Che aria tira ad Aprilia? La disamina di Ilenia Borace dell’associazione Tutelia Aps: mobilità sostenibile e spazio pubblico urbano
È evidente come l’inquinamento atmosferico da polveri sottili in ambito urbano sia uno dei principali problemi delle città della nostra penisola, da nord a sud. Dall’ultimo report di Legambiente MAL’ARIA, la provincia di Latina è anch’essa bocciata per la qualità dell’aria che respiriamo. L’argomento tocca pesantemente la salute dei cittadini, come dimostrato dai dati delle medie annuali del (PM10 e del PM 2.5) , soprattutto se paragonate ai più severi limiti per la protezione della salute umana suggeriti nelle linee guida dell’OMS.
Per il PM10 le città dovranno ridurre le concentrazioni mediamente del 33% per poter rientrare nei prossimi anni nei limiti più stringenti dell’OMS.
Mentre per il PM2.5, la parte più fina delle polveri sottili e quella che desta maggiori preoccupazioni dal punto di vista della salute, l’obiettivo di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è addirittura del 61%.
Vari studi epidemiologici sugli effetti sanitari dell’inquinamento atmosferico da particelle, hanno evidenziato associazioni tra concentrazioni in massa del (PM10, PM2,5) e
CHE ARIA TIRA AD APRILIA(Ass. tuteliamo )
un incremento sia di mortalità che di ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie nella popolazione generale. I soggetti ritenuti maggiormente esposti a tali effetti sono in particolare, gli anziani, i bambini, le persone con malattie cardio polmonari croniche e affette da influenza o asma; su di essi si concentrano incrementi di mortalità e seri effetti patologici a seguito di esposizioni acute a breve termine.
Nello studio scientifico sull’impatto dell’inquinamento da (PM10 e PM2,5), biossido di azoto e ozono, in Europa, l’ Agenzia europea dell’ambiente conferma i dati drammatici per il nostro paese: 56.000 decessi prematuri solo nell’anno 2016 e 717.200 anni di vita persi, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità ha calcolato che, in Italia, l’impatto economico dell’inquinamento è pari a 87 miliardi di euro l’anno, ovvero 1400 euro a persona neonati compresi.
Per uscire dalla logica dell’emergenza e per ridurre l’inquinamento in provincia di Latina così come nella nostra città , chiediamo ai nostri politici/amministratori, lo sforzo di incrociare due temi cruciali come la mobilità sostenibile e spazio pubblico urbano con strade non ad uso esclusivo dei veicoli privati.
Prevedere il potenziamento del trasporto pubblico locale e della mobilità condivisa, elettrica ed efficiente per garantire il diritto di muoversi senza inquinare e lo stop alla circolazione delle auto private nei centri città, senza deroghe né scappatoie. Occorre quindi ripensare lo spazio pubblico con corsie preferenziali , aree pedonali nel centro urbano e nei quartieri con percorsi ciclopedonali.
Delle vere aree pedonali sparse per la nostra città. Meno auto, meno inquinamento. Gestione della mobilità delle persone in modo multimodale, integrando il trasporto pubblico locale e i mezzi di trasporto alternativi attraverso piattaforme aperte con l’uso della bigliettazione elettronica integrata per il pagamento dei servizi di TPL.
Ricorso alla Smart Mobility nelle aree urbane ed extraurbane.
E’ necessario un concorso di nuove idee, per individuare soluzioni virtuose, eco-sostenibili e alternative che esistono e che sono state realizzate in altri paesi,dove sono già oggetto di proposte da parte di alcune amministrazioni di città italiane, per risolvere il complesso problema della mobilità, nel rispetto dell’ ambiente e della salute dei cittadini.
Non possono certamente chiamarsi eco-sostenibili e “green” i pochi km di pista ciclabile della nostra città,scadente,pericolosa e mal collegata ,oppure quelle usualmente previste nei nuovi progetti. Non è abbastanza.
Per alcuni amministratori locali oltretutto, una delle soluzioni all’inquinamento e al traffico locale, sarebbe una tangenziale interna,(NASU) tra migliaia di cittadini e/o potenziamenti e allargamenti in sede della rete viaria, attraversata quotidianamente già da tanti/troppi veicoli inquinanti.
Un metodo decisamente anacronistico, non risolutivo che nel giro di pochi anni riproporrà, amplificati, i medesimi problemi di traffico ed inquinamento. Soluzioni e visione d’insieme del problema davvero fuori 1dal tempo. Oltretutto secondo i dati dell’istituto per la ricerca ambientale, Aprilia ha raggiunto nel corso del 2020 un consumo di suolo di circa il 14,3%.
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Una crescita davvero preoccupante.
La città non ha bisogno di altro asfalto e cemento. Bisogna avere cura del suolo come tutela della vita, un concetto chiave, reso ancora più centrale e imprescindibile dalle esigenze odierne.
I veicoli del futuro sono la bicicletta e i mezzi pubblici elettrici che vanno assolutamente implementati, mentre i mezzi inquinanti oramai esclusivamente alle mostre per oggetti d’epoca come alcune proposte.
La Transizione Ecologica è uno degli obiettivi dichiarati prioritari dall’attuale governo.
Le azioni da mettere in campo devono essere efficaci, incisive e durature per invertire stabilmente la rotta in
una logica di miglioramento continuo.
Al centro di questo possibile cambiamento ci deve essere il cittadino che nel processo di cambiamento vede una delle sfide del futuro prossimo, costringendo tutti a riflettere sulle possibili soluzioni innovative.
Bisogna rivolgere lo sguardo oltre e avviare quei processi inevitabili come il cambiamento dei modelli di città , e di conseguenza dei contesti fisici e spaziali, capaci di ospitare le nuove forme dell’abitare.
Il concetto di spazio condiviso si sta facendo sempre più strada come strumento per garantire agli spazi urbani la possibilità di assolvere anche altre funzioni oltre a quelle di pura mobilità che va da sé come già ampiamente discusso, non è solo motorizzata, privata e individuale. In un contesto come quello urbano, per definizione scarso di risorse spaziali, l’idea di mescolare armoniosamente piuttosto che segregare le diverse utenze della strada sembra presentare enormi potenzialità in termini di miglioramento della qualità della vita cittadina. Tale obiettivo si può ottenere attraverso delle modifiche degli spazi pubblici, dove prendendo come riferimento le esigenze delle persone e mettendo in secondo piano quelle del traffico motorizzato, sottolineino fortemente le loro caratteristiche di luoghi di vita e di socializzazione.
Gli obiettivi devono essere principalmente quelli atti a valorizzare i temi della vivibilità urbana, della salute, dell’innovazione e della sostenibilità nell’ambito della progettazione del paesaggio urbano e degli spazi pubblici.