CASE DI RIPOSO, ISPEZIONI DEI NAS: IN PROVINCIA DI LATINA 16 IRREGOLARI. 6 GLI OPERATORI NON VACCINATI

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Ispezioni dei Nas nelle Rsa: scoperti anche nella provincia di Latina operatori della case di riposto non vaccinati

I Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione stanno procedendo a controlli mirati alle strutture sanitarie dedicate agli anziani e disabili, sulla base dell’ordinanza del Ministero della Salute che consente l’accesso di familiari e visitatori presso le strutture.

Nei primi dieci giorni di maggio è stata realizzata, una campagna di controlli condotta su tutto il territorio nazionale che ha coinvolto 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, constatando irregolarità presso 141 di esse, pari al 25% degli obiettivi ispezionati.

Nelle province di Latina e Frosinone, i militari hanno effettuato complessivamente 23 ispezioni, rilevando irregolarità a carico di 18 strutture ricettive per anziani, 16 nella provincia di Latina e due in quella di Frosinone. In provincia di Latina sono sei gli operatori risultati non vaccinati. In 16 strutture era impiegate per l’assistenza diretta agli anziani, personale non sottoposto alla vaccinazione contro il covid. Le attività erano inoltre prive di requisiti organizzativi e professionali, con personale dipendente senza qualifiche, ospiti in sovrannumero rispetto al limite consentito, mancata redazione di piani di assistenza individuali, turni di lavoro, carta dei servizi. In una delle strutture ispezionate il titolare aveva omesso di redigeere il documento di valutazione dei rischi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in riferimento al covid-19, mentre in un’altra non erano state applicate le procedure di autocontrollo secondo i principi haccp. I militari del Nas hanno elevato sanzioni amministrative per un importo di circa 2mila euro.

Le ispezioni predisposte su tutto il territorio nazionale hanno portato alla contestazione di 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43mila euro, con la conseguente denuncia all’autorità giudiziaria di 36 persone e la segnalazione di altre 136 alle autorità amministrative. Nel corso dell’attività, i carabinieri Nas hanno rilevato inoltre 63 violazioni per inosservanza delle misure di contenimento del covid riconducibili alla mancata attuazione di protocolli per la prevenzione, delle operazioni di sanificazione ed uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori. Gli accertamenti hanno evidenziato anche criticità importanti relative al livello di assistenza fornito agli ospiti. In primo luogo è emersa la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso. Un fenomeno questo riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie di varie province italiane, per complessivi 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale destinato al contatto diretto con gli anziani.

Alcuni interventi, tra i quali quelli condotti dai Nas di Pescara, Genova, Torino e Catania, hanno rilevato situazioni di abbandono di anziani, non accuditi nelle loro patologie ed esigenze fisiologiche e motorie. Situazione queste in alcuni casi sfociate addirittura nella mancata somministrazione dei farmaci essenziali per garantire le terapie necessarie. Altre criticità nell’assistenza sono state rilevate per sovraffollamento di anziani rispetto ai posti previsti, mancanza di trattamenti riabilitativi e di personale privo di abilitazioni professionali nonchè detenzione di farmaci non idonei o scaduti, per i quali si è proceduto al sequestro di 72 confezioni. A causa dello stato di abusivismo o di gravi criticità sono state oggetto di sospensione e chiusura 6 strutture ricettive, per valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro.

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