CENTRO STORICO ALTO DI TERRACINA, DI SAURO: “VECCHI PROBLEMI MAI RISOLTI”

centro storico di Terracina
Centro storico di Terracina

Centro storico alto di Terracina, Di Sauro: “Nuova stagione turistica, nuova Amministrazione e vecchi problemi mai risolti”

Siamo entrati ormai nel pieno della stagione turistica e, come segnalato dai cittadini in diversi articoli, lettere e post pubblicati sui vari mezzi di informazione, continuano ad evidenziarsi le perenni insufficienze, mancanze ed estemporaneità nell’ordinaria gestione della mobilità e nelle varie e accresciute problematiche, che soprattutto durante la stagione estiva interessano il Centro storico alto nei suoi aspetti essenziali: Culturale, Ambientale, Sociale ed Economico.

Tutti sappiamo che se c’è qualcosa di relativamente sicuro è il susseguirsi delle stagioni nel susseguirsi degli anni e, ogni anno, siamo abbastanza sicuri che con la chiusura delle scuole, normalmente nel primo fine settimana del mese di giugno, abbiamo l’avvio della stagione turistica estiva. E questo avviene regolarmente ogni anno, da diversi anni. Con qualunque tipo di Amministrazione in carica. Eppure all’arrivo di questa scadenza annuale regolare riusciamo a farci trovare pronti? E come ci facciamo trovare pronti?

L’’Ordinanza che regola la mobilità sul centro storico Alto è datata 30.05.2003,  che a sua volta fa riferimento alle deliberazione di G.C. n.84 del 20.04.2018, n.100 del 29.05.2018 e n.136 del 29.06.2018, le quali indicano con precisione, in dettagliati elaborati, l’Area pedonale, la ZTL, l’Isola pedonale, i parcheggi, etc.. Ed è così da anni, ogni anno.  È stata data adeguata pubblicità a queste informazioni? È stata realizzata una adeguata segnaletica di avvicinamento orizzontale e verticale? È stata fatta un’adeguata campagna di comunicazione? Sono state informate le categorie economiche e sociali insediate nell’area?  I cittadini sono informati adeguatamente su cosa è e qual è l’Isola pedonale, su cos’è, qual è e a quali regole risponde la ZTL, dove sono i parcheggi, come ci si deve regolare? Oppure si pensa che basta firmare un’Ordinanza affiggerla all’Albo Pretorio e poi le migliaia e migliaia di turisti, di visitatori, di cittadini vanno all’Albo Pretorio si informano e rispettano le disposizioni vigenti?

Questo modo di agire, attento prevalentemente al processo burocratico-amministrativo, è decisamente insufficiente con riferimento alla gestione della mobilità ma, purtroppo, dobbiamo rilevare che questa insufficienza ed estemporaneità riguarda la gestione delle problematiche, accresciute dall’arrivo della stagione estiva, dell’intero Centro storico alto con il suo immediato contesto urbanistico nei suoi aspetti essenziali. L’aspetto Culturale: è assicurata e garantita la tutela, la valorizzazione e la fruizione dell’enorme patrimonio archeologico, artistico e monumentale di Terracina anche nella qualità riconosciuta di “Città d’Arte”? Alcuni giorni fa c’è stata la denuncia di un cittadino, circolata ampiamente su tutti i mezzi social, di un incidente causato da un camion, sulla piazza Municipio, che aprendo il portellone meccanico ha urtato sulla superficie di un lastrone di marmo della piazza monumentale e, poi, spostandosi incautamente ne ha rigato la superfice causando danni deprecabili. Ma chi autorizza questi accessi sulla piazza? Sono state introdotte deroghe all’ordinanza? L’ordinanza dettaglia con cura chi, perché e come può entrare nell’Isola pedonale. Era previsto questo camion? È bene ricordare che l’Isola pedonale esiste perché la Sovrintendenza ai Beni culturali, organo del Ministero dei Beni culturali, quindi apparato della Stato centrale ha chiesto la pedonalizzazione della piazza Municipio perché negli anni ’80 è crollata una parte della galleria sostruttiva, si è infossato il pavimento della piazza, e dopo un’analisi geognostica si è deciso per la pedonalizzazione. E quindi pedonalizzazione finalizzata alla tutela e salvaguardia del Bene culturale, e non per semplice ragione di viabilità e di mobilità. Quindi tutela monumentale che significa il Foro Emiliano e tutt’attorno al Foro Emiliano:  Castello Frangipane, Chiesa di S. Domenico, Palazzo e Terrazza Braschi, Chiesa di S. Giovanni, Chiesa dell’Annunziata, Casa Torre degli Acso, il nuovo Museo con Archivio storico e Biblioteca storica, ecc.

