CAPORALATO, IL COMUNE DI LATINA PERDE I FONDI. LBC: “A UN ANNO DALLA MORTE DI SATNAM SOLO PROCLAMI”

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“Un anno fa la sindaca Celentano era in prima fila in piazza alla manifestazione per la morte di Satnam Singh. In prima fila anche in prefettura, quando si costituiva un tavolo di lavoro per stabilire le strategie di intervento, insieme a tutti gli altri attori istituzionali, dopo quei tragici fatti. In ballo, allora, c’erano ancora quegli oltre 4 milioni di euro di fondi del Pnrr destinati a combattere il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori attraverso la realizzazione di soluzioni abitative per i migranti impegnati nel settore. Molti proclami, molti annunci. E oggi invece apprendiamo che quella possibilità è sfumata e quei fondi, a quanto pare sono persi”.

Così commenta in una nota Lbc per voce dell’ex sindaco Damiano Coletta e della segretaria Eletta Ortu La Batbera, a un anno dalla morte di Satnam.

“Quella tragedia ha catapultato Latina sulle cronache di tutto il mondo – aggiungono i due esponenti del movimento – E la notizia della perdita di questi fondi, se confermata, sarebbe gravissima. Latina aveva tutta l’attenzione del commissario straordinario del Governo per la lotta allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura Maurizio Falco, che proprio su questo territorio è stato prefetto fino a poco più di un anno fa. Ma neppure questo sembra essere bastato all’attuale amministrazione per rimodulare quei progetti, superare gli ostacoli e partecipare con azioni concrete al contrasto di un fenomeno ignobile. Si poteva cogliere l’occasione di collaborare e stabilire sinergie positive con comuni limitrofi, come Cisterna, con cui si era condivisa tra l’altro la vicenda legata alla morte di Satnam.

C’erano state in questo senso interlocuzioni già avviate. Invece il Comune di Latina ha perso una chance importantissima per dare un segnale di svolta. Neppure la tragedia di Satnam dunque è servita a individuare precise priorità che un’amministrazione degna di questo nome deve avere: proteggere gli ultimi e i più fragili”.

“Oggi dunque chiediamo con forza che la sindaca, delegata Anci al Welfare, ci metta la faccia – concludono Damiano Coletta ed Elettra Ortu La Barbera – Pur comprendendo le difficoltà che progetti di questa portata comportano, riteniamo inaccettabile aver perso i fondi. Ci aspettiamo che il Comune spieghi, anche davanti alle altre istituzioni del territorio e ai cittadini, questa rinuncia a combattere una battaglia di civiltà fondamentale”.

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