Sono iniziate le attività di demolizione dell’edificio che contiene il reattore della centrale nucleare di Latina, a Borgo Sabotino
Il maxi piano prevede lo smantellamento di circa 600 blocchi in calcestruzzo armato. L’operazione, da circa 280 milioni di euro, prevede l’abbassamento della struttura da 53 a 38 metri. In sette anni cambierà lo skyline di quella che fu la prima centrale ad essere realizzata in Italia e che rimase in esercizio dal ’64 all’88.
La tecnica adottata da Sogin per la loro rimozione è la demolizione controllata con taglio in quota, a circa 50 metri d’altezza, mediante disco diamantato, e la successiva movimentazione a terra dei blocchi sezionati, di circa 2 tonnellate ciascuno, con gru a torre appositamente installata. In seguito è previsto il trasferimento dei singoli blocchi in un’area attrezzata per separare il ferro dal calcestruzzo.
Questa soluzione ingegneristica garantisce la massima sicurezza nello svolgimento dei lavori e il minimo impatto per le strutture. I lavori si concluderanno nel gennaio 2021 e produrranno complessivamente circa 1.200 tonnellate di materiale che, dopo gli opportuni controlli radiometrici, verranno allontanate dal sito e inviate a recupero.
All’avvio dei lavori era presente anche il sindaco Damiano Coletta. “È un momento importante – ha sottolineato il primo cittadino – che conferma e dà forza al percorso di sostenibilità di Latina. Recupereremo uno skyline naturale, ma è soprattutto una tappa importante verso un futuro migliore, per noi, i nostri figli e i nostri nipoti. E un grazie a società come la Sogin che stanno svolgendo un ruolo fondamentale”.