È assicurata la fruibilità di questi beni? Se passiamo all’aspetto Ambientale possiamo considerare soddisfacente la qualità e salubrità dell’aria anche alla luce dell’immissione dei fumi nell’aria provenienti dalle canne fumarie delle varie attività di ristorazione? Oppure la pulizia e il lavaggio delle strade del Centro storico alto, tra l’altro espressamente previste nel capitolato di appalto della De Vizia, quante volte l’anno vengono eseguite? Le condizioni di pulizia delle strade sono soddisfacenti? E che dire dei parchi e delle aree verdi del Centro Storico alto, che pure rappresenterebbero una risorsa ambientale e paesaggistica, continuano a non avere la giusta valorizzazione e manutenzione, precludendone la regolare fruibilità? Si fa? Non si fa! C’è poi un importante aspetto Sociale assolutamente insufficiente: nonostante sia stato più volte richiesto e sollecitato un apposito Ufficio Speciale comunale dedicato alle problematiche del Centro Storico alto si continua a non avere un punto di riferimento molto importante per tutti i cittadini e i turisti che, in mancanza di informazioni puntuali e dettagliate, si trovano spesso a non poter comunicare le diverse problematiche e a trovarne soluzione con una figura istituzionale capace di aiutarli. Così come la necessità di predisporre e assicurare una adeguata attività di vigilanza e di controllo dell’area finalizzata sia a garantire la sicurezza dei cittadini (assicurando il rispetto delle regole della viabilità) che a garantire il rispetto delle regole e degli orari in tema di rumori su strada, schiamazzi, musica all’aperto, etc.. Insomma un controllo dell’area finalizzato ad ottenere comportamenti adeguati e rispettosi delle esigenze plurime dei cittadini residenti, dei cittadini che lavorano nell’area, delle famiglie, dei turisti e dei visitatori. E infine l’aspetto Economico: c’è una qualche presenza di turismo culturale, da sempre, che raggiunge la nostra città ed è in grado di usufruire del patrimonio culturale del Centro storico in maniera del tutto autonoma, con propri strumenti e mezzi, eppure il turismo culturale potrebbe avere margini di crescita esponenziali. Ma un aspetto degno di nota riguarda invece il diffondersi, in maniera quasi totalitaria, delle attività legate alla ristorazione e al cibo che, se continuano con questo tasso di espansione, presto il Centro storico alto potrebbe essere caratterizzato da questa sola tipologia commerciale. E non sarebbe affatto una cosa positiva. Perché un elemento fondamentale di attrazione è la varietà merceologica, che sul Centro storico si sta perdendo.

Dovrebbe far pensare all’amministrazione che la maggior parte dei locali distribuiti lungo il Corso Anita Garibaldi e nei dintorni sono chiusi da anni. Eppure proprio quella via e quell’area è stata, storicamente, un centro commerciale naturale ante litteram. Tutti quei locali sono per origine e destinazione commerciali tanto che la via è stata per secoli e secoli una via commerciale naturale anche perché la città alta è stata, nel medioevo, una città mercantile. Infatti sono quasi tutte domus con bottega, casa con bottega. Allora farebbe bene l’amministrazione a porsi questo problema e magari a valutare in che maniera offrire dei bonus adatti a stimolare una ripresa delle attività commerciali, diversificate merceologicamente, che potrebbero contribuire ad ottenere una prima ripresa dello sviluppo locale. Ma fondamentale in tutta questa valutazione è l’aspetto istituzionale: cioè l’amministrazione deve essere in grado di garantire che le delibere, le ordinanze, i provvedimenti devono essere fatti rispettare con la previsione di sanzioni, con adeguati controlli, con adeguata capacità di convincimento; perché è solo a seguito di questa capacità di essere efficiente ed efficace che l’amministrazione è credibile, oppure non lo è”. 

Così, in una nota, il consigliere comunale Fabrizio Di Sauro, capogruppo della coalizione “La città del possibile”.

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