Il Circolo Cittadino di Latina ha ospitato oggi una conferenza stampa per celebrare l’approvazione definitiva della legge sul Centenario di Latina, avvenuta lo scorso 7 agosto. Alla presenza di autorità locali, rappresentanti politici e cittadini, il Senatore Nicola Calandrini, primo firmatario della legge, è intervenuto ribadendo sull’importanza di questo storico traguardo per la città.
La legge sul centenario di Latina ha visto un iter di approvazione sorprendentemente rapido e caratterizzato da un ampio consenso trasversale. Presentata dal Senatore Nicola Calandrini, e firmata anche dai Senatori Fazzone, Paganella e Menia, la proposta ha ricevuto il sostegno della maggior parte delle forze politiche, dimostrando un forte spirito di collaborazione e unità per celebrare i cento anni di storia della città.
Il percorso legislativo è iniziato con la presentazione del disegno di Legge il 5 luglio 2023 in Senato. Il 12 giugno 2024 l’approvazione, all’unanimità, in Commissione Cultura con il testo che è poi è passato alla Camera dei Deputati dove la Commissione Cultura lo ha definitivamente approvato, facendolo diventare legge dello Stato, il 07 agosto scorso.
“È con grande emozione che annuncio oggi l’avvio del percorso verso le celebrazioni del centenario di Latina che si terranno nel 2032. Quella approvata è una delle pochissime leggi approvate su iniziativa parlamentare, peraltro il tutto è avvenuto in tempi rapidissimi: 13 mesi. In sede di discussione al Senato le opposizioni (Pd e 5 stelle) hanno presentato 10 emendamenti: di questi 9 sono stati accolti all’unanimità e uno è stato trasformato in ordine del giorno e accolto come raccomandazione, mentre alla Camera non sono state apportate modifiche per evitare la terza lettura al Senato. Una scelta politica chiara, un gioco di squadra eccezionale che spero non rimanga un’eccezione ma si trasformi in un precedente da seguire”.
“Era necessario – ha proseguito il Senatore – sottolineare l’unicità della storia di Latina, una delle città più giovani d’Europa, l’unico capoluogo di provincia italiano con meno di un secolo di vita. Una città che rappresenta un unicum, nata sotto il segno dell’accoglienza e della capacità di resilienza: basti pensare alla bonifica dell’agro pontino e all’ingegno che ha strappato la terra pontina alla palude e alla malaria ma anche agli ex combattenti della prima guerra mondiale e alle loro famiglie (veneti, friulani e romagnoli) che qui hanno trovato una nuova casa. Come dimenticare le donne e gli uomini che qui già vivevano e lavoravano (Lepini e sud pontino) e gli esuli di Istria e Dalmazia prima e i profughi in fuga dai regimi totalitari dell’est Europa poi che qui sono stati accolti e hanno trovato una nuova possibilità di vita e sviluppo”.
L’approvazione della Legge rappresenta comunque solo una parte del percorso che verrà realizzato da qui al 2032: “Oggi si avvia il percorso per la fondazione: entro 90 giorni il Ministero della Cultura dovrà licenziarne lo statuto. Per il 2024 è già previsto un fondo di 200 mila euro. Daremo vita a una serie di iniziative per allargare la base della nuova istituzione, cercando di coinvolgere soggetti privati, pubblici, i Comuni della Provincia e altre istituzioni: la Regione, la Provincia, le Università, gli istituti bancari e assicurativi. Organizzeremo una serie di eventi per la presentazione della fondazione e dei suoi temi con relatori di livello nazionale, e realizzeremo alcuni eventi all’estero: penso, come esempio, alle new town (citta’ nuove) anglosassoni.
Della bonifica integrale che interessò il nostro territorio negli anni 30 si parlò molto all’esterno, specialmente in America e in Gran Bretagna attraverso i due quotidiani New York Times e Times. Una vetrina che oggi dobbiamo riconquistare. Il nostro modello è quello del sindaco Nino Corona, che coinvolse i più grandi architetti del suo tempo per dare alla città spazi nuovi e per dare a Latina un respiro non più locale ma europeo. A settembre organizzeremo in Senato anche un convegno per stampa nazionale e internazionale. Non possiamo relegare la portata di una legge dello stato ai confini provinciali. Questo deve essere lo stimolo per lanciare Latina fuori dal proprio confine territoriale e finalmente farla conoscere in tutto il mondo”.
“Una legge per Latina – spiega la Sindaca Matilde Celentano – che ci assegna 9 milioni di euro per celebrare nel 2032 il Centenario della ‘Città del ‘900, città delle acque, città dell’accoglienza’ Latina è l’unico capoluogo di provincia italiano ad avere meno di 100 anni, ma una storia densa di eventi e molto significativa.
