Campagna (PD): “Cedole in ritardo, mense più care, assenza di infermieri nei centri diurni: così si negano i diritti fondamentali”
“A Latina – spiega la consigliera e capogruppo del Partito Democratico a Latina – l’estate si chiude con una certezza: anche quest’anno l’Amministrazione comunale arriva impreparata all’appuntamento con la scuola. Le cedole librarie per gli alunni e le alunne della scuola primaria non sono ancora state predisposte. Le famiglie si presentano in libreria per ritirare i libri, ma la risposta è sempre la stessa: “Il Comune è in ritardo, non ci hanno dato nulla”.
Il problema – riferiscono gli operatori – è legato al cambio di piattaforma digitale a seguito della nuova gara. Ma il punto vero è che nulla è stato pianificato per tempo, e a pagare sono, come sempre, le famiglie. Basta ricordare che solo pochi anni fa, le cedole erano già attive nel mese di giugno. Ora siamo ad agosto inoltrato, e il disservizio è ancora tutto lì.
Non va meglio sul fronte della mensa scolastica, dove la notizia è il rincaro delle tariffe: il pasto minimo passa da 0,50 a 1,50 euro. Triplicato. Una stangata che colpisce in pieno le fasce più fragili, proprio mentre organizzazioni come Save the Children chiedono l’introduzione del pasto gratuito come misura di contrasto alla povertà educativa. E invece a Latina si va in direzione opposta, tra ritardi digitali, portali non funzionanti e aumenti ingiustificati.
Il tutto accompagnato da un silenzio assordante da parte dell’assessora all’Istruzione e da una frase liquidatoria dell’assessora al Bilancio che ha affermato, con leggerezza disarmante, che “50 centesimi erano troppo pochi”. Nessuna considerazione sulle condizioni reali delle famiglie. Nessuna parola sul fatto che la mensa scolastica è parte integrante del diritto allo studio.
A questo si aggiunge un altro fatto gravissimo: la sospensione del servizio infermieristico nei centri diurni per disabili. Da fine giugno – con il cambio della cooperativa affidataria e l’avvio del nuovo appalto – il servizio non è più garantito. Le famiglie sono costrette a intervenire personalmente per somministrare farmaci e gestire cure essenziali, oppure a rivolgersi a infermieri privati, con costi extra a loro carico.
Il bando predisposto dal Comune – con fondi appena sufficienti per coprire i servizi minimi – ha prodotto un appalto al ribasso, senza alcun valore aggiunto, e oggi la qualità dell’assistenza è a rischio. Anche in questo caso, a pagare sono le persone più fragili.
È evidente che ormai a Latina si naviga a vista, in assenza di una guida politica forte e presente. Perché, mentre la città affronta disservizi e tagli ai servizi fondamentali, la Sindaca Celentano è troppo impegnata a Roma in incontri con i coordinatori regionali dei partiti della sua maggioranza per tentare di risolvere le divisioni interne. Come se per governare Latina servisse il permesso dei suoi capi politici.
Noi chiediamo un’inversione di rotta immediata. Chiediamo – conclude la consigliera comunale – che l’Amministrazione intervenga con chiarezza e tempestività per garantire ciò che non è un privilegio, ma un diritto: l’accesso ai servizi scolastici e sociali per tutte e tutti”.