassegna “Strati”. Chiesa, arte e razionalismo: l’incontro al Museo Giannini. La tavola rotonda, patrocinata dall’Ordine, venerdì 25 febbraio alle ore 18.30
Il rapporto tra chiesa e arte, partendo dall’esempio della Chiesa di Santa Chiara a Latina; l’architettura razionalista e l’esempio unico delle città di Fondazione. Questi i temi della tavola rotonda che si terrà venerdì 25 febbraio a partire dalle ore 18.30 al museo Giannini di Latina.
L’evento, patrocinato dall’Ordine degli Architetti PPC di Latina, è uno degli appuntamenti della rassegna “Strati”, organizzata da Andrea Lucidi e Manuela Alberton, dal 19 al 27 febbraio, presso il Museo di via Oberdan a Latina.
La sala in cui si terrà l’incontro è la stessa che da sabato 19 febbraio ospita le opere dell’artista Andrea Dros Canò. “Ed è proprio dall’arte che partirà il nostro intervento – spiega l’architetto Romagnoli – ci soffermeremo sul rapporto intimo tra chiesa e arte, partendo dall’esempio della parrocchia di Santa Chiara di Latina. Da secoli la chiesa cattolica parla attraverso le immagini, soprattutto nei propri luoghi sacri e questo avviene anche nella nostra provincia e non solo nelle costruzioni più antiche”.
Così come le opere di un artista trovano spazio all’interno di un contesto organizzato di un museo, riuscendo a trovare più o meno un’armonia, la stessa cosa accade alle costruzioni all’interno di un sistema organizzato come quello di una città. Un equilibrio che si fa ancor più particolare e interessante in un contesto unico come quello delle città di fondazione, soprattutto quelle, come Sabaudia, rimaste più inalterate nel loro spirito razionalista. Proprio su questa particolare architettura e su alcuni gioielli poco conosciuti delle città “gemelle” del capoluogo verterà infine l’intervento dell’architetto Erika Milic.
“Siamo davvero onorati di ospitare un evento di tale caratura all’interno della nostra rassegna – spiegano gli organizzatori- Abbiamo osservato l’allestimento della mostra d’arte nelle scorse settimane e ci siamo resi conto di quanto fosse complicato armonizzare opere e struttura esistente che pure, a risultato finale, si sono felicemente amalgamate. La stessa cosa non possiamo dire sia avvenuta negli anni nella nostra città che pure conserva dei tratti tipici e unici che, se evidenziati e messi a sistema, dovrebbero ogni giorno renderci orgogliosi di calpestare questa terra”.