L’onorevole Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia), vicepresidente della commissione Ambiente in Regione Lazio, ha presentato una interrogazione sulla dirigenza del Parco del Circeo
Già nella premessa, infatti, assegna due pugni nello stomaco, quando mette in evidenza che: “nell’ordinaria gestione del PNC si registrano gravi anomalie, quali ad esempio: – l’avviso pubblico predisposto dal PNC per individuare una “terna” di candidati alla carica di Direttore, che è vacante da un anno, è stato bocciato per ben due volte, e non si esclude la terza volta, dal Ministero per la Transizione Ecologica (di seguito: MITE) per gravi irregolarità e non corrispondenza alle leggi e ai regolamenti; – la perdurante presenza, quale membro del Consiglio Direttivo del PNC, del Sig. Roberto Lessio, che era stato designato dalla Comunità del Parco nella sua qualità di Assessore all’Ambiente del Comune di Latina, nonostante non ricopra più tale incarico dal giugno 2020, in assoluto dispregio dello Statuto del PNC, all’art. 7, commi 5 e 6, che impone la “decadenza immediata” in caso di cessazione dell’incarico ricoperto e la convocazione della Comunità del Parco per una nuova designazione”.
Poi, una dettagliata cronistoria della vicenda dei daini, dall’approvazione del “Piano Gestionale di Controllo del daino” alla forte mobilitazione dell’opinione pubblica, dalle promesse non mantenute dalla dirigenza del Parco al fallimento totale dei tre bandi per le adozioni dei daini.
Da qui le richieste di Righini al presidente della Giunta della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Per sapere se ritenga opportuno e necessario che la Regione Lazio, in qualità di membro della Comunità del Parco Nazionale del Circeo, intenda: – richiedere la convocazione urgente della Comunità del Parco, al fine di procedere alla designazione di un nuovo membro del Consiglio Direttivo, in sostituzione del Sig. Roberto Lessio, che da oltre un anno occupa sine titulo l’incarico di membro del Direttivo; – sollecitare il PNC a non dare attuazione al cosiddetto “Piano Gestionale di Controllo del daino nella Foresta Demaniale”, che al momento prevede, a seguito dell’esito negativo dei tre bandi per le “adozioni”, solo soluzioni cruente;- far presente al PNC che, essendo privo di un “Piano del Parco” e del conseguente Regolamento, non può operare con misure di cattura e di uccisione della popolazione dei daini, – e ciò anche in assenza di un “Regolamento stralcio” approvato dal MITE, che a suo tempo aveva rivolto un mero invito al PNC ad “operare con urgenza” per risolvere il presunto sovraffollamento dei daini;- sollecitare il PNC a promuovere un nuovo bando per le “adozioni a scopo ornamentale, escludendo le condizionalità previste nel bando del febbraio 2021, al preciso scopo di favorire le soluzioni non cruente;- sollecitare il PNC a mettere in atto una campagna di sterilizzazione dei capi femmina dei daini, allo scopo di regolamentare le nascite e di risolvere gradualmente il presunto sovraffollamento della specie;- sollecitare il PNC al completo ripristino della recinzione periferica della Foresta Demaniale, allo scopo di impedire eventuali fuoriuscite di animali selvatici (n primis, i cinghiali) che portano nocumento ai vicini terreni coltivati e alla circolazione stradale, utilizzando le somme già stanziate per l’attuazione del “Piano Gestionale” (170.000 euro) e i notevoli residui attivi presenti nel bilancio del PNC (oltre due milioni di euro)”.