Latina è l’unica città a ricevere questo importante credito dallo Stato, frutto di una proposta parlamentare, per celebrare la sua storia, tanto giovane quanto intensa, con un modello sociale ricco di unicità.
Faremo del nostro meglio per utilizzare questo credito e presentare la nostra città nella sua dimensione migliore e autentica. Il Ddl è stato definitivamente approvato dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati due giorni fa, ad un anno e un mese dall’avvio dell’iter.
È un momento storico per la nostra comunità: la nostra città avrà l’opportunità di realizzare un’offerta culturale non soltanto attrattiva per l’anno delle celebrazioni ma duratura nel tempo, in grado di promuovere all’estero il territorio. Un territorio unico, bello, bellissimo, strappato alla palude e reso fertile attraverso le opere di ingegneria idraulica, reso salubre attraverso una massiccia campagna antimalarica, edificato e dotato dei servizi del vivere civile cresciuti di pari passo con la comunità.
Ringrazio il senatore Nicola Calandrini, primo firmatario del Ddl studiato e pensato per il centenario della nostra città. Mi corre l’obbligo di ringraziare anche gli altri senatori che lo hanno sottoscritto, Claudio Fazzone, Andrea Paganella e Roberto Menia e il sottosegretario Claudio Durigon che questo Ddl lo ha sempre sostenuto.
Ringrazio la deputata Giovanna Miele che per l’approvazione definitiva della legge per il Centenario di Latina ha avuto un ruolo chiave nella commissione Cultura della Camera, relazionando anche in merito con dovizia di particolari.
Il successo dell’operazione parlamentare, portata a termine a tamburo battente, è un risultato di squadra che ha saputo aprirsi trasversalmente a tutte le forze politiche. Un lavoro andato avanti durante l’iter parlamentare, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni e associazioni che operano a più livelli sul territorio.
Chiederò quanto prima la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e solenne per la presentazione della legge nella sede istituzionale della città; un Consiglio comunale in cui il “padre” della disposizione normativa per il centenario, il senatore Nicola Calandrini, consegnerà la legge alla città. Un atto simbolico quanto concreto.
La legge per il Centenario di Latina ci consegna anche uno strumento fondamentale per realizzare il progetto delle celebrazioni destinato a dare un’impronta culturale duratura per promuovere a livello internazionale le nostre unicità.
Questo strumento è la Fondazione “Latina 2023”, un ente di diritto privato costituito dal Ministero della Cultura, al quale potranno partecipare la Regione Lazio, la Provincia di Latina, il nostro Comune e altri soggetti pubblici e privati, ivi incluse le università.
In questo anno, mentre era in corso l’iter parlamentare per le disposizioni normative per la celebrazione del centenario della città di Latina 1932-2032 – cito testualmente – ‘Città del ‘900, città delle acque, città dell’accoglienza’, l’amministrazione che mi onoro di rappresentare ha fatto scelte importanti che viaggiano nella direzione dello spirito di questa legge.
Abbiamo dato in concessione d’uso due immobili del centro storico di Latina, una parte dell’ex Banca d’Italia e l’ex Garage Ruspi, alla Sapienza Università di Roma investendo così nella Latina città universitaria. La Sapienza, ne sono certa, farà parte della Fondazione, conferendo un elemento aggiuntivo di autorevolezza.
Latina, città delle acque: come amministrazione comunale abbiamo dato un incarico professionale a tre professionisti per la pianificazione urbanistica del centro storico. Com’è noto, del gruppo fa parte l’architetto Alfonso Femia, uno dei maggiori esperti mondiali di rigenerazione urbana e di pianificazione, autore tra l’altro dei famosi Docks di Marsiglia. Ebbene, appena una decina di giorni fa al primo incontro con Femia, proprio il noto architetto ha proposto il tema alla base della nuova pianificazione incentrata nella visione della città territorio, il territorio dell’acqua, elemento identitario della nostra città richiamato nel testo di legge. Come vedete, tutto sta viaggiando nella stessa direzione della legge per il Centenario
“Latina città del Novecento”, ci ricorda il testo di legge. E allora cito un altro elemento che viaggia in questa direzione. Come amministrazione comunale stiamo organizzando, per la fine di quest’anno, il Festival dell’Architettura del Novecento. E questo grazie ad un contributo messo a disposizione dalla Camera di Commercio perché questa amministrazione, partecipando per la prima volta nella sua storia politica e amministrativa al concorso nazionale di Capitale italiana, è entrata tra le città finaliste per l’annualità 2026, spalancando le porte a nuove opportunità.
Concludo dicendo che mi piace pensare alla Latina del futuro ancora giovane e per i giovani. Cammineremo tutti insieme, cercando di integrare quella che sarà l’offerta culturale con le prospettive di sviluppo che come amministrazione sosteniamo fermamente”.