Dopo il blitz dell’Arma dei Carabinieri presso la casa cimiteriale lo scorso 11 luglio, con conseguente sequestro del pc, e l’acquisizione di documenti relativi ai servizi cimiteriali presso il Comune di Sezze tra il 17 e il 19 luglio, ci si chiede che fine abbia fatto il guardiano Fausto Castaldi. Indagato per induzione alla prostituzione minorile e sfruttamento, circostanze che si sarebbero verificate dal settembre 2015 al febbraio 2019 non solo a Roma, ma in diversi punti del territorio setino, Castaldi da più di un mese a questa parte non è più presente sul posto di lavoro.
Se in una prima fase erano state alcune motivazioni di salute a costringere il custode alla sospensione delle proprie attività, pare che a partire dalla fine di luglio/inizi di agosto siano state ben altre le ragioni a tenerlo lontano dal Cimitero di Via Bassiano. L’ipotesi più probabile è che l’Amministrazione abbia innanzitutto esercitato nei confronti dello stesso una sorta di moral suasion affinché facesse richiesta di alcune settimane di ferie.
In secondo luogo, il Comune avrebbe inviato una lettera al custode in cui si intimerebbe a quest’ultimo di lasciare la casa cimiteriale. Secondo la missiva, Castaldi sarebbe tenuto a lasciare in via definitiva il camposanto entro il 30 settembre 2019. Sempre più insistenti sono infine le voci secondo le quali, in ragione dell’inchiesta giudiziaria in corso, il sindaco Di Raimo, attraverso la persona del Dirigente ai Servizi Pubblici, avrebbe promosso un procedimento disciplinare di sospensione dal servizio.