Casa del Combattente, Medici scrive al Demanio: “Sospendente l’iter e trasferite la proprietà al Comune di Latina”
Il presidente della Provincia Carlo Medici con una nota inviata oggi all’Agenzia regionale del Demanio chiede di valutare l’ipotesi di sospendere tutti i provvedimenti amministrativi avviati per l’acquisizione della Casa del Combattente di piazza San Marco e valutare il suo trasferimento all’amministrazione comunale del capoluogo pontino.
“Mi preme sottolineare – scrive Medici – come i procedimenti amministrativi avviati abbiano provocato una sentita e partecipata reazione da parte di ampi settori della città di Latina. L’immobile è stato edificato sin dall’origine come sede delle Associazioni combattentistiche e d’arma cittadine le cui attività sono state espletate costantemente negli anni dando vita ad un qualificato polo di aggregazione socio-culturale e svolgendo una meritoria attività di custodia e promozione di valori identitari dell’intera comunità.
In tale contesto – prosegue Medici – anche al fine di preservarne la tutela architettonica quale edificio di fondazione nell’ottica dell’impegno profuso da questa Amministrazione provinciale di tutela dei caratteri identitari del territorio si chiede di voler valutare la sospensione dei provvedimenti posti in essere e considerare l’opportunità di procedere anche per tale edificio al trasferimento in proprietà esclusiva al Comune di Latina essendo tale immobile di fondazione patrimonio della città nell’ottica di salvaguardarne la destinazione e l’uso originario attraverso la permanenza delle associazioni combattentistiche e d’arma”.
“Con questa iniziativa – spiega il presidente della Provincia – intendiamo fare in modo che un pezzo importante del patrimonio storico del capoluogo pontino venga preservato e resti un bene dell’intera comunità e di coloro che se ne sono sempre occupati, le associazioni”.
“Ringrazio il presidente Medici – aggiunge Enrico Tiero – per avere condiviso questa importante iniziativa tesa a scongiurare il rischio che si crei uno strappo insanabile con la storia della nostra comunità cittadina, di cui le Associazioni Combattentistiche”.