“All’indomani della nomina del Cda dell’azienda speciale Abc, la sindaca di Latina dichiarava in consiglio comunale di non conoscere gli incarichi di Lorenzo Palmerini e di non sapere dunque che lo stesso era curatore fallimentare della società Latina Ambiente. Allo stesso tempo dichiarava di aver scelto Palmerini ed il resto del Cda di Abc non sulla base di scelte politiche ma solo sulla base dei curricula.
Al di là della semplicissima constatazione che chiunque può fare controllando gli incarichi di Partito ricevuti negli anni da uno dei tre membri ad oggi facenti parte del Cda, viene inoltre da chiedersi: o quel curriculum di Palmerini era privo di incarichi (in realtà sappiamo che non è così), oppure la sindaca ha detto una cosa non vera. Su questo punto dunque è necessario che la sindaca faccia assoluta chiarezza, perché la politica del “non sapere” ha fatto il suo tempo”.
È quanto commenta Lbc in merito alla vicenda della presunta incompatibilità del presidente di Abc Lorenzo Palmerini, su cui è stata aperta un’istruttoria dell’Anac.
“La questione è tutta politica e non si può ora scaricare la responsabilità su qualche funzionario – continua il movimento di opposizione – Su una nomina di questa importanza la responsabilità è in capo alla sindaca e quanto accaduto non si può derubricare a un errore dell’apparato amministrativo, tanto più che i dubbi sull’esistenza di un conflitto d’interesse li avevamo espressi sin da subito. Restano poi ovviamente da accertare eventuali responsabilità di chi si occupa dei controlli anti corruzione all’interno dell’ente e che avrebbe dovuto avviare procedure di verifica.
In buona sostanza la sindaca, alla luce anche di quanto sta accadendo che dà ragione alle nostre preoccupazioni, non solo ha dimostrato di non aver letto il curriculum vitae di Palmerini ma di non aver letto neanche l’importante documento sui potenziali conflitti d’interesse nel quale sono ben evidenziati i potenziali conflitti del professionista e che è alla base del pasticcio su cui l’autorità anticorruzione chiede di fare luce. Quindi ci troviamo di fronte o ad una superficialità di conduzione davvero preoccupante o a tanto spregio delle più elementari regole legate alla trasparenza degli atti che nessun ente pubblico può permettersi”.