CENTRODESTRA SPACCATO, PD: “SONO NEL CAOS E LATINA È ABBANDONATA AI LITIGI”

Campagna e Majocchi
Campagna e Majocchi

Campagna e Majocchi (Partito Democratico): “Centrodestra nel caos, Latina abbandonata ai litigi di potere” 

Le cronache di questi giorni confermano ciò che da tempo denunciamo: il centrodestra a Latina è una coalizione lacerata, più interessata a dividersi il potere che a governare la città. Ogni settimana assistiamo a nuovi scontri interni, accuse incrociate, riunioni saltate. È un tutti contro tutti, dove le rivalità personali e i calcoli di potere prevalgono sull’interesse della comunità. E nel mezzo, una sindaca sempre più isolata, incapace di tenere insieme una maggioranza allo sbando.

“La realtà è semplice – commentano i consiglieri comunali Valeria Campagna e Leonardo Majocchi – mentre loro litigano per le poltrone e i rapporti di forza, la città resta ferma. Non c’è visione, non c’è direzione, non c’è cura per i bisogni reali dei cittadini. E il crescente malcontento in città ne è la prova”.

L’esempio più evidente è ABC, l’azienda dei rifiuti, simbolo del fallimento amministrativo di questa maggioranza. Dopo due anni e mezzo di governo, arriva solo ora un progetto preliminare: in ritardo, confuso, già contestato dagli stessi partiti che dovrebbero sostenerlo. Un piano che non ricompone le divisioni ma le aggrava: l’assessora alle partecipate Nasti è stata messa a tacere, mentre Forza Italia attacca di continuo l’assessore Addonizio di Noi Moderati. E come se non bastasse, si tratta di un progetto che, come avevamo previsto, aumenterà i costi per i cittadini peggiorando la qualità del servizio.

A questo si aggiunge il caos nella Commissione Urbanistica, dove il presidente è arrivato a richiamare pubblicamente i consiglieri di maggioranza per i continui ostruzionismi e le schermaglie di partito. Anche in questo caso, invece di affrontare i temi cruciali per la città – pianificazione, recupero delle aree degradate, rilancio del centro urbano – assistiamo a una guerra di posizionamenti che blocca tutto.

E ancora, le liti interne per assessorati e poteri: emblematico il caso del gruppo della Lega, dove la consigliera Censi e il consigliere Valletta sono ai ferri corti per il futuro dell’assessorato alla scuola guidato da Francesca Tesone. Ancora una volta si litiga non per le idee, ma per le deleghe.

“Magari si parlasse di contenuti – aggiungono Campagna e Majocchi – invece ogni giorno la maggioranza si spacca per una questione di potere personale, come se governare una città fosse un gioco di equilibrio tra ambizioni e risentimenti”.

Le ultime dichiarazioni di Noi Moderati, che rispondono agli alleati con toni da resa dei conti, non fanno che confermare un clima avvelenato. Tutti dicono di essere “stanchi dei teatrini”, ma nessuno smette di recitare la propria parte. È la fotografia di una crisi che non è più episodica, ma sistemica: un logoramento politico che si è trasformato in metodo di governo.

“Un’amministrazione che si blocca da sola – aggiungono i consiglieri – è un’amministrazione che non governa. Oggi vediamo consiglieri di maggioranza che si accusano a vicenda come bambini dell’asilo, mentre la città continua a sprofondare nel degrado urbano e nell’immobilismo politico. È un teatrino imbarazzante, ma soprattutto dannoso”.

Persino Noi Moderati, in un raro momento di sincerità, ammettono che quanto sta accadendo a Latina è il frutto di “una politica di basso profilo” e dei soliti “giochini degli ultimi vent’anni”. È un’ammissione pesante, che conferma ciò che denunciamo da tempo: da oltre vent’anni il centrodestra a Latina non è una coalizione di governo, ma un insieme di fazioni che si tengono unite solo al momento del voto. Poi, una volta al potere, esplodono in divisioni e rivalità. Altro che “squadra fortissima”: la sindaca Celentano prova invano a raccontare una compattezza che non esiste.

Queste spaccature stanno compromettendo la tenuta stessa dell’amministrazione e bloccando lo sviluppo della città, ormai sprofondata nel degrado: rifiuti per strada, città trasandata, assenza di eventi e iniziative. L’unica cosa che sembra funzionare è la propaganda, con la sindaca che si dedica ai tagli di nastri e ai premi di circostanza, spendendo oltre 50.000 euro per un servizio di comunicazione destinato a “infiocchettare” una realtà ben diversa da quella vissuta dai cittadini.

Latina ha bisogno di una guida seria, non di un ring permanente. Ha bisogno di una politica che torni a occuparsi di servizi, decoro, sviluppo e comunità. Non di chi trasforma ogni riunione in un regolamento di conti.

“Noi continueremo a denunciare – concludono Campagna e Majocchi – questa deriva di potere e di irresponsabilità e a svolgere il nostro ruolo in modo puntuale ma costruttivo. Perché mentre loro giocano a chi comanda, i cittadini pagano il prezzo della loro incapacità. Latina merita molto di più di questo spettacolo indecoroso. Per quanto ancora si può tollerare tutto questo?”.